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AGOSTO 2022 PAG. 36 - Tirreno Centrale, focus su ZLS ed energia rinnovabile

 


“La ZLS è uno strumento che, oltre alle infrastrutture, oltre ai collegamenti e oltre al lavoro che stiamo facendo sui mercati per aumentare i traffici, ci premette di avere una ulteriore attrattività e un appeal rispetto ad un potenziale investitore o un potenziale armatore che voglia venire ad investire nel porto di Gaeta”. È quanto sottolineato dal presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale Pino Musolino al convegno “ZLS, ZONA FRANCA E DEPOSITI DOGANALI: opportunità di sviluppo del territorio”, appuntamento in cui si è fatto il punto sulle potenzialità che il nuovo strumento economico può esplicare per il futuro del territorio laziale. 

Nel suo intervento Musolino ha sottolineato come “pur restando fermo ed impregiudicato il buon intento del legislatore, tuttavia attualmente le ZLS restano una semplice semplificazione amministrativa. Si rende necessario uno sforzo per emulare il processo adottato nel nord Europa, con particolare riferimento ai porti dell’Olanda e della Germania”. 

Il presidente dell’AdSP ha rimarcato la necessità da parte del Pubblico di dare risposte certe agli imprenditori, perché purtroppo attualmente mancano le garanzie che richiedono espressamente gli operatori stranieri per investire in Italia. 

“Le ZLS sono degli strumenti che hanno senso se vengono disegnati sulle necessità specifiche del porto, in modo da attrarre investitori esteri e operatori nazionali. Attualmente emerge una criticità specifica per la governance delle ZLS che vede un Commissario straordinario governativo e solo in subordine il presidente dell’Autorità di sistema Portuale”.

L’incontro è stato aperto dal saluto del sindaco di Gaeta Cristian Leccese, che ha ribadito come la ZLS sia “una grande opportunità per la crescita del tessuto industriale del golfo di Gaeta”, concordando sul coinvolgimento diretto tra i rappresentanti delle amministrazioni e gli operatori economici, mediante un tavolo permanente per venire incontro alle esigenze del territorio.  

Il Direttore Interregionale Lazio Abruzzo, dell’Agenzia delle Dogane Davide Miggiano ha confermato la “massima disponibilità della Agenzia delle Dogane per venire incontro alle esigenze delle aziende sane. Obiettivo importante resta la digitalizzazione ed in tal senso l’Agenzia ha già da tempo avviato il procedimento per lo sdoganamento delle merci in nave, con il pre-clearing”.

Francesco De Angelis, Presidente Consorzio Industriale Regione Lazio ha ribadito come la Zls sia “una grande occasione di sviluppo e di crescita per il porto di Gaeta. Massimo impegno del Consorzio Industriale della Regione Lazio, il più grande in Italia, per favorire la crescita del tessuto economico industriale ed imprenditoriale del golfo di Gaeta. Il Consorzio ha conferito una delega espressa all’economia del mare al Vice-presidente Salvatore Forte per favorire la crescita della blue economy”. 

Il Comitato portuale dell’AdSP, intanto, ha approvato il piano d’azione per la realizzazione della “Comunità Energetica Rinnovabile Portuale - Mar Tirreno Centro Settentrionale” reso possibile dal Decreto Aiuti (in deroga  alle previsioni della Legge 84/94 si permette agli enti portuali  di costituirsi in Comunità Energetiche Rinnovabili Portuali e, con il recepimento della Direttiva Red2, è previsto l’aumento del limite di potenza degli impianti ammessi ai meccanismi di incentivazione, che passa da 200 kW a 1 MW).  Si apre quindi la prima fase del procedimento che fino al 30 novembre prossimo consentirà a tutti gli operatori portuali ed ai comuni di riferimento dei 3 porti del Network di condividere il piano, avviando un confronto e formulando proposte ed osservazioni, per poi arrivare entro dicembre all’accordo di programma con il MITE, costituendo ed avviando la CERP entro il 15 febbraio 2023.  Il funzionamento stesso della Comunità Energetica Rinnovabile Portuale - spiega l’ente in una nota -  “sarà particolarmente innovativo, essendo basato ogni rapporto tra consumatori, produttori, mercato libero e comunità energetica sulla blockchain, ossia un registro digitale condiviso e immutabile (come quello all’origine delle criptovalute) che consentirà la gestione in tempo reale di tutte le transazioni di produzione, vendita e scambio di energia nell’ambito della CERP, generando un risparmio medio stimato di circa il 25% sul costo della bolletta e con tutto il surplus risparmiato che sarà reinvestito sulle energie rinnovabili”.

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