GEN 2018 PAG 54 - Una giornata dedicata alla Cultura dell'Espresso
A Napoli “Gran Caffè Italia”, la prima edizione del convegno che ha
spaziato in tutti i temi del business dell’oro nero
E’ stato un giorno ricco di esperienze, lo scorso 14
dicembre, in una cornice di grande eleganza come Villa Pignatelli a Napoli, dove
dalle 9 alle 18 il convegno nazionale "Gran Caffè Italia", grazie
anche alla splendida dimora nobiliare, ha accolto egregiamente
operatori del comparto, promosso dal Comitato Italiano del Caffè,
ente che rappresenta l’industria del caffè nel nostro Paese. Numerosissimi i
temi trattati per un settore che si registra sano grazie a un
prodotto pro/motore di economia e di sviluppo. “Visto il successo di questo primo convegno a Napoli, sono certo che
seguiranno altri incontri fattivi perché il comparto abbia giusta risonanza,
dal momento che il caffè rappresenta una risorsa economica straordinaria per il
nostro Paese, e le dimensioni economiche ce lo confermano” ha dichiarato Mario
Cerutti, Presidente del Comitato Italiano Caffè, che, con Patrick
Hoffer e Gianni Forni, rispettivamente Presidente del Consorzio
Promozione Caffè e Segretario del CIC, ha dato vita ad una Conversazione sul
tema, e che ha sottolineato come sia cresciuto il business che nel 2016 secondo
i dati Istat raggiunge un volume di importazione pari a 9,5 milioni di
sacchi per un totale di 570 milioni di chili, con un dato straordinario
relativo all’incremento del 14% circa delle esportazioni di prodotto finito;
nel 2016 più del 40% della materia prima importata è stata riesportata come
prodotto finito a riprova di quanto il caffè italiano sia apprezzato nei
mercati mondiali e della vitalità del nostro settore.
A condurre gli interventi tecnici e culturali sul
caffè, passando dai momenti musicali a quelli degustativi, il giornalista Ciro
Cacciola che con leggerezza, qualità e quantità di argomenti, ha portato
avanti un convegno come momento di incontro per celebrare una tra le
più amate bevande italiane ma anche per mettere a fattor comune esperienze e
storie di successo che hanno confermato il nostro Paese protagonista di primo
piano nel mercato del caffè a livello mondiale.
Così hanno partecipato esperti di marketing,
appassionati imprenditori, giornalisti, docenti universitari, comunicatori,
creativi e scrittori svelando il segreto (o i segreti) del fascino del caffè, e
le ragioni di un così crescente successo.
Hanno
portato i loro preziosi contributi al convegno: Massimo Andrei, Autore e Regista; Dario Ciarlantini, Master
Barista, Barmanager, Authorised Trainer SCA (Specialty Coffee
Association); Maurizio Giuli, Presidente dell'Associazione Ucimac -
Costruttori Italiani di Macchine per Caffè Espresso; Andrej Godina, Dottore
di Ricerca in Scienza, Tecnologia ed Economia nell'Industria del
Caffè, nonché Authorised Trainer SCA (Specialty Coffee Association) e
Presidente Umami Area; Marino Niola, Docente di
Antropologia dei Simboli, Antropologia delle arti e della performance e Miti e
riti della gastronomia contemporanea all’Università degli Studi di Napoli Suor
Orsola Benincasa; Maria Carmela Ostillio, Professore di Marketing e
Direttore della Brand Academy in SDA Bocconi School of management –
Milano; Denise Pagano,
Direttore del Museo Pignatelli; Alberto Ritieni, Ordinario di
Chimica degli Alimenti, Dipartimento di Farmacia dell’Università di Napoli
“Federico II”. E per finire considerando che il caffè è anche cultura ed
elemento integrante della storia alimentare, l’antropologo Marino Niola,
relatore al convegno, sottolinea “Il caffè
è un rito sociale, un simbolo indentitario. E l'associazione tra Italia e
caffè è diventata un algoritmo del Made in Italy, un'icona glocal.
A Sidney, come a New York, a Rio come a Shangai ogni volta che si beve un
espresso, si fa circolare un po’ di Italia nelle vene del mondo”.
Lidia Scarpelli