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LUGLIO 2019 PAG. 6 - NEWS DAL MONDO



Canale di Panama, si discute la revisione del sistema tariffario
Avviato a Panama il periodo di consultazione sulla proposta avanzata dall’Autorità del Canale di rivedere il costo per il transito delle navi in vista dell’entrata in vigore di un nuovo sistema tariffario prevista per il 1° gennaio 2020. L’obiettivo dell’ente è quello di equiparare il livello di pedaggi tra navi che trasportano minerale di ferro (Neopanamax) e quello delle navi che trasportano cereali e “altre rinfuse secche” oltre all’aumento delle tariffe  per le rinfusiere Neopanamax che transitano in zavorra. Nel settore container la proposta prevede modifiche al “programma fedeltà” con agevolazioni  per clienti le cui navi trasportano un volume di traffico compreso tra due e tre milioni di teu all’anno e maggiori incentivi per quelli che superano i tre milioni di teu. Inoltre rimarranno in vigore gli incentivi introdotti nell’ottobre 2017 per i viaggi di ritorno. Per le navi che trasportano auto e per le navi ro-ro verrà introdotta una nuova tariffa applicabile alle unità Neopanamax e lievi modifiche ai pedaggi applicabili alle navi Panamax. Invariato il livello tariffario per le navi cisterna chimichiere e per le unità GNL.

Integrazione verticale nel settore logistico, report di Fitch Ratings
Con l’eclissarsi della fase di consolidamento nel settore marittimo containerizzato, il rallentamento della crescita degli scambi commerciali internazionali e l’impatto disruptive delle tecnologie digitali cresceranno le strategie di integrazione verticale dei grandi player. È quanto registra un report di  Fitch Ratings sulla base delle recenti acquisizioni di CEVA da parte di CMA-CGM e delle iniziative intraprese nella stessa direzione da parte di Maersk, Hapag-Lloyd e COSCO Shipping. Secondo l’agenzia londinese è improbabile che si verifichino nuove acquisizioni di grande portata: la concetrazione del mercato (il 70% della capacità di trasporto in mano alle prime sei compagnie di navigazione) rende infatti più difficile perseguire ulteriore efficientamento dei costi attraverso aumenti di scala. Fattori cui vanno aggiunte la difficoltà a reperire risorse finanziarie per eventuali maxi-operazioni e la possibile contrareità derivante dalle autorità per la concorrenza. Il documento, inoltre, sottolinea che il passaggio dal consolidamento all’integrazione verticale offre alle compagnie di navigazione containerizzate l’opportunità di generare flussi di cassa più stabili e di ridurre la loro esposizione nei confronti di noli marittimi che sono estremamente volatili. Ciononostante potrebbero insorgere difficoltà nell’inserimento in un mercato della logistica che è altamente competitivo e frammentato e che include spedizionieri, imprese di logistica, start-up digitali ed ora anche compagnie di navigazione. “Pertanto perché queste strategie abbiano successo a lungo termine sono necessarie una velocità di adattamento e una capacità di creare attività agili e flessibili, anche in considerazione del fatto che, anche se sospinti dalla crescita dell’e-commerce, i tassi di crescita della logistica sono diminuiti e i margini nel settore delle spedizioni sono limati dalla concorrenza digitale”.

I Poseidon Principles per la decarbonizzazione dello shipping
Con l’obiettivo di allineare i portafogli finanziari nel settore navale alle iniziative di riduzione dell’impatto ambientale dello shipping (50% in meno delle emissioni entro il 2050) undici banche specializzate nel settore – Citi, Societe Generale, ABN Amro, Amsterdam Trade Bank, Danske Bank, Danish Ship Finance, DNB, DVB, Credit Agricole, ING e Nordea – hanno costituito Poseidon Principles Association. PPA, in rappresentanza di un’esposizione compelssivadi circa 100 miliardi di dollari, punterà a integrare considerazioni di carattere ambientale nei processi decisionali per la concessione di prestiti con lo scopo di incentivare la decarbonizzazione del trasporto marittimo. Alla definizione dei Poseidon Principles hanno partecipato anche le compagnie A.P. Møller-Mærsk, Cargill ed Euronav, la società di classificazione Lloyd’s Register e lo studio legale Watson Farley & Williams con il supporto di esperti forniti dal Global Maritime Forum, del Rocky Mountain Institute e del University College London Energy Institute.


Corea del Sud, dal 2020 cold ironing sperimentale in tre porti
Dal prossimo primo gennaio la Corea avvierà un progetto pilota che prevede la fornitura di energia elettrica dalla rete terrestre per le navi ormeggiate nei porti di Busan, Incheon e Gwangyang. Frutto di un Mou siglato tra le rispettive Autorità portuali e una serie di compagnie di navigazione e terminal operator l’iniziativa, della durata di due anni, riguarderà in una prima fase otto banchine
dei tre porti che hanno sottoscritto l’accordo per raggiungere un totale di 40 banchine di 12 porti nazionali entro la fine del 2021. HMM, principale compagnia di navigazione sudcoreana firmataria dell’accordo, prevede ch nel 2020 parteciperà al progetto con 50 navi dotate di sistema di connessione all’impianto di cold ironing a terra, mentre nell’anno successivo saranno circa 70 le navi della flotta a poter utilizzare il sistema di fornitura terrestre.


Piano inglese per l’abbattimento delle emissioni navali
Si chiama Clean Maritime Plan l’iniziativa adottata dal governo britannico per ridurre l’inquinamento atmosferico generato dal traffico marittimo. Il piano prevede che tutte le navi destinate ad operare nelle acque del Regno Unito e ordinate a partire dal 2025 dovranno essere progettate con tecnologie in grado di azzerare le emissioni e istituisce un premio di un milione di sterline per l’applicazione di modalità innovative per ridurre l’impatto della attività navali

Blockchain, prima spedizione sulla piattaforma Deliver
Successo pieno per la prima spedizione sperimentale containerizzata dalla Corea al magazzino Samsung SDS di Tilburg  gestita sia per gli aspetti finanziari sia logistici attraverso la piattaforma Deliver, basata sulla tecnologia blockchain. È quanto annunciato dall’istituto bancario olandese ABN AMRO, dall’Autorità Portuale di Rotterdam e dal gruppo informatico sudcoreano. L’operazione ha consentito di valutare appieno le possibilità di un impiego su vasta scala della nuova soluzione tecnologica. L’esito positivo ha portato ad un’estensione dell’accordo tra i partner  per passare alla prossima fase dell’iniziativa: progetti pilota con il coinvolgimento di più spedizionieri e caricatori di diverse industrie che operano su differenti rotte di traffico.  

Hyundai Merchant Marine entra in The Alliance
La compagnia di navigazione sudcoreana Hyundai Merchant Marine (HMM) entrerà a far parte della THE Alliance, consorzio armatoriale attualmente costituito dalla tedesca Hapag-Lloyd, dalla giapponese Ocean Network Express (ONE) e dalla taiwanese Yang Ming. L’adesione avrà effetto dal 1° aprile 2020 con una durata di dieci anni (in concomitanza con la sottoscrizione dell’intesa con HMM, i partner di THE Alliance hanno concordato di estendere la loro cooperazione sino al marzo 2030). L’ingresso in The Alliance avverà in particolare con il termine dell’accordo della compagine sudcoreana con l’alleanza 2M (Maersk – MSC) basata sull’acquisto o lo scambio di spazi di carico sulle portacontainer impiegate dalle compagnie su determinate rotte. Stando ai dati divugati dal governo della Corea del Sud The Alliance, con l’apporto di HMM, potrà contare su una flotta con una capacità di carico complessiva pari a 5,09 milioni di teu, con un contributo da parte della compagnia sudcoreana di 251mila teu suddivisi tra 128mila teu di capacità sulle rotte Asia-America e 113mila teu sulle rotte Asia-Europa.


Brasile, decreto sulle aree poligonali dei porti
Il Ministero delle Infrastrutture brasiliano ha decretato la riorganizzazione delle aree poligonali (limiti fisici della zona del porto) di 16 scali del paese. L’obiettivo è quello di sciogliere le incertezza amministrative per quanto riguarda la competenza su queste aree (spesso occupate da aziende non coinvolte nelle attività marittime) per rendere più semplici le procedure amministrative legate all’investimento estero. Entro la fine dell’anno altri sei porti avranno i loro poligoni definiti, a partire dal porto di Santos.  Con la definizione di queste aree poligonali, i beni pubblici necessari per l’adempimento delle funzioni delle Autorità portuali saranno sotto il controllo di ciascuno di essi. Secondo il ministero, in queste aree vi erano terreni di proprietà o in possesso di privati, come centri commerciali, case, edifici commerciali, hotel, musei, piazze e persino aeroporti. Tutte attività non collegate al funzionamento dei porti. “Con la firma di questo decreto stabiliamo chiaramente i contorni del porto organizzato, vale a dire esattamente di chi è la giurisdizione e quale è l’affitto pubblico, dove si trova il terminal privato, che può essere esteso su iniziativa dell’operatore privato. Tutto ciò porta chiarezza e certezza del diritto affinché gli investimenti avvengano più rapidamente, generando più posti di lavoro e una maggiore efficienza per l’industria, che contribuisce alla produttività”, ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture, Tarcisio Gomes de Freitas. 


Hapag-Lloyd fa il pieno di container refrigerati
La compagnia di navigazione tedesca Hapag-Lloyd ha ordinato 13.420 nuovi container frigo, suddivisi in 970 reefer da 20 piedi e 12.450 contenitori refrigerati da 40. I nuovi container saranno presi in consegna il prossimo novembre con l’inizio della stagione dei raccolti nei paesi dell’emisfero meridionale. Con questo ordine la compagnia offrirà complessivamente ai propri clienti una flotta di oltre 100mila container reefer, per una capacità totale pari a 210mila teu, di cui alcuni dotati della più recente tecnologia ad atmosfera controllata che rallenta il processo di maturazione durante il trasporto, aumentando in tal modo la conservazione di prodotti come frutta e vegetali.

Area portuale di Tuas, al via la seconda fase dei lavori
Inizio ufficiale per l’avvio dei lavori della seconda fase di realizzazione (su un totale di quattro) dell’area portuale di Tuas, a Singapore, che prevede 8,6 chilometri lineari di banchine e una capacità annua di traffico containerizzato pari a 21 milioni di Teu. Il governo del paese asiatico prevede di trasferire nella nuova area tutte le attività di movimentazione dei container svolte attualmente nel porto singaporiano entro il 2040, quando il porto di Tuas sarà in grado di movimentare sino a 65 milioni di container all’anno. I lavori per la realizzazione dell’area della seconda fase del progetto sono stati assegnati ad una joint venture costituita da Penta-Ocean Construction Co., Hyundai Engineering & Construction Co. e Boskalis International.
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