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SETTEMBRE 2018 PAG. 46 - I servizi tecnico-nautici nel Porto di Napoli


La buona salute di un porto si misura anche dalla qualità dei suoi servizi tecnico-nautici. Vera e propria cerniera operativa tra le banchine e il mare concorrono, insieme ad altri fattori, a determinarne la concorrenzialità. Non solo, o non esclusivamente dal punto di vista economico, ma garantendo quei livelli di efficienza e sicurezza da cui il settore non può assolutamente prescindere. Tra bilanci di questo primo scorcio del 2018, novità e progetti per il futuro ne parliamo con i responsabili (in rigoroso ordine alfabetico) dei gruppi ormeggiatori, piloti e rimorchiatori di Napoli.

Mario Esposito (Presidente Gruppo Ormeggiatori e Barcaioli del Porto di Napoli).
 “I dati raccolti dal gruppo nel primo semestre di quest’anno registrano una buona ripresa dei traffici portuali rispetto allo stesso periodo del 2017: +16,44% nel settore commerciale, per un totale di 2890 prestazioni; +22,68% per le crociere, con 238 prestazioni; +3,49% nel ro-ro; +30% nei servizi di battellaggio”. Spicca in questo 2018 lo spazio e il ruolo che il gruppo è riuscito a ritagliarsi in seno all’associazione nazionale, con l’organizzazione a Napoli del tradizionale Convegno annuale dell’Angopi. “Un’occasione importante in cui, a cavallo tra l’insediamento di un nuovo governo e l’insorgere delle prime polemiche sul fenomeno migratorio sono stati ribaditi i punti di riferimento per la categoria come il no alla privatizzazione della governance portuale”. Come impegno sul territorio continua la collaborazione con gli istituti nautici l’alternanza scuola – lavoro mentre ci si
prepara al cambio della sigla sociale e alle sue implicazioni. “Entro la fine dell’anno saranno applicati i regolamenti che stabiliscono nella cooperativa l’unica forma organizzativa per gli ormeggiatori con l’abolizione della dicotomia esistente tra presidente e capogruppo e la diretta dipendenza ministeriale: una soluzione che garantisce più trasparenza e garanzie per l’utenza”.   
    
Luigi Lucenteforte (Capo Pilota Corporazione dei Piloti del Golfo di Napoli). “
L’indubbia crescita dei traffici è un segnale positivo ma per mettersi definitivamente alle spalle la crisi è necessario portare a compimento il percorso per il completamento dei dragaggi e della Darsena di Levante”. A livello di Corporazione il 2018 ha portato un riconoscimento di prestigio: “per la prima volta un pilota napoletano, il comandante Giulio Scarpati, è stato eletto direttore di Fedepiloti, cosa che ci riempie di orgoglio e ci permetterà di contribuire con la nostra esperienza alle problematiche generali del settore”. Prosegue intanto il processo di integrazione con i piloti di Torre Annunziata e Castellammare “per garantire un servizio sempre più efficiente e qualitativo” mentre si è avviata una prima interlocuzione per l’inglobamento dello scalo di Pozzuoli. Sempre alta l’attenzione sulla proposta, affidata a una relazione tecnica al MIT, per uniformare l’obbligo del servizio di pilotaggio anche agli scali turistici. “In un contesto in cui ci sono yatch più grandi di una nave cisterna c’è una discrepanza nella distinzione prevista dalla norma che va sanata”.  

Gianni Andrea De Domenico (Presidente Cda Rimorchiatori Napoletani).
Assorbito il contraccolpo della crisi del settore offshore senza conseguenze catastrofiche, il gruppo RN guarda all’attività portuale con una certa serenità, organizzando l’upgrade tecnologico, di formazione e selezione del personale e di adeguamento delle procedure di governance e gestione aziendale che lo porteranno ad affrontare le sfide del futuro. “I segnali che arrivano da Taranto sono incoraggianti per una prossima ripresa dei traffici; a Bari abbiamo rinnovato la dotazione mezzi e ristrutturato il servizio; a Gaeta sono state superate alcune difficoltà infrastrutturali occorse nella prima metà di quest’anno; Napoli, infine, sta recuperando buona parte delle movimentazioni perse durante la crisi”. È proprio nello scalo partenopeo che hanno cominciato a operare a pieno regime gli ultimi due rimorchiatori di nuova costruzione acquisiti da RN. “Unità compatte, caratterizzate da grande manovrabilità cui seguirà l’immissione nel 2019 di un rimorchiatore di fascia alta (75 tonnellate di tiro), per garantire la giusta integrazione durante i cicli di manutenzione dei mezzi più grandi”.
G.G.
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