Interporto Campano alla sfida della qualità
Interporto Campano ha recentemente ospitato nuovi insediamenti nel settore farmaceutico, quali vantaggi offre la vostra piattaforma a questo tipo di industrie?
Con prospettive di crescita e sviluppo, l'Interporto di Nola si conferma come un punto di riferimento nazionale nell'ambito della logistica e della distribuzione. Inoltre, quale secondo attore del cosiddetto Nola Business Park, insieme al CIS, rappresenta un nodo cruciale nel comparto della distribuzione farmaceutica: non è un caso che una vasta superficie di circa 80.000 mq è occupata dalle aziende del settore specifico.
Tutto ciò, in un contesto in cui il settore farmaceutico e parafarmaceutico rappresenta un pilastro fondamentale dell'economia regionale, con un incremento significativo delle esportazioni e una crescita costante della produzione. Il ruolo strategico del Nola Business Park emerge come un fattore chiave per il successo dell'industria farmaceutica nel Mezzogiorno, grazie ai servizi in special modo la sicurezza.
Quali sono i prossimi passi per l'implementazione del progetto V.A.T. e quali miglioramenti prevedete per la logistica?
Il progetto V.A.T. (Velocizzazione Accessi Terminali) è finalizzato a realizzare un sistema integrato per la gestione e il monitoraggio degli accessi e dell’aree interne. L’obiettivo è assicurare livelli massimi di sicurezza sia fisica che informatica, ma allo stesso tempo, permettere anche di snellire e velocizzare le procedure di rilascio/verifica dei titoli di accesso.
In altri termini, il progetto prevede l'integrazione di sistemi avanzati di Gate Automation, Controllo Accessi e Visitor Management, che, opportunamente interconnessi attraverso infrastrutture informatiche e di rete dedicate, forniranno i dati ad una piattaforma software di controllo e gestione degli accessi, la quale sarà in grado di collezionare e correlare i dati e fornire, quindi, un supporto al traffico veicolare soprattutto in direzione del Terminal.
Nell'assemblea 2023 avete discusso l'andamento della ristrutturazione finanziaria avviato nel 2017.
Quali risultati raggiunti e quali sono le principali sfide ancora aperte?
Ci aspetta un triennio molto impegnativo per i progetti che stiamo perseguendo. Come fatto sinora, intendiamo proseguire nel percorso previsto dall’AdR, e se possibile anticiparlo. Va segnalato che stiamo registrando segnali positivi riguardo al trasporto intermodale, tanto che la controllata TIN spa – Terminal Intermodale Nola ha incrementato nel 2023 le sue attività (+3%) – in termini di UTI movimentate e le previsioni per il 2024 sono di una ulteriore crescita.
Inoltre, l’Assemblea dei soci di Interporto Campano S.p.A. ha approvato il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 i cui risultati economici, patrimoniali e finanziari evidenziano il regolare andamento del piano di ristrutturazione e dei rimborsi obbligatori dei debiti finanziari previsti dall’AdR sottoscritto dalla società nel 2017 con i creditori finanziari.
Gli azionisti, quindi, hanno riconfermato il Consiglio di Amministrazione nel segno della continuità, dando piena fiducia alla governance che dal 2017 sta portando avanti parallelamente il Piano previsto dall’Accordo di Ristrutturazione nonché talune attività di sviluppo dell’Interporto di Nola.
PNRR e fondi infrastrutturali, come prevede che queste risorse possano influire sulla competitività dell'Interporto Campano e sulle sue capacità logistiche nei prossimi anni?
Il nostro hub è ben posizionato per emergere come un polo intermodale di riferimento nel Sud Italia, offrendo soluzioni innovative e affidabili per le esigenze di trasporto del futuro. Tramite la TIN – Terminal Intermodale Nola, che già accoglie i principali player del mercato ferroviario italiano, l’Interporto di Nola è pronto ad attrarre partner e clienti internazionali interessati realmente a sfruttare l'intermodalità.
Un ulteriore spunto di riflessione (e ci fa ben sperare) è dato dall'intervenuto interesse di investitori istituzionali per piattaforme logistiche non più site soltanto nel Nord o Centro-Nord Italia ma anche per aree situate in Campania. Auspico che questo mutato atteggiamento si trasformi in risultati concreti, in vista dello sviluppo dell’intermodalità e dell’atteso potenziamento delle infrastrutture.
Come state affrontando la trasformazione digitale all'interno dell'Interporto?
Il progetto Elodie, finanziato dal Pnrr, i cui fondi sono stati assegnati recentemente dal MIT, va proprio in questa direzione. Il plus di questa iniziativa è proprio la natura federativa tra gli interporti italiani, che consente di accelerare il processo di integrazione tra i nodi intermodali.
Quali sistemi di sicurezza state implementando per garantire la protezione dei dati e delle merci all'interno dell'Interporto?
Negli ultimi tempi abbiamo fatto un grande passo avanti, in quanto, tradizionalmente, la struttura di sicurezza prendeva in considerazione fondamentalmente la sicurezza delle merci e degli asset privati. La sicurezza delle merci implica un rigoroso controllo accessi sul quale prestiamo sempre la massima attenzione.
La sicurezza informatica è cruciale: le nuove aggressioni della criminalità informatica fanno sì che vengano fatte degli accessi all’interno delle banche dati e le aziende vengano ricattate per ricevere nuovamente i propri dati decriptati.