feb 2018 pag 32 - Napoli, nuovo grande bacino di carenaggio nel porto
Rilevante impatto
occupazionale - Spirito (Adsp Napoli): “Soddisfatto per ripresa investimenti e
rilancio settore”
“Napoli Dry Docks”, joint venture tra Palumbo Group Napoli e
La Nuova Meccanica Navale, investirà circa 20 milioni di euro nell’acquisto di
un nuovo bacino galleggiante di carenaggio, da collocare nel porto di Napoli,
che consentirà allo scalo partenopeo di ampliare in maniera significativa la
propria capacità di cantieristica navale – in particolare nel settore delle
grandi riparazioni –, fronteggiando così l’aumentata concorrenza da parte di
altri poli nazionali e internazionali.
L’iniziativa è stata approvata dal Comitato di Gestione
dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, che ha dato il via
libera alla concessione demaniale trentennale per la collocazione del nuovo
bacino. Il Presidente dell’Authority, Pietro Spirito, ha espresso soddisfazione
per la ripresa degli investimenti produttivi nel settore della riparazione
cantieristica nel porto campano, dopo una fase di stagnazione durata diversi
anni. “In questo modo si pongono le basi per un rilancio del settore, con una
positiva alleanza produttiva tra due operatori di rilevante dimensione”, ha
aggiunto Spirito.
“Napoli Dry Docks” nasce dall’alleanza strategica di Palumbo
Group e La Nuova Meccanica Navale – operatori storici del panorama marittimo
napoletano, consolidati anche a livello internazionale –, con l’obbiettivo di
rafforzare la competitività dello scalo partenopeo nel settore della
riparazione e della conversione navale, proponendo strutture idonee al
carenaggio di navi di grandi dimensioni sia cargo sia passeggeri, per attirare l’armamento
internazionale con l’offerta di un servizio a 360 gradi. Il nuovo bacino
permetterà a Napoli di raggiungere una posizione di leadership nel comparto e
di competere ad armi pari con poli cantieristici dislocati in tutto il bacino
del Mediterraneo.
Il bacino di carenaggio permetterà inoltre ai soci di
sviluppare al meglio il loro core business, utilizzando a pieno regime le
banchine già in concessione a supporto delle attività di bacino. Questa
iniziativa getta dunque le basi per una nuova fase di sviluppo dello scalo
partenopeo – che rappresenta un polo strategico per i traffici nel Mediterraneo
–, incentrata sulla ripartenza di un settore di cruciale importanza come quello
della cantieristica navale, che negli ultimi anni ha registrato una significativa
perdita di competitività a vantaggio di operatori di altri paesi, anche a
seguito della carenza di accessibilità ad infrastrutture adeguate.
La neocostituita joint venture procederà, nel dettaglio,
all’acquisto e al successivo trasferimento a Napoli di un bacino di carenaggio
lungo 230-250 metri e largo 50, rispettando le specifiche indicate
dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale relative
all’ormeggio e al bacino di evoluzione della nave in entrata. Il piano
industriale prevede un’occupazione annua del bacino pari a circa 300 giorni.
Nella struttura sosteranno 20-25 navi all’anno, con una permanenza media di 15
giorni. L’investimento avrà un impatto sull’occupazione molto rilevante; si
stimano un’elevata media occupazionale a pieno regime e significative
opportunità di lavoro per aziende di servizi quali rimorchiatori, agenti
marittimi, piloti e fornitori.
Il network Palumbo prosegue nella politica di espansione con
l’apertura di un nuovo sito a Costanza, in Romania, sulle rive del Mar Nero; si
intende ottimizzare ed incrementare i servizi specialistici rivolti al settore
offshore e di ingegneria. Si tratta di un nuovo progetto che si affianca
all'esistente network cantieristico e si completa con l’installazione presso il
cantiere di Tenerife di un bacino galleggiante idoneo ad affrontare importanti
lavori nel settore delle piattaforme petrolifere.
REDMAR