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MAGGIO 2023 PAG. 17 - Toyota protagonista a Piacenza “Grande interesse dei clienti”

 



Distributore delle macchine per la movimentazione logistica per l’Italia, Toyota Material Handling è pienamente coinvolta nella rivoluzione ecologica e, in generale, nella transizione verso macchine industriali a impatto zero, sulla scorta dell’esperienza che sta maturando in questo settore anche la capogruppo Toyota Industry Corporation. Con stabilimenti in Francia, Svezia e in Emilia Romagna (in provincia di Ferrara sono realizzati i montanti delle macchine, ovvero i gruppi che sollevano le forche per tutta la produzione europea) la società è stata tra le protagoniste della Fiera di Piacenza Hydrogen Expo dove ha esposto uno dei modelli di carrello controbilanciato trasformato per l’alimentazione a idrogeno. «Il settore è in grande fermento, c’è grande interesse da parte della nostra clientela nel capire quali innovazioni green possono essere introdotto nei loro cicli produttivi» conferma Ciro Martone, Product Manager dell’azienda. 

In che direzione si muove l’innovazione?

«In questo momento il limite non è segnato dalle soluzioni tecnologiche ma dai costi ancora critici. In Italia, ma il discorso riguarda anche il resto dell’Europa, mancano ancora le infrastrutture necessarie per la produzione e la distribuzione dell’idrogeno. La soluzione ideale sarebbe produrlo in loco da fonti rinnovabili o, in alternativa, distribuirlo attraverso una rete nazionale sul modello del metano».  

Quanto è già tracciata la strada verso l’uso di questo vettore energetico?

Sicuramente è segnata in modo importante anche se il punto di arrivo non si intravvede ancora. C’è tanto cammino da fare. Nel nostro caso specifico si tratta fondamentalmente di una macchina elettrica alimentata da un generatore che usa l’idrogeno. In effetti parliamo di un mezzo che già produciamo per essere alimentata tramite una batteria: una soluzione standard che prevede l’adattamento ai sistemi di ventilazione perché questo tipo di fuel cell ha bisogno di essere raffreddata, producendo come sottoprodotti acqua e calore. 

Siete pronti per i grandi centri logistici? 

Assolutamente si. Il discorso, ovviamente, non può riguardare un singolo carrello o qualsiasi altro tipo di mezzo. Il discorso va fatto su flotte a partire da almeno una trentina di mezzi. Oggi la grande differenza con le altre tecnologie tipo batterie al litio o piombo acido è la velocità di ricarica. Un dispositivo ad idrogeno è in grado di rimettere la macchina in azione dopo soli tre minuti di ricarica. Al momento non ci sono soluzioni più efficienti sotto questo aspetto.  

Quali sono i fattori da considerare per effettuare lo switch dall’endotermico?

Essenzialmente tre. La grandezza della flotta di mezzi a disposizione, la percentuale di ore di applicazione effettiva delle macchine che deve superare quella normale del 40-50% di uso per attestarsi attorno all’80%, l’effettiva volontà di adeguarsi a tecnologie più green. Quest’ultimo elemento diventerà sempre più importante: sarà il mercato, la necessità di uniformarsi alle richieste dei clienti, a dare la svolta.

MDC

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