Taranto, Raccomar favorevole al rigassificatore
“Di fronte a una crisi dei traffici senza precedenti, il rigassificatore rappresenta un’ancora di salvezza per l'intero sistema portuale e per l'indotto economico della nostra città ”, spiega il Presidente Giuseppe Melucci. “Non possiamo permetterci di perdere questa opportunità strategica per paure infondate sui rischi ambientali, che le più avanzate tecnologie rendono oggi minimi e controllabili”.
I benefici dell’operazione, secondo l’associazione, sarebbero positivi sotto l’aspetto occupazionale: “circa 300 posti di lavoro diretti tra tecnici specializzati, operatori portuali e personale di sicurezza” e in termini di traffico per lo scalo, con un incremento conseguente delle entrate per i servizi tecnico-nautici e lo sviluppo di attività di bunkeraggio.
Notevole anche l’impatto indiretto: “Oltre 1.000 posti di lavoro nell'indotto tra fornitori, servizi di catering, manutenzioni e trasporti, incremento del PIL provinciale stimato in 150-200 milioni di euro annui, sviluppo di nuove competenze tecniche nel settore energetico e portuale, attrazione di investimenti complementari nel settore della logistica energetica, rafforzamento del ruolo di hub energetico per il Sud Italia e i Balcani.
Rispetto alle eventuali preoccupazioni sull’impatto ambientale Raccomar, sulla scorta delle esperienze positive in altri porti europei, sottolinea come le moderne tecnologie di ultima generazione riescano a garantire “standard di sicurezza elevatissimi” e problematiche minime “grazie a sistemi di contenimento e monitoraggio avanzati”.
“Mentre altri porti del Mediterraneo si rafforzano attraendo investimenti strategici, Taranto non può permettersi di rimanere indietro per timori infondati”, conclude il Melucci. “Il rigassificatore rappresenta una risposta concreta alla crisi dei traffici e un'opportunità per riposizionare il nostro porto come hub energetico di riferimento per l'Europa meridionale”.