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LUGLIO 2022 PAG. 28 - A Malta il nuovo appuntamento “Westmed in my country”

 



Si è tenuto a Malta, il 30 giugno, un nuovo appuntamento con gli Hackathon WestMED, organizzato con la co-presidenza maltese e libica. L’evento maltese ha segnato la fine della campagna WestMed in my country che ha avuto il compito di studiare, monitorare e proporre nuove prospettive di crescita sostenibile e innovativa delle opportunità legate alla promozione della blue economy all’interno dei Paesi del Mediterraneo. Durante i lavori sono stati presentati i principali risultati raggiunti dai Paesi del Mediterraneo Occidentale, dando risalto alle problematiche e alle preoccupazioni che gli stakeholder hanno evidenziato per lo sviluppo dell’economia blu nella fascia Nord e Sud del Mediterraneo. I temi per gli Hackathon sullo sviluppo di un progetto transnazionale del Mediterraneo hanno incluso e trattato i cinque argomenti principali al centro di una approfondita analisi nel gruppo WestMED: Green Shipping e Ports, Aquaculture, Maritime Clusters, Tourism e Blue skills. I lavori maltesi hanno consentito di strutturare e programmare azioni su idee progettuali concrete, valorizzando le idee migliori, innovative e sostenibili legate alla blue economy e agli scenari di programmazione economica per le comunità costiere e gli operatori dell’economia blu con accessi alle modalità internazionali di finanziamento e invitando le istituzioni e le organizzazioni a presentare nuovi progetti e proposte. 

Da Malta è emersa l’importanza di intraprendere iniziative di pianificazione dello spazio marittimo, coinvolgendo le istituzioni locali e le organizzazioni internazionali come il CIO-UNESCO, la piattaforma MSP dell’Unione Europea e i protagonisti del progetto MSP-MED. Il messaggio principale presentato e argomentato durante i lavori maltesi è stato quello di proseguire con “l’ottimo lavoro fino ad oggi svolto, attraverso lo sviluppo di meccanismi concreti, per contribuire a promuovere la visione della blue economy e rilanciare la competitività mondiale del Mediterraneo, valorizzando anche il ruolo delle realtà insulari presenti nel Mediterraneo”. D’altronde, secondo i protagonisti maltesi, “questa visione deve incentrarsi sull’idea di cooperazione e collaborazione tra i principali attori marittimi del Mediterraneo, tenendo presente le singolarità e specificità di ogni regione, valorizzando, ad esempio, le opportunità provenienti dal Mediterraneo Occidentale”. 

Punti importanti che nella nuova co-presidenza maltese libica trovano priorità in una serie di tematiche di estrema attualità e importanza: Decarbonizzazione e greening del settore dei trasporti marittimi; Sviluppo sostenibile della pesca e dell’acquacoltura, proposte innovative di turismo sostenibile; crescita delle opportunità e delle innovazioni dei Cluster marittimi e intense campagne di formazione e alfabetizzazione oceanica con particolare interesse verso la formazione delle competenze blue per le giovani generazioni. Gli esperti maltesi e gli operatori marittimi del Mediterraneo sono concordi nel ribadire che nonostante la minaccia terroristica e l’instabilità politica, le acque del Mediterraneo continuano a essere una risorsa, soprattutto, da un punto di vista economico. Gli analisti rivelano che il comparto della blue economy impiega numerosi esperti e professionisti in tutto il Mediterraneo e che dagli ultimi report sulle statistiche occupazionali risulta che la filiera della blue economy genera un valore aggiunto lordo di 500 miliardi di euro l’anno con ulteriori margini di crescita in alcuni settori come il turismo costiero preferito dal 63 per cento dei turisti in Europa, essendo ancora oggi la prima principale attività economica marittima per 2,35 milioni di persone e rappresentando l’1,1 per cento dell’occupazione totale dell’Unione europea legata al mare e alla sua valorizzazione.

Domenico Letizia

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