Header Ads

MAGGIO 2024 PAG. 49 - NEWS DALL'AFRICA

 

Nigeria, AP Moller-Maersk investe 600 milioni

Il governo nigeriano e i vertici di Maersk hanno confermato un investimento di circa 600 milioni di dollari da parte di AP Moller-Maersk per migliorare le infrastrutture portuali e consentire l’attracco di unità portacontainer più grandi. L’annuncio è arrivato dal Forum sulla collaborazione globale di Riyad (Arabia Saudita) che ha ribadito la centralità della Nigeria, paese più popoloso del continente, per il futuro sviluppo economico dell’Africa. L’iniziativa di Maersk integrerà il progetto da un miliardo di dollari portato avanti da Lagos per la modernizzazione dei porti delle regioni orientali e occidentali che prevede, oltre il potenziamento infrastrutturale, l’attuazione di uno sportello unico nazionale e un’accelerazione sui processi di automazione. L’obiettivo comune è aumentare la portata delle unità che attualmente servono il sistema portuale nigeriano occidentale, in particolare nell’area di Lagos. Impegno che la controllata del gruppo, APM Terminals sta portando avanti anche nello scalo di Onne nello stato di Rivers. Qui è stato recentemente inaugurato il nuovo sistema di ingresso al West Africa Container Terminal, punto di riferimento per l’area orientale del paese. Con un intervento da 115 milioni di dollari il terminal è stato dotato di un nuovo gate da quattro corsie in grado di ridurre i tempi di consegna dei camion a meno di 45 minuti, anche grazie all’applicazione di un Truck Appointment System (TAS) che consente una prenotazione e una elaborazione più rapide di importazioni, esportazioni e riconsegna di container vuoti. Lo stesso WACT ha commissionato 16 nuovi mezzi di movimentazione (che porteranno la dotazione della flotta a 36 unità) nell’ambito di un piano che prevede anche l’acquisizione di gru portuali mobili, di RTG, nuove officine e 600 postazioni dedicate al settore reefer. 

 

Il Benin aderisce alla BERS

Il Benin è diventato il primo paese dell’Africa sub-sahariana ad aderire alla BERS – Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. L’ingresso del 75esimo azionista della banca è frutto della modifica degli accordi di governance dell’istituzione raggiunta a Samarcanda l’anno scorso che impegna ad “un’espansione limitata e incrementale delle sue operazioni” proprio nell’Africa sub-sahariana e in Iraq. Una volta ufficializzato il ruolo di membro operativo il Benin beneficerà del sostegno finanziario e politico della BERS per sostenere la sua strategia di sviluppo basata, come sostenuto dal ministro dell’Economia Romuald Wadagni, sulla “trasformazione strutturale della nostra economia, il miglioramento del clima imprenditoriale e la rivitalizzazione del settore privato”.  Secondo i termini della risoluzione adottata a Samarcanda la banca non prevede di effettuare investimenti prima del 2025: da quella data al 2030 gli investimenti saranno concentrati in un massimo di sei paesi dell’Africa sub-sahariana. Un’analisi preparatoria condotta dalla BERS ha indicato che il mandato e il modello di business dell’istituto – sostegno ai paesi in transizione, utilizzando una combinazione di investimenti, attività di consulenza e riforme politiche – sarebbero più adatti a realtà come Benin, Costa d’Avorio, Ghana, Kenya, Nigeria e Senegal, qualora desiderassero presentare domanda. Nell’ambito della revisione dello statuto l’Iraq si unirà alla regione del Mediterraneo meridionale e orientale (SEMED) della Banca (già comprendendo Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Tunisia, Cisgiordania e Gaza), con la quale il paese ha forti legami economici. 

 

Capitali olandesi per Cool Port Addis

Il governo etiope ha firmato un accordo con Invest International, istituto collegato al ministero del Commercio estero e della Cooperazione allo sviluppo dei Paesi Bassi, per realizzare la prima fase di un centro reefer a 70 chilometri dalla capitale Addis Abeba. Il progetto, noto come Cool Port Addis, ha l’obiettivo di facilitare l’esportazione dei prodotti agricoli allo stato refrigerato dall’Etiopia verso il porto di Rotterdam e altre destinazioni. La prima fase dell’intervento prevede un investimento di circa 27,5 milioni di dollari, con un contributo di Invest International di 11,7 milioni di dollari. I contratti necessari per la costruzione e la messa in funzione dell’infrastruttura saranno soggetti a una procedura di gara. Attualmente, le esportazioni del settore dipendono fortemente dal settore dell’autotrasporto e del cargo aereo. La presenza di Cool Port Addis permetterà di sfruttare modalità di trasporto più sostenibili come la ferrovia e il marittimo. In collaborazione con Ethiopian Shipping and Logistics un ruolo di primo piano nello sviluppo del progetto è stato assunto da Flying Swans, consorzio finanziato da Invest International per l’attivazione di corridoi commerciali equi e sostenibili dal punto di vista ambientale. Il partenariato pubblico-privato alla base di Cool Port Addis è favorito dal ruolo importante giocato dal settore logistico olandese nel paese africano, con il porto di Rotterdam che rappresenta da alcuni anni un punto di riferimento per l’export agricolo anche dei piccoli agricoltori etiopi.

 

 


Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.