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MAGGIO 2023 PAG. 54 - NEWS ADSP




 Varato il Nuovo Ponte del Papa

Varo per il Nuovo Ponte del Papa, l’opera più iconica delle 7 che stanno ridisegnando la viabilità portuale di Genova Sampierdarena. Per caratteristiche tecniche e imponenza è il primo ponte in Europa e tra i primi 6 nel mondo: ha una struttura ad arco su due piani con un’unica campata di quasi 100 metri per un peso di 2.000 tonnellate. Complessivamente è lungo più di 200 metri, alto 35 e pesa 3.800 tonnellate. Il nuovo Ponte, il primo a scavalco del Torrente Polcevera partendo dal mare, è stato costruito a circa 150 metri di distanza dalla sua posizione finale, all’interno di un’area compressa tra la strada Guido Rossa e la via della Superba e rappresenta la porta di accesso di Ponente al Porto storico di Genova. Il posizionamento della campata principale nella sua sede definitiva è avvenuto grazie all’impiego di un sistema di trasporto teleguidato SPMT, trasportando il manufatto dal luogo di costruzione al Polcevera, facendolo sbalzare di circa 40 metri, per poi completare la marcia finale dell’impalcato dentro l’alveo del Torrente fino alla posizione definitiva. Al termine della traslazione, il ponte, calato sugli appoggi con una operazione di abbassamento di 3 metri, è stato posizionato nella sua destinazione finale. Dal momento della costruzione delle fondazioni, fino al varo sono state impiegate quasi 110 mila ore di lavoro, 38 mila delle quali solo negli ultimi 2 mesi, coinvolgendo in media 60 maestranze (tra operai e tecnici a tutti i livelli), fino a picchi di quasi 110 unità. Con questa operazione l’avanzamento complessivo dell’opera arriva al 60%, mentre restano da completare le due campate di Levante e Ponente e le finiture, entro fine agosto di quest’anno. Il cosiddetto Ponte del Papa, con i suoi due piani rappresenta l’anello di smistamento e di indirizzamento dei traffici su gomma per l’intero varco di Ponente del Porto; il piano inferiore servirà prevalentemente i traffici nazionali in entrata e in uscita, mentre il piano superiore è dedicato ai traffici internazionali che da Ponente devono raggiungere l’area della Lanterna e da lì fino a Calata Bettolo. In definitiva, quindi, canalizzerà tutti i flussi che arriveranno da Ovest (Italia ed Europa) attraverso l’autostrada A10 e da Centro Nord (Italia ed Europa) attraverso l’autostrada A26, svincolando il traffico pesante dal traffico urbano. Il nuovo ponte rappresenta un passaggio importante ma non il solo nell’ambito del Programma di opere (Decreto Genova” Legge 130/19) che ha l’obiettivo di rilanciare l’accessibilità stradale, ferroviaria e marittima del Porto di Genova e armonizzare il connubio fra porto e città. La realizzazione dell’insieme di questi interventi infrastrutturali - per un investimento totale di quasi 3 miliardi di euro - una volta completato con la costruzione della Nuova Diga foranea di Genova a fine novembre 2026, e del Nodo di Genova Campasso-Terzo Valico, avrà un forte impatto sulla riconfigurazione dell’accessibilità portuale rendendo sostenibile il progressivo aumento dei traffici previsto nei prossimi anni e favorendo la transizione ecologica delle attività marittime.


Diga di Genova, posata la prima pietra

A Genova, si è tenuta la posa della prima pietra della Nuova Diga Foranea, opera unica al mondo per complessità ingegneristica, dimensioni e ricadute positive sulla città e sul sistema Paese. È una delle grandi opere di valenza strategica che si realizzano in Italia con i fondi del PNRR, ed è stata resa possibile grazie al lavoro sinergico dell’Autorità di Sistema Portuale, delle Istituzioni territoriali e del Governo nazionale. Con l’aggiudicazione nell’ottobre scorso al consorzio PERGENOVA BREAKWATER e l’avvio della progettazione esecutiva, si è arrivati oggi alla posa della prima pietra, milestone che conferma il rispetto delle tempistiche del PNRR e il completamento della prima fase della Nuova Diga foranea di Genova nel 2026. Si tratta del più grande intervento mai realizzato per il potenziamento della portualità italiana, parte del sistema integrato di interventi che stanno ridisegnando l’accessibilità marittima, stradale e ferroviaria del Porto di Genova e della Liguria. La nuova diga, che impiegherà 1.000 persone tra personale diretto e indiretto, sarà realizzata dal consorzio PERGENOVA BREAKWATER, guidato da Webuild in collaborazione con Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Fincosit e Sidra ed è stata commissionata dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. L’innovativo progetto di costruzione prevede la realizzazione di un’infrastruttura marittima studiata per proteggere i bacini e le strutture portuali dai cambiamenti climatici, un vero e proprio argine al mare. Il materiale proveniente dalla demolizione della vecchia diga sarà quasi tutto riutilizzato, in un’ottica di economia circolare, riducendo gli impiatti ambientali della costruzione. La nuova diga foranea, opera unica nel suo genere dal punto di vista ingegneristico, nella sua configurazione finale sarà lunga 6.200 mt. Per realizzare il basamento, che poggerà su fondali fino a una profondità di 50m, saranno impiegati 7 milioni tons di materiale roccioso, su cui verranno posizionati un centinaio di cassoni prefabbricati in cemento armato, larghi 35m, lunghi 67m e alti fino a 33m (come un palazzo di 10 piani).


Bilancio consuntivo per l’AdSP MTS

L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale chiude il 2022 con i conti in ordine, archiviando un anno sostanzialmente positivo. È quanto emerge dalla relazione annuale e dal bilancio consuntivo approvati dal Comitato di Gestione. Attraverso i dati contabili l’Ente si è dovuto confrontare con le sfide derivanti dall’aumento dei prezzi dei materiali, lievitati in un anno di oltre il 40%. Dopo il record del 2021 – durante il quale sono stati stanziati nell’ammodernamento dei porti del Sistema 436 milioni di euro – l’AdSP ha impegnato nel 2022 52,6 milioni di euro, di cui quasi 40 erogati attraverso il mutuo della Banca Europea degli Investimenti (BEI) e destinati in quota parte alla realizzazione della Darsena Europa (34 mln) e al raddoppio del magazzino di cellulosa MK, in radice dell’Alto Fondale (4,4 mln). Nel corso del 2022, con entrate proprie, l’AdSP ha inoltre preso numerosi impegni per la realizzazione e /o progettazione di varie opere, tra le quali si citano a titolo di esempio: i 680 mila euro per l’approvazione del progetto esecutivo dei lavori di dragaggio per il ripristino alla quota di -13 m dei fondali del Canale di accesso del Porto di Livorno”; il mezzo milione investito per il rifiorimento della scogliera in massi naturali del primo tratto di strada costiera del Quagliodromo (a Piombino); i 267 mila euro per i lavori di dragaggio del Canale di Accesso al porto di Livorno e i 143 mila euro per la progettazione definitiva relativa alla riqualificazione e rigenerazione del complesso immobiliare magazzini delle saline nel porto di Portoferraio. Le entrate correnti sono state pari a 45 milioni di euro, in aumento del 8,2% sul 2021. Nel corso dell’anno, l’AdSP ha incamerato tra tasse portuali e tasse di ancoraggio 22,7 milioni di euro, con un aumento sull’anno precedente di quasi 2 mln di euro. L’avanzo di amministrazione di esercizio risulta essere pari a 148 milioni di euro, di cui 40 accantonati per la realizzazione della Darsena Europa e 72 utilizzati nel Bilancio di Previsione 2023 a copertura del finanziamento delle opere previste.


Traffici commerciali ancora in crescita per il network portuale laziale

Continua la ripresa per il network dei Porti di Roma e del Lazio. A confermarlo i dati statistici del primo trimestre 2023 che, con un totale di 3.423.052 tonnellate movimentate, evidenziano una ulteriore crescita del traffico commerciale complessivo del 3,2% rispetto al primo trimestre del 2022. Entrando nello specifico dei dati di traffico che i tre porti laziali hanno registrato nei primi tre mesi del 2022 raffrontati con lo stesso periodo dell’anno precedente, il porto di Civitavecchia chiude il trimestre dell’anno in corso sostanzialmente in pareggio con un traffico complessivo di 2.401.795 tonnellate. In aumento dell’1,4% (+7) anche il numero complessivo di accosti che passa da 506 a 513. Si rileva un significativo incremento in quasi tutte le principali categorie merceologiche: le rinfuse liquide (essenzialmente prodotti raffinati) crescono del 43,3% (+65.567 tonnellate) per un totale di 216.969 tonnellate movimentate, mentre le rinfuse solide crescono dell’11,3% (+90.849) totalizzando complessivamente una movimentazione pari a 894.377 tonnellate. Tra queste ultime si segnala l’aumento del carbone del 13,9% (+89.522) per un totale di 733.517 tonnellate, dei minerali grezzi del 30,2% (+981 tonnellate), dei prodotti chimici del 35,4% (+1.150) e del 16,3% delle “altre rinfuse solide” (+9.550 tonnellate), mentre calano del 15,2% (-14.354) i prodotti metallurgici. Tra la categoria “merci in colli”, in calo quelle che si movimentano con i contenitori (-18,8%; -43.299) per un totale di 186.546 tonnellate e il traffico Ro/Ro che subisce un decremento pari all’8,9% (-107.928) per un totale di 1.103.077 tonnellate movimentate. In calo del 26,4% (-7.447) anche i contenitori TEU. Molto positivi i dati relativi al traffico passeggeri, sia di linea (151.182) che crocieristico (179.803) che, rispettivamente, registrano un incremento del 35,1% (+39.264) e del 209% (+121.617).  Ancora in aumento anche il traffico di automezzi che registra un totale di 134.517 e un +10,2% (+12.405). Tra questi ultimi si evidenzia la significativa crescita della sottocategoria “autovetture in polizza” (+69%; +14.952) per un totale di 36.624 autovetture movimentate e l’aumento di quella “autopasseggeri” imbarcati/sbarcati (+10%; +3.149). Per quanto concerne gli altri due porti del network laziale, i primi tre mesi del 2023 fanno registrare un importante aumento del traffico complessivo rispetto allo stesso periodo del 2022 nel porto di Fiumicino il cui traffico complessivo, rappresentato sostanzialmente da prodotti raffinati (jet fuel) che servono il vicino aeroporto internazionale “Leonardo da Vinci”, risulta di 583.973 tonnellate movimentate con un incremento pari al 26,3% (+121.684 tonnellate). Nel porto di Gaeta, invece, il tonnellaggio totale delle merci è pari a 437.284 con un decremento del 3,5% (-15.864 tonnellate), dovuto essenzialmente al calo delle merci solide (-29%; -60.037) per un totale di 147.005 tonnellate movimentate, mentre le merci liquide risultano in aumento del 17,9% (+44.173) per un totale di 290.279 tonnellate. In aumento del 2,3% (+1) il numero degli accosti.


A Porto Torres il più grande trapianto di posidonia oceanica  

È il più grande trapianto di posidonia oceanica finora realizzato nel Mediterraneo. Un intervento certosino, in ottemperanza alle prescrizioni del Decreto VIA del Ministero dell’Ambiente, propedeutiche alla realizzazione dell’Antemurale di Porto Torres. Nell’arco degli ultimi 10 mesi, oltre 140 mila talee, distribuite su una superficie di 7 mila metri quadri nell’area di cantiere dell’opera, sono state espiantate e reimpiantate in una zona più idonea della costa. Un intervento unico nel suo genere, quello previsto dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, nell’accordo di ricerca con il Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università di Sassari, la partecipazione delle aziende SEALIVES e I 7 MARI, la supervisione della Capitaneria di Porto ed il monitoraggio di ISPRA e Arpa Sardegna. Il lavoro, articolato in diverse fasi, ha previsto il prelievo delle piante dall’imboccatura del porto, lo spostamento a terra per la selezione delle talee ed il trasporto nell’area di Abbacurrente per il trapianto, effettuato manualmente, su 250 geostuoie biodegradabili, per un’area di oltre 11.500 metri quadrati di fondale. Proprio per garantirne la proliferazione, la nuova area di dimora della posidonia è stata interdetta alla pesca e all’ancoraggio con apposita ordinanza della Capitaneria di Porto. A prosecuzione degli interventi previsti dalle prescrizioni del Ministero dell’Ambiente, la società Sales, aggiudicataria dei lavori di realizzazione dell’Antemurale, provvederà, già nei prossimi giorni, e sempre per conto dell’AdSP, al posizionamento di 6 dissuasori antistrascico a protezione dell’area di piantumazione e 15 del parco. Il ripopolamento ittico sarà completato con il posizionamento, nei fondali delimitati dai dissuasori, di 75 moduli in cemento stampati in 3D, che riprodurranno l’habitat naturale delle specie presenti nel parco. L’intera area oggetto degli interventi sarà sottoposta ad un monitoraggio di 5 anni. Passaggi, questi, che precedono gli interventi di salvaguardia del fortino militare della II Guerra Mondiale del molo di Levante e lo spostamento della Madonnina e che partiranno contestualmente alla definitiva consegna dei lavori dell’Antemurale, per i quali si attende il rinnovo del documento di Valutazione di Impatto Ambientale, sottoposto dall’AdSP, per gli aggiornamenti, al Ministero dell’Ambiente nel mese di gennaio.


Cagliari, presentato il bando per il nuovo porto commerciale

Sei ormeggi per navi di ultima generazione, 43 ettari complessivi di piazzali, oltre 2500 stalli per la sosta dei semirimorchi ed una stazione marittima su due livelli di circa 3 mila metri quadri. È, in sintesi, il progetto del nuovo Terminal ro-ro del Porto Canale di Cagliari, la cui realizzazione è oggetto della più imponente gara d’appalto finora pubblicata dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna. Circa 298 milioni di euro di importo (su un quadro economico di intervento di quasi 345 milioni), di cui 99,35 milioni finanziati con fondi PNRR, e lavori che interesseranno i prossimi 5 anni. Obiettivo della progettazione, appunto, la realizzazione ex novo dello scalo commerciale che, una volta completato, accoglierà tutto il traffico di traghetti e navi ro-ro attualmente all’ormeggio nel porto storico. In dettaglio, l’opera, situata nel settore occidentale del Porto Canale, prevede 6 ormeggi così suddivisi: uno da 271 metri di lunghezza con dente di attracco ottenuto dalla resecazione di parte del terrapieno che si affaccia sul canale di accesso al terminal contenitori e rinfuse. Tre, della lunghezza di 250 metri, saranno posizionati parallelamente al molo guardiano di ponente, mentre gli altri due denti di accosto poppiero saranno ospitati agli estremi della nuova calata di riva, grazie al posizionamento una passerella metallica su briccole di ormeggio. L’intero bacino, per garantire la piena operatività, sarà approfondito ad una quota di 11 metri. Il materiale di escavo (pari a circa 1.75 milioni di metri cubi) verrà utilizzato sia per la realizzazione dei piazzali operativi che per il deposito nelle casse di colmata già esistenti sulla sponda ovest. Il compendio, dotato di recinzione perimetrale e varchi security, sarà suddiviso in 5 piazzali che ospiteranno circa 2500 stalli per la sosta dei semirimorchi, compresi 52 per lo stazionamento delle merci pericolose. L’accesso al nuovo Terminal è previsto direttamente dallo svincolo esistente tra la vecchia e la nuova strada statale 195, sino al completamento della viabilità interna portuale (già in fase di progettazione e finanziato con 10 milioni di euro di fondi PNRR) che consentirà l’ingresso anche dallo svincolo esistente in corrispondenza del bacino di evoluzione. In linea con gli interventi di infrastrutturazione del terminal rinfuse, anche per quello ro-ro è prevista una consistente azione di mitigazione dell’impatto ambientale attraverso la posa di filari alberati a schermatura dei piazzali, ma anche con il reimpianto di un consistente numero di esemplari delle essenze autoctone già presenti nell’avamporto (limonium, tamerici, lentischi ed olivastri). La progettazione del verde interesserà anche la parte interna dell’area portuale, in particolare in corrispondenza dei parcheggi della stazione marittima, che saranno dotati di pensiline con pannelli fotovoltaici e di 12 stazioni di ricarica per auto elettriche. Il nuovo terminal passeggeri sarà, infine, il punto di riferimento del cluster portuale. Pienamente rispondente ai più evoluti parametri di efficienza energetica e salvaguardia ambientale (verrà privilegiato l’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili), sarà strutturato su due livelli. Al piano terra (circa 1800 metri quadri) è prevista un’area pubblica con sala d’attesa, controlli doganali e di security, servizi, ed una riservata per biglietterie, uffici delle forze dell’ordine, della Sanità marittima e ambulatorio di primo soccorso. Al piano superiore (circa 1200 mq) verranno ospitati gli uffici dell’AdSP e un’attività di ristorazione che potrà godere di una terrazza panoramica che sarà accessibile, anche direttamente dalle corsie di imbarco, dai passeggeri con auto al seguito. Accanto alla stazione marittima, il progetto in gara prevede altri due edifici per i varchi doganali, con area di controllo ed uffici degli operatori.  


Porti dello Stretto, adottato il DPSS

L’AdSP dello Stretto ha adottato il Documento di Programmazione Strategica di Sistema Portuale (DPSS) che rappresenta una delle principali innovazioni normative, introdotte dall’ultima riforma della Legge n.84/94 di riordino della legislazione in materia portuale. Fra tutti i porti del Sistema portuale dello Stretto solo quello di Messina ha un piano regolatore portuale approvato di recente (agosto 2019) mentre per tutti gli altri sono disponibili o PRP datati oppure addirittura non esiste un piano. Per questi ultimi è stato necessario avviare preliminarmente un confronto con le singole Amministrazioni Comunali interessate che si è concluso con la sottoscrizione di accordi contenenti le principali strategie per lo sviluppo dei porti e indicazioni per avviare la formazione dei PRP. Completata questa fase si è passato all’ascolto di tutti gli stakeholders, delle Istituzioni coinvolte nella gestione delle attività portuali e dei cittadini per recepire contributi utili a definire la strategia complessiva di sviluppo. Un percorso laborioso, condotto dall’AdSP con il supporto del RTI di professionisti specializzati all’uopo incaricato per la formazione della proposta di documento, che ha consentito di strutturare uno strumento di programmazione che risponde pienamente alle indicazioni normative ed anche alle più recenti modifiche sul procedimento di formazione del DPSS conseguenti all’intervento della Corte Costituzionale con sentenza n. 6/2023. Questi gli obiettivi più significativi fissati dal documento: approfondire il tema del fabbisogno di infrastrutture di trasporto integrate per sostenere il mercato unico, garantire la libera circolazione delle merci e delle persone e rafforzare la crescita, l’occupazione e la competitività; implementare la capacità di accoglienza e gestione dei traffici crocieristici, valorizzare il waterfront cittadino nord e della zona falcata, ottimizzare la collocazione delle funzioni di traghettamento, cantieristiche e logistiche (ivi compresa la gestione dei flussi veicolari con la relativa viabilità e aree di accumulo e buffer) per il porto di Messina-Tremestieri; avviare una revisione della destinazione funzionale delle banchine, dei piazzali e degli specchi acquei al fine di stabilire una organica convivenza eliminando le interferenze critiche e consentendo a ogni funzione di avere margini di sviluppo futuri per il porto di Milazzo; spostamento delle darsene per il traghettamento delle auto e dei TIR a sud delle invasature ferroviarie individuando le nuove funzioni, anche di tipo non portuale, che potranno essere svolte negli ambiti lasciati liberi dagli scivoli attualmente in concessione ad un operatore privato; potenziamento delle banchine di ormeggio per i mezzi veloci dedicati al traghettamento dei passeggeri a piedi e miglioramento della qualità dell’accoglienza e dei servizi erogati anche in regime di continuità territoriale ferroviaria per il porto di Villa San Giovanni; avviare una revisione della destinazione funzionale delle banchine, dei piazzali e degli specchi acquei al fine di stabilire una organica convivenza eliminando le interferenze critiche e consentendo a ogni funzione di avere margini di sviluppo futuri; definire l’integrazione delle attività portuali con il completamento della riqualificazione del lungomare cittadino e la realizzazione del Centro Polifunzionale e Museo del Mare per il porto di Reggio Calabria; riqualificare e rendere operativo il porto di Saline.


L’AdSP-MTMI vince contro la Società Petrolifera Gioia Tauro

Il TAR di Reggio Calabria ha accolto la posizione dell’AdSP del Mar Tirreno Meridionale e Ionio nei confronti della Società Petrolifera Gioia Tauro (SPGT). Si chiude così un’annosa vicenda che, dal 1995, ha visto il porto di Gioia Tauro interessato da una richiesta di concessione demaniale finalizzata alla realizzazione di un deposito costiero per lo stoccaggio di olii minerali (benzina e gasolio) della capienza di 40 mila metri cubi organizzato in 14 serbatoi. Il tribunale amministrativo reggino giudicando pienamente legittimo il diniego ad una istanza privata che, attraverso il finanziamento pubblico ex legge n° 488 avrebbe voluto realizzare un insediamento privo di interesse pubblico in un’area ad evidente rischio sismico, tanto che il complesso iter istruttorio non si era mai perfezionato nel corso dei decenni.


Convenzione per il Cold Ironing nel porto di Termoli

AdSP MAM e Sogesid hanno sottoscritto una convenzione per il supporto tecnico-specialistico funzionale all’attuazione degli interventi di elettrificazione delle banchine del porto di Termoli. Sulla base dell’accordo, Sogesid, Società “in house” dei Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, fornirà supporto all’Ente portuale nella redazione dei Documenti di Indirizzo alla Progettazione (DIP) e del progetto di fattibilità tecnico-economica; inoltre, lo staff di Sogesid si occuperà della direzione dei lavori, del coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione e del collaudo statico e/o tecnico amministrativo per l’elettrificazione delle banchine (cold ironing) nel porto di Termoli. A titolo di corrispettivo per queste attività, l’Ente portuale verserà a Sogesid un importo di circa 250 mila euro. L’AdSPMAM aveva candidato il progetto ai bandi PNNR. Il MIT ha ammesso l’opera a finanziamento, assegnando allo scalo molisano 6 milioni di euro finanziati con i fondi del Piano nazionale per gli investimenti complementari a integrazione dei fondi nazionali PNRR. Sulla base dell’accordo, che ha una durata di tre anni, Sogesid consegnerà ad AdSPMAM la progettazione entro il prossimo 30 giugno. La gara, di competenza dell’Ente portuale, sarà pubblicata già a fine settembre.


Al via appalto per il raccordo ferroviario di Costa Morena

Firmato il contratto di appalto con la ditta Fenix Consorzio Stabile S.C.A.R.L. che ha vinto la gara indetta dall’AdSP MAM per l’esecuzione degli “interventi migliorativi e manutentivi presso il raccordo ferroviario di Costa Morena nel porto di Brindisi”. Si tratta di uno snodo che riveste un’importanza strategica e funzionale rilevante per tutte le attività del porto, al servizio sia delle cosiddette “autostrade del mare” e sia della vasta ed operosa zona industriale di Brindisi. Il progetto prevede che nello stesso intervento vengano effettuati lavori sia migliorativi dell’intera infrastruttura, sia manutentivi. Tramite la realizzazione di tre attraversamenti carrabili, adatti al traffico frequente e pesante, distribuiti sul fascio e aventi un interasse di circa 100m, saranno migliorate funzionalità e sicurezza nell’utilizzo del piazzale di Costa Morena est, la cui parte più interna, allo stato attuale, risulta isolata rispetto agli accosti di Testata Nord e di banchina Est, per via della presenza della vasca di colmata e del fascio di binari che si sviluppa in senso longitudinale rispetto allo sporgente. Oltre a risolvere altre criticità, peraltro, si eviteranno, anche, quei fenomeni di congestione sulle aree retrostanti delle banchine che spesso si registrano durante le operazioni portuali. Ciascuno dei tre attraversamenti a raso sarà costituito da moduli in gomma, vulcanizzata piena (piastre), collegati tra loro per creare un passaggio di area. Il sistema modulare sarà composto da piatti singoli in gomma, uniti mediante elementi di fissaggio e garantirà il passaggio a raso da una parte all’altra dello sporgente di Costa Morena est di mezzi pesanti, financo delle imponenti gru portuali. Le opere, come detto, saranno anche di carattere manutentivo. Nel progetto, infatti, per garantire costantemente standard di sicurezza adeguati, è prevista la sostituzione delle traverse e dei traversoni in legno ammalorati, in corrispondenza di alcuni deviatoi. Inoltre, sarà effettuata una revisione di tutti gli scambi e dei tratti di binario con curve di raggio ridotto. L’intervento che ha un costo di circa 815 mila euro sarà completato entro il 2 luglio prossimo, ossia 90 giorni dall’avvio dei lavori. L’intero raccordo ferroviario portuale di Brindisi, fatta esclusione per i due binari lato sud del fascio di presa e consegna, è in esercizio e su di esso vengono effettuate le operazioni di carico materiali da autocarri su carri ferroviari, per le cui manovre l’AdSP MAM ha rilasciato una concessione di servizi a Mercitalia S.p.A.


Ancona, installata passerella per imbarcazioni piccola pesca al Mandracchio

Una nuova passerella galleggiante a servizio delle imbarcazioni della piccola pesca è stata installata nel porto di Ancona dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale. L’intervento è stato fatto a ridosso dell’ingresso nord della Mole Vanvitelliana. La nuova passerella, realizzata con l’assenso della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle Marche, verrà utilizzata come piano di accesso alle imbarcazioni della piccola pesca, che troveranno qui possibilità di approdo e stazionamento su indicazione della Capitaneria di porto di Ancona. È stata realizzata con blocchi modulari in pvc galleggianti di colore neutro, con una lunghezza di 50 metri e una larghezza di 2,5 metri. L’ormeggio delle imbarcazioni continuerà ad essere effettuato nella passerella metallica a sbalzo già presente nell’area interessata dai lavori, ad un’altezza più elevata. La messa in opera della nuova passerella galleggiante si aggiunge agli interventi di riqualificazione realizzati in questo periodo dall’Autorità di sistema portuale nell’area. Sono stati rimossi e demoliti i relitti di alcuni scafi presenti nello scalo di alaggio pubblico dell’ex cantiere navale Morini così come sono stati recuperati i resti di alcune imbarcazioni abbandonate nello specchio acqueo dell’ingresso nord della Mole Vanvitelliana. Quest’ultimo intervento è stato effettuato in collaborazione con la Capitaneria di porto di Ancona. Nella zona del Mandracchio, inoltre, si sta procedendo ai lavori per la ristrutturazione dell’edificio del mercato ittico e per l’adeguamento e la manutenzione straordinaria delle palazzine già di proprietà di Rete ferroviaria italiana, che saranno destinate agli uffici operativi dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, della Guardia di finanza e degli spedizionieri doganali.


Trieste, protocollo per la prevenzione dei crimini informatici

Siglato un protocollo d’intesa tra il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale. L’accordo è finalizzato all’incremento della sicurezza informatica, alla condivisione e all’analisi di informazioni idonee a prevenire e contrastare attacchi o danneggiamenti alle infrastrutture IT dei porti di Trieste e Monfalcone. Il documento rientra nell’ambito delle Direttive impartite dal Ministero dell’Interno volte al potenziamento delle attività di prevenzione della criminalità informatica attraverso la stipula di accordi con Enti, Operatori e Amministrazioni che forniscono prestazioni essenziali. Tali iniziative sono finalizzate ad incrementare la sicurezza pubblica, nell’ambito della competenza specialistica demandata istituzionalmente alla Polizia Postale in materia di protezione delle infrastrutture critiche nonché di sicurezza e regolarità dei servizi di telecomunicazione. La cooperazione tra Autorità Portuale e Polizia Postale, nello specifico, è finalizzata alla prevenzione e alla repressione dei crimini informatici ed è ispirata al principio di sicurezza partecipata, nell’intento di assicurare in via sinergica ed efficiente le risorse del Sistema Paese a vantaggio dell’intera collettività, contribuendo così al contenimento degli impatti operativi derivanti da interruzioni dei servizi erogati attraverso sistemi informatici e di telecomunicazioni. L’accordo sottoscritto sarà implementato con azioni volte ad incrementare la cyber sicurezza, anche attraverso collaborazioni e condivisione di procedure e di informazioni idonee a prevenire attacchi, danneggiamenti o minacce che possano pregiudicare la sicurezza delle infrastrutture informatiche dell’Autorità Portuale. In caso di incidente informatico, la Polizia Postale e l’Autorità Portuale collaboreranno per l’identificazione dell’origine dell’attacco, realizzando altresì attività di comunicazione reciproca per fronteggiare la contingente situazione di crisi. È prevista, inoltre, la possibilità di realizzare formazione congiunta, nei rispettivi ambiti di competenza, volte alla diffusione della cultura della cyber sicurezza e all’accrescimento professionale reciproco. 

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