Header Ads

NOVEMBRE 2018 PAG. 23 - Ripensare il sistema turismo per riprendere la leadership

Piefrancesco Vago, Member of the executive committee Clia Europe ed Executive Chairman di MSC Cruises, durante il suo intervento a Italian Cruise Day, ha affermato che per far crescere il turismo in maniera strutturata e rilanciare l’economia, l’Italia deve puntare sul settore crocieristico, investire nel campo delle infrastrutture, non solo portuali, e sostenere la cantieristica.

“L’industria crocieristica rappresenta per il nostro Paese un’opportunità formidabile, al pari della cantieristica, un settore nel quale abbiamo un primato globale che va difeso e rafforzato. Ma per farlo è indispensabile il supporto dell’intero sistema-Paese. Siamo lieti che il Governo abbia individuato nella Blue Economy un asset strategico per l’Italia, riconoscendone l’apporto decisivo al suo sistema economico-produttivo. Come Clia siamo pronti a fornire il nostro contributo e a mettere a disposizione il nostro know-how per aiutare l’intero Paese a “salire a bordo” della nave dello sviluppo”. Secondo i dati clia nel 2017 in tutto il mondo sono saliti a bordo delle navi da crociera ben 26,7 milioni di passeggeri, un dato superiore alle aspettative chiudendo un altro anno di crescita record del comparto.

“E’ un incremento annuo superiore all’8% - ha specificato Vago - due milioni di persone in più ad aver scelto una crociera che sta diventando mainstream su qualsiasi altro tipo di turismo; se focalizziamo l’inquadratura risulta che Stati Uniti e Canada restano la prima area di riferimento, totalizzando quasi la metà dei passeggeri complessivi, oltre 13 milioni di passeggeri, l’Europa si conferma al secondo posto come mercato di provenienza con quasi sette milioni di crocieristi registrando una crescita del 2,5% mentre l’Asia è salita del 20% e il Nord America del 5 %. In Europa la Germania è il primo paese di provenienza dei crocieristi con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. Considerando che il loro affaccio sul mare rispetto al nostro è più limitato, non possiamo che complimentarci con questo grande mercato turistico, poi seguono Regni Unito e Irlanda che hanno sfiorato i 2 milioni di passeggeri e l’Italia che precede anche se di poco Francia e Spagna.
4 europei su 5 scelgono l’Europa come destinazione dei loro viaggi, in particolare un crocierista su quattro va alle Canarie, uno nel Nord Europa e Baltico e gli altri due scelgono il Mediterraneo: e ovviamente l’Italia occupa un ruolo centrale. Negli ultimi sette anni infatti il nostro paese ha visto transitare ogni anno nei suoi porti oltre 10 milioni di passeggeri consolidando prospettive davvero interessanti e siamo solo all’inizio del nostro cammino, anzi del viaggio che ripeto, per l’Italia presenta opportunità che non possiamo chiaramente permetterci di perdere”.

Interessante notare in proposito che la crociera è ormai una vacanza fruibile durante tutto l’anno e che l’età media di chi sale a bordo è di 47 anni quindi aperta a qualsiasi segmento e qualsiasi età. Oltre il 40% degli italiani che vanno in crociera sono under 40 con un’età media di 42 anni che dimostra un’apertura ai giovani, giovani coppie e famiglie: parlando ancora dell’Italia è importante tenere un faro acceso su ciò che il settore rappresenta per il turismo e l’economia nazionale, è un patrimonio da custodire e incrementare

“Il turismo rappresenta in Italia oltre un decimo della ricchezza nazionale, per ogni cento euro prodotti in Italia almeno 10 vengono dal turismo: secondo report della Banca d’Italia il settore genera 3,2 milioni di posti di lavoro, i consumi arrivano a 146 miliardi, credo che il turismo possa arrivare al 20% del pil e noi faremo di tutto per raggiungere questo obiettivo tuttavia se nel 1950, per dare un’idea, un viaggiatore su cinque a livello globale arrivava da noi oggi la percentuale è uno su venti. Nel dopo guerra infatti l’Italia era prima per arrivi, oggi è solo in quinta posizione, la Francia è prima, con circa 90 milioni di arrivi contro i nostri 59 milioni; meglio di noi fanno la Spagna, gli Stati Uniti e perfino la Cina. Siamo sicuramente al primo posto per ciò che possiamo offrire in termini di bellezza, arte, cultura gastronomia ciò nonostante stiamo perdendo posizioni nella classifica mondiale. E dobbiamo chiederci perché: proprio per questo va ripensato il sistema turismo e all’interno di esso il ruolo che possono avere le crociere che fino a qualche tempo fa non venivano nemmeno mappate dal ministero del turismo. Ora partiamo da un’ottima piattaforma, da una posizione privilegiata: nel mondo il settore crocieristico vale 126 miliardi di euro, in Europa è pari a 48 miliardi, una crescita a doppia cifra, più 17 % sul 2016 e l’Italia ne beneficia più di altri paesi in Europa perché da noi confluisce circa il 28% del business continentale con un fatturato di 13,5 miliardi di euro e 120mila posti di lavoro distribuiti in maniera equa tra nord centro e sud Italia e tra uomini e donne a cui vanno salari per 3,6 miliardi di euro. Stiamo parlando di una spesa diretta di 5,5 miliardi di euro con un aumento del 20% sull’anno precedente e le prime proiezione dell’andamento del 2018 sono in linea con queste tendenze; naturalmente se l’andamento della domanda è positivo lo è anche l’offerta con nuove navi in costruzione e in consegna che andranno a soddisfare sia le più variegate richieste dell’utenza sia gli standard ambientali grazie a importanti investimenti. Oggi il costo di  una nuova nave da crociera va dai 500 milioni al miliardo di euro impegnando anche notevoli risorse progettistiche e concettuali perché se ordini una nuova nave oggi questa sarà consegnata fra tre/quattro anni ad avrà una vita oltre ventennale, durante la quale dovrà rispondere a sempre crescenti requisiti di sicurezza e ambientali”.

L’Italia è sempre più leader nella costruzione delle navi da crociera e proprio a Trieste verranno costruite 18 delle 66 nuove navi che prenderanno il largo in Europa nei prossimi tre anni; le compagnie crocieristiche hanno investito nella penisola il 35% di tutti gli investimenti fatti nel vecchio Continente.

“Parlando di strategie considerando che il settore turismo cresce ovunque, quello delle crociere è il più giovane, pieno di prospettive – conclude Pierfrancesco Vago - con i nostri 8000 chilometri di coste nel cuore del Mediterraneo siamo il Paese che può maggiormente beneficiare del boom delle crociere ma se non si vuole restare indietro l’Italia deve sciogliere alcuni nodi se non molti nodi, ma siamo pronti ad affrontare e a vincere le sfide che abbiamo di fronte?  Il settore sta sviluppando compattezza dimostrando capacità di fare sistema e i porti devono essere coinvolti in queste dinamiche in un percorso di crescita che è ancora lungo. Rafforzare il sistema nella sua struttura complessiva è una necessità prioritaria e in questa ottica Italian Cruise Day è un appuntamento imprescindibile per affrontare i nodi del sistema, confrontarsi su strategie e prospettive e discutere chiaramente di soluzioni. A conferma di ciò sono presenti molti rappresentanti di Autorità portuali e marittime con i quali il settore imprenditoriale si confronta e collabora quotidianamente dopo la riforma dei porti e la nascita degli organismi di partenariato: collaborazione e dialogo che nel comparto dei traffici navali sono preziosi e imprescindibili”.
Eugenia De Cesare
Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.