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OTTOBRE 2020 PAG. 11 - Paolo Salvaro riconfermato Presidente Confetra Nord Est


 

Confetra Nord Est rinnova le proprie cariche associative e riconferma, all’unanimità, Paolo Salvaro alla presidenza della territoriale di Confetra che raccoglie adesioni da Brescia a Pontebba. Alla vicepresidenza Andrea Ormesani. 


Salvaro guiderà quindi l’associazione nel prossimo triennio, un periodo che si annuncia davvero complesso per la logistica in generale, alle prese con l’emergenza Covid, e per il futuro del Porto di Venezia, scalo fondamentale per il Veneto. In particolare la messa in funzione, in questi giorni, del MOSE ripropone in maniera drammatica la questione della accessibilità nautica del Porto di Venezia e di quello di Chioggia. Il sistema di barriere mobili che chiude le tre bocche di porto è stato alzato con successo in condizioni operative reali una prima volta il 3 ottobre e poi ancora il 15 e 16 ottobre: tutte tre le volte la marea lato mare ha raggiunto i 130 cm sul medio mare, mentre in laguna si è fermata, alla Punta della Dogana tra i 60 e i 70 cm, lasciando così all’asciutto tutta Venezia, anche Piazza San Marco e la Basilica di San Marco, i punti più bassi della città. Un indubbio successo sul fronte della protezione della laguna e di Venezia dalle acqua alte, ma certamente una spada di Damocle sulle attività portuali.
Paolo Salvaro sottolinea: “Ringrazio i colleghi per la fiducia che mi hanno dato con questa riconferma. I mesi che ci aspettano sono certamente pieni di incognite a partire dalla situazione sanitaria che tutti ci troveremo ad affrontare. Però il primo problema per il Porto di Venezia, scalo fondamentale per il Veneto e il nord est è certamente il MOSE, visto che altri problemi, come l’escavo dei canali sono stati, sia pure con grande ritardo, superati. Le alzate delle paratie del MOSE anche basate su altezze di marea di 130 cm o simili sono pur sempre un problema: abbiamo visto in questi primi 15 giorni di ottobre già tre chiusure delle bocche di porto e questo ci preoccupa perché in passato quote di marea simili si registravano 4 - 5 volte in tutti i mesi invernali. Se anche su quote così elevate le chiusure diventeranno una decina o più non oso immaginare quanti giorni di chiusura del Porto avremmo se la quota a cui sarà messo in funzione il Mose venisse fissata a 110 cm. Vorrebbe dire, di fatto, chiudere il Porto, anche perché sottolineo che abbiamo adesso una conca di navigazione che non è funzionate per un grave danno ad una delle porte lato mare e che dovrà assolutamente essere ripristinata  al più presto. Ci sarebbero comunque rallentamenti, ma adesso, a paratoie alzate non passa proprio nulla. Con la Venice Port Community alla quale abbiamo formalmente aderito l’8 ottobre stiamo proprio  dialogando con la Commissaria al MOSE Elisabetta Spitz, per capire cosa vogliono fare”. In particolare la comunità portuale vuole partecipare a quella cabina di regia che deciderà come e quando il MOSE entrerà in funzione in caso di alte maree.  


“Certamente sì – continua il presidente Salvaro - come veneziani siamo ovviamente contenti che  il MOSE protegga la città ma le nostre esigenze devono essere tenute in adeguata considerazione perché il Porto è vitale per Venezia. Un’altra questione, che come Confetra Nord Est non ci stancheremo di sottolineare, è quella della croceristica, che è sempre, permettetemi il gioco di parole, in alto mare, senza soluzioni concrete, nonostante le promesse della ministra Paola De Micheli che ci ha assicurato il suo mantenimento a Venezia con la realizzazione in una fase intermedia di approdi provvisori. Non possiamo continuare così, dobbiamo arrivare a un progetto definitivo che permetta a questa navi di arrivare in Porto senza passare davanti a San Marco. Infine attendiamo al più presto la nomina del nuovo Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, perché un Commissario ovviamente può occuparsi solo dell’ordinaria amministrazione. Invece  grazie anche alla concomitante riconferma di Luigi Brugnaro a sindaco della città, alla nuova Giunta Regionale abbiamo la possibilità di lavorare nei prossimi anni anche con il nuovo presidente della Adsp senza fibrillazioni dovute alle tensioni elettorali”. Il presidente Salvaro sottolinea anche l’importanza e il ruolo che sarà svolto dalla Venice Port Community, attiva già da qualche mese ma che proprio poche settimane fa ha formalizzato la propria costituzione con la firma di un protocollo di intesa nella sede di Confindustria Venezia. “La costituzione della Venice Port Community, alla quale abbiamo aderito con convinzione, è davvero molto importante. C’è una nuova consapevolezza dell’importanza che il Porto di Venezia ha per tutta la comunità locale ma anche regionale; è il porto più importante del Veneto e considerato che l’entroterra è una delle zone più produttive d’Italia la sua funzione è fondamentale. Non è un caso che abbiano firmato il documento Confindustria, Camera di Commercio e Confcommercio. Parlare con una voce unitaria aiuterà senza dubbio nel dialogo con tutti gli enti e le realtà che decidono sul Porto di Venezia”.

Red.Mar.

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