feb 2018 pag 44 - Cantieri Navali Megaride vara bacino galleggiante
Lo scorso 17 febbraio, presso il Cantiere Navale “Megaride”
del Porto di Napoli, è stato effettuato il varo del “Bacino Galleggiante G060”
alla presenza di autorità civili e militari, tra cui il Comandante Logistico
della Marina Militare, ammiraglio di squadra Eduardo Serra.
Con la costruzione del Bacino G060, il cui completamento è
stato possibile anche grazie al contributo determinante della Direzione degli
Armamenti Navali, si è rinsaldata ulteriormente l’efficacia del connubio, anche
dal punto di vista delle attività produttive, tra la Regione Campania, e la
città di Napoli in particolare, e la Marina Militare che sono legate in virtù
della centenaria tradizione marinara e cantieristica dell’area partenopea.
Dopo il varo, il “Bacino Galleggiante G060”, una volta
consegnato alla Marina Militare, sarà trasportato via mare a La Spezia, dove
sarà impiegato per svolgere le lavorazioni sul naviglio minore della Squadra
Navale e sulle navi civili, incrementando di fatto le capacità manutentive
dell’Arsenale e, a più ampio spettro, le attività produttive dell’area
spezzina.
La Marina Militare negli ultimi anni ha infatti aperto la
possibilità al mondo mercantile ed industriale di impiegare le proprie
strutture per valorizzare maggiormente le potenzialità dei propri stabilimenti
ed impianti, come avviene anche nel caso dell’Arsenale di La Spezia, ed è
proprio in quest’ottica che il bacino offrirà il necessario supporto logistico
a una vasta gamma di unità navali, sia militari che civili, con un dislocamento
entro il limite massimo di 1.000 tonnellate, una lunghezza di 60 metri ed una
larghezza di 13 metri.
La Forza Armata, tra l’altro, sta riqualificando gli
Arsenali e le strutture annesse come siti produttivi “duali”, valorizzando così
le competenze specialistiche intrinseche, funzionali al mantenimento in
efficienza dello strumento militare marittimo, che sono poste anche a
disposizione e a supporto delle aziende pubbliche e private per favorire la
crescita del Sistema Paese.
Il “Cantiere Megaride” nacque nel 1933 come “Cantiere Navale
Giuseppe Ferbo S.a.S.” per la costruzione e la riparazione di imbarcazioni in
legno. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1946, la Società cambiò
denominazione in “Cantiere Navale Giuseppe Ferbo & Figli” specializzandosi
nelle riparazioni di natanti, sia in legno che in ferro. Il Cantiere, con il
passare degli anni, cambiò diverse gestioni. Nel 1980 venne assorbito dalla
“Tecnaval” che, nel 1981, costituì la “Ferbex” per gestire delle commessa da
parte dell’US. NAVY. Nel 1987 falliscono le due società e nacque la “Cantieri
Navali Partenopei” che purtroppo fallì nel 1997. I lavoratori, in perfetta
continuità con la tradizione cantieristica locale, si costituirono in
cooperativa e rilevarono il cantiere che poi divenne “Cooperativa Cantieri
Navali Megaride”, con 34 soci, tutti ex dipendenti delle Società Cantiere
Ferbo, Tecnaval, Cantiere navale Ferbex e C.N.P.
La cooperativa ha iniziato la propria attività nel febbraio
del 1999. Successivamente ha assunto 16 dipendenti, portando attualmente il suo
un organico a 50 unità lavorative. Per lo sviluppo dell’attività del Cantiere,
la cooperativa ha investito circa quattro milioni di Euro che le hanno
consentito l’adeguamento e riammodernamento degli impianti come la sostituzione
di tutti i vecchi macchinari delle precedenti società, acquistando nuove
attrezzature ad alta tecnologia, e la ristrutturazione delle attività,
realizzando un nuovo capannone per la costruzione di blocchi di navi al
coperto. Inoltre viene acquistato un nuovo bacino galleggiante denominato
“Spartacus” da 110 mt. di lunghezza e 17 mt. di larghezza platea, per navi fino
a 2000 tonn.