Nasce il gigante della cantieristica coreana
HD Korea Shipbuilding & Offshore Engineering (HD KSOE), sub holding per il settore della cantieristica navale e dell'offshore del gruppo HD Hyundai ha annunciato dal prossimo dicembre la fusione delle controllate HD Hyundai Heavy Industries (HHI), principale cantiere del gruppo, e HD Hyundai Mipo (HMD), specializzata in navi di medie dimensioni come petroliere, portacontainer e navi gasiere.
La ristrutturazione ha l’obiettivo di massimizzare le sinergie tra le due compagini per garantirsi “un vantaggio competitivo decisivo in un mercato globale fortemente conteso attraverso lo sviluppo preventivo di tecnologie avanzate”.
L’operazione conferma la tendenza del settore cantieristico asiatico, con il benestare dei governi, a creare “campioni nazionali” sempre più integrati e in grado di presidiare ampie fette del mercato. Recentemente importanti fusioni hanno riguardato anche il comparto cantieristico di Giappone e Cina, non a caso principali concorrenti della Corea.
Lo scorso luglio Imabari Shipbuilding Co., maggiore costruttore navale giapponese, ha di fatto acquisito il controllo, attraverso la partecipazione al 60% della quota societaria, di Japan Marine United Corp., seconda realtà cantieristica del paese, gestendo, di fatto, la metà della produzione industriale del paese. Nella stessa direzione anche l’acquisizione di Tsuneishi Shipbuilding di Mitsui E&S Shipbuilding, che nel frattempo ha ceduto la sua attività navale governativa e militare a Mitsubishi Heavy Industries.
In Cina la riorganizzazione è stata anche più profonda. La fusione tra China State Shipbuilding Corporation (CSSC) e China Shipbuilding Industry Corporation (CSIC) dato vita al più grande costruttore navale al mondo, controllando oltre il 20% del mercato globale della navalmeccanica. Con lo stesso obiettivo di rafforzare la competitività del paese, in particolare nella costruzione di navi ad alta tecnologia, il governo di Pechino ha orchestrato l’acquisizione da parte di China Merchants Industry Holdings ha completato l'acquisizione del cantiere navale Qingdao Yangfan. Lo stabilimento, che ora si chiama CMI Qingdao Shipyard, specializzato nella costruzione di grandi navi portarinfuse e portacontainer, si occuperà anche di navi ro-ro, chimichiere e portarinfuse di medie dimensioni.
Ritornando in Corea, la fusione, come spiega HD KSOE, “offrirà a HHI un'importante opportunità per rafforzare la propria competitività nel settore della difesa, che sta attirando sempre più attenzione a livello mondiale”. “HHI ha accumulato tecnologie avanzate e un vasto know-how come principale costruttore navale coreano in termini di costruzione ed esportazione di navi militari. Combinando queste competenze con le strutture portuali ottimizzate, le attrezzature e la forza lavoro qualificata di HMD, HHI mira a cogliere rapidamente le opportunità nel mercato globale della difesa in rapida crescita”.
Alla base della decisione il repentino mutamento delle condizioni di mercato innescato dalle politiche della Casa Bianca, tra la collaborazione al progetto MASGA e la tendenza generalizzata al potenziamento delle flotte navali.
Nel solo settore della difesa, secondo la rivista specializzata Janes, il mercato globale per i nuovi contratti di costruzione navale militare nel prossimo decennio ammonterà a circa 2.100 navi, per un valore di circa 360 miliardi di dollari.
HHI si è prefissata l'obiettivo di raggiungere oltre 7 miliardi di dollari di fatturato annuo nel settore entro il 2035. Prevede inoltre di integrare i risultati ottenuti da entrambe le società per ampliare ulteriormente l'ingresso nel mercato e la quota di mercato delle navi specializzate, come i rompighiaccio, la cui domanda è in crescita con lo sviluppo dell’Artico.
Tra le ricadute anche lo sviluppo del segmento R&S con l'applicazione di innovazioni ecocompatibili da trasferire a navi civili di medie e grandi dimensioni.
“Questa iniziativa mira a riconquistare quote di mercato nel settore delle navi commerciali, come le navi portarinfuse e le petroliere, dove i cantieri navali coreani sono in difficoltà rispetto ai concorrenti cinesi,” sottolinea HD KSOE. “L’obiettivo è anche quello di semplificare i processi decisionali per accelerare l'espansione commerciale all'estero”.