Header Ads

MAGGIO 2023 PAG. 23 - ZLS e nuove infrastrutture, così si rilancia il porto di Venezia

 



All’interno della piattaforma logistica unica del Veneto presentata alla recente fiera Transport Logistic di Monaco il porto di Venezia si è ritagliato un posto da protagonista. Non solo come punto di raccordo di una rete infrastrutturale ricca di connessioni con varie realtà interportuali e aeroportuali regionali e non, ma anche presentando una serie di novità che possono rilanciarne ulteriormente la funzione sia a livello nazionale sia internazionale. «L’obiettivo della presenza in Germania era quello di presentarsi sotto un ombrello comune, puntando, a livello di porto, a convogliare l’attenzione degli operatori su strumenti innovativi come la ZLS, di recente attivata, o le nuove infrastrutture in via di realizzazione» spiega a PORTO&interporto il presidente dell’AdSP del Mar Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio.     

Quali iniziative sono state portate all’attenzione del pubblico della fiera?

Nel settore delle rinfuse, principalmente, ma anche in quello container i terminalisti si stanno attrezzando per rafforzare la gamma di servizi che mettono a disposizione. Sono state presentate queste novità, insieme allo stato di attuazione del piano di recupero dell’area Montesyndial, di cui ricopro il ruolo di commissario. Si tratta di una piattaforma logistica destinata ai container di grande interesse per la quale i poteri speciali messi a disposizione stanno velocizzando notevolmente i tempi. Infatti siamo prossimi al passaggio al CIPE che di fatto attiverà un monte investimenti pari a 194 milioni di euro, in parte finanziati con risorse del PNRR e in parte da altri fondi pubblici. 

Le principali attività che vedono coinvolta l’AdSP?

Una è senza dubbio il rinnovo delle concessioni che dopo oltre un ventennio vanno a scadenze nei prossimi due anni. Su questo punto l’ente si è mosso fin dal 2021 emanando un’ordinanza programmatica il cui obiettivo era fare chiarezza sulle modalità di ripresentazione delle istanze, in ragione delle mutate condizioni operative dello scalo, a cominciare dalla rimodulazione della presenza delle crociere. Sulla base di quella abbiamo già ricevuto tre proposte di grande interesse che stiamo vagliando. In un quadro di vivace discussione nazionale sull’ipotesi di un regolamento generalizzato e di linee guida per standardizzare la modalità di calcolo della durata delle concessioni abbiamo scelto una strada precisa: lavorare di concerto con il ministero e con tutti i nostri concessionari per capire meglio la modalità più adatta per valorizzare i nostri asset demaniali. 

Quali altri temi incideranno sul futuro del sistema portuale?

Questo sarà anche l’anno in cui andrà finalmente in porto il “protocollo fanghi”, strumento essenziale per rendere più spediti gli iter per le operazioni di dragaggio. Questo ci permetterà di consolidare il “piano morfologico” dei fondali che indicherà non sole le procedure per analizzare i fondali ma anche il destino dei materiali di risulta. C’è poi l’impegno che coinvolge tutta la struttura dell’ente per rispettare le tempistiche dei lavori previsti dal PNRR, principalmente incentrati sul miglioramento dell’accessibilità stradale e ferroviaria e sull’efficientamento energetico, a partire dal cold ironing.   

Le principali difficoltà da affrontare su quest’ultimo punto?

La grande difficoltà legata al PNRR è che, in mancanza di poteri commissariali, si ripropone il meccanismo dei ritardi tipico del procedimento burocratico italiano, specie quando in alcune circostanze è richiesto l’ottenimento dei pareri da più enti. Il cold ironing, sotto questo aspetto, è particolarmente sfidante. Probabilmente prima di stanziare le risorse si sarebbe dovuto procedere alla definizione compiuta delle progettualità relative.

M.D.C.

Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.