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MAGGIO 2022 PAG. 40 - L’Italia è un paese votato alla geopolitica marittima

 


L’80 % della popolazione mondiale vive entro i 200 chilometri dalla costa e il 90% del commercio internazionale avviene via traffico marittimo. Durante i lavori del Festival Internazionale della Geopolitica europea si è discusso di mare, Mediterraneo e nuove prospettive per i paesi del sud Europa. Il Festival è stato un’importante occasione per assistere al dibattito tra l’ammiraglio e capo di Stato Maggiore della Marina Militare Enrico Credendino e lo storico, editorialista e accademico Ernesto Galli della Loggia. I relatori hanno ricordato che il Mediterraneo è al centro dei flussi commerciali con i traffici marittimi che vanno da Suez a Gibilterra e al centro di tale scenario ritroviamo l’Italia, un Paese che dovrebbe avere un sistema portuale adeguato. La nostra Penisola conta su più di 8000 chilometri di costa ed è ubicato esattamente al centro del Mediterraneo, un contesto geografico, antropologico e geopolitico che ha rappresentato la naturale cerniera di movimenti culturali, politici, economici e strategici tra tre continenti. D’altronde, il Mediterraneo può essere considerato un confine naturale tra l’Oceano Atlantico e il mondo Indio-Pacifico. I relatori hanno ribadito l’importanza istituzionale e strategica di proteggere le infrastrutture marittime nazionali, di cui si parla tanto in questi giorni, a seguito del conflitto in Ucraina. 

Ciò richiede l’autorevole presenza della Marina Militare nelle vicinanze di tali infrastrutture e per poter intervenire rapidamente. “Un attentato terroristico non è difficile da portare a termine: basta portare tritolo su un barcone che parte della Libia e giunge sulle piattaforme di Eni che sono a 50 miglia e causare danni che tutti possono immaginare. Stiamo assistendo alla sempre maggiore presenza nel Mediterraneo di attori con politiche assertive che vogliono guadagnarsi nuovi spazi per gli approvvigionamenti alimentari ed energetici ed accrescere la sfera di influenza. Sullo Stretto di Sicilia abbiamo il dovere di essere presenti per intercettare chiunque transiti. Lì c’è una forte presenza della nuova flotta turca.

“Nel Mediterraneo siamo passati da una situazione di pace ad una di competizione permanente tra i Paesi dell’area, un equilibrio instabile che può evolvere in crisi e conflitto”, ha dichiarato l’ammiraglio e capo di Stato Maggiore della Marina Militare Enrico Credendino. 

La Marina continua ad assicurare la sorveglianza degli spazi marittimi e la difesa delle linee di comunicazione anche grazie alla Strategia di difesa e sicurezza del Mediterraneo varata dal ministero della Difesa. Analisi e visioni descritte e approfondite durante i lavori di Jesolo. Il Festival della Geopolitica Europea è stato il primo appuntamento di approfondimento e divulgazione riguardante le politiche geostrategiche dal punto di vista non della singola realtà nazionale ma da quello ultra statuale ed europeo. Senza ignorare il ruolo e il contributo dell’Italia con la sua specifica storia, la sua identità culturale e antropologica, i suoi interessi economici e produttivi e inserirli in un contesto continentale allargato, come si rende indispensabile, in questa congiuntura storica. Dopo il successo della prima edizione, il Festival Internazionale della Geopolitica Europea è tornato con l’obiettivo cardine di informare e di rendere accessibile al grande pubblico argomenti complessi con un approccio multidisciplinare (accademico, giornalistico, economico, industriale, della diplomazia, della difesa e della pubblica amministrazione), rimarcando che ogni decisione, ogni scelta e ogni deliberazione deve essere consapevole e basata sulla conoscenza dei fatti. Una conoscenza che deve essere centrale anche per comprendere il ruolo del mare, del Mediterraneo e rafforzare la vocazione marittima della nostra Penisola.

Domenico Letizia

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