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MAGGIO 2023 PAG. 52 - Uzbekistan-Italia, opportunità economiche e logistiche

 



Approvato il Referendum costituzionale in Uzbekistan voluto dall’attuale presidenza. Numerose le opportunità economiche che il Paese vuole promuovere in ambito internazionale con politiche di liberalizzazione e attrazione dei capitali esteri. Tali importanti novità istituzionali ed economiche consentiranno di sviluppare ulteriore cooperazione scientifica e ricerca accademica tra l’Uzbekistan e l’Italia. Più che giustificata, quindi, la grande soddisfazione all’interno della Turin Polytechnic University di Tashkent, confermata dal rettore e vicerettore Jamshid Inoyatkhodjaev e Alisher Ashurov. L’università italo-uzbeka lavora per la formazione di specialisti altamente qualificati della filiera automobilistica, dell’industria meccanica ed elettrica, dell’industria energetica, dell’ingegneria industriale, civile e delle costruzioni e avrà l’opportunità di rafforzare la propria cooperazione con l’Italia. Peraltro, coloro che conseguono la laurea dal politecnico uzbeko ottengono il rilascio anche della laurea triennale e magistrale dal Politecnico di Torino, riuscendo così a poter presentare una doppia certificazione universitaria valida sia in Uzbekistan che in Europa. Le possibili aree di intervento per gli IDE da e verso l’Italia sono quelle rappresentate dai settori produttivi di punta del Paese. Il settore della componentistica auto (convertitori benzina-gas metano, marmitte catalitiche) vede impegnate alcune aziende italiane (Landi Renzo e Lovato GAS). Interessante la produzione automobilistica nella valle del Fergana, dove vengono assemblati componenti prevalentemente acquistati all’estero e nella Navoi Free Zone dove operano la Landi Renzo e la Lovato Gas per la produzione di convertitori per autovetture al fine di passare dalla benzina al gas metano. 

Inoltre, nel pieno delle metamorfosi geopolitiche che vedono le dinamiche energetiche divenire centrali per numerosi Paesi europei, Italia compresa, implementare la cooperazione economica e la ricerca scientifica con il Paese centro asiatico diviene di particolare interesse. Con le grandi strutture ereditate dall’Unione Sovietica e grazie ad ampie riserve di gas naturale, l’Uzbekistan è tra i più importanti produttori di energia elettrica nell’Asia Centrale. Insieme al Kazakhstan e al Turkmenistan, l’Uzbekistan è uno dei pochi paesi dell’Eurasia che è completamente indipendente a livello energetico e allo stesso tempo può esportare risorse energetiche. Con una crescente produzione di gas, l’Uzbekistan è il terzo più grande produttore di gas in Eurasia, dopo Russia e Turkmenistan, e l’ottavo nel mondo. Allo stesso tempo la produzione di petrolio è sensibilmente diminuita nel corso dell’ultimo decennio per l’esaurirsi dei pozzi petroliferi. Il governo sta provando a coordinare e varare dei programmi per diversificare l’uso degli idrocarburi e le loro rotte verso l’estero, ma anche a incoraggiare progetti di energia alternativa e di programmi di risparmio energetico. Il Paese non ha impianti nucleari e l’energia idroelettrica è scarsa a causa delle limitate risorse idriche del paese. Gli idrocarburi, per lo più gas, comprendono quasi il 97% della bilancia energetica del Paese, mentre abbiamo un 3% proviene da energia idroelettrica e carbone. La capacità installata delle centrali elettriche uzbeke è superiore a 12.5 milioni kW, cifra che rappresenta più della metà della capacità generativa del Sistema Energetico Interconnesso dell’Asia Centrale, che include le centrali elettriche di Turkmenistan, Tajikistan, Kyrgyzstan e sud Kazakhstan. 

Il volume della produzione elettrica annuale è di 55 miliardi di kWh; questo fa dell’Uzbekistan il più grande produttore di energia elettrica in Asia Centrale, nonché netto esportatore. Il gas naturale e l’energia elettrica rappresentano il 25% dell’export uzbeko. Il consumo pro capite annuo di energia elettrica è di 1940 kW/h. Nella nuova Costituzione trova spazio un capitolo dedicato appositamente ai giovani, che oggi sono oltre 18 milioni e che nel 2040 arriveranno a 25 milioni. Lo Stato diventa responsabile della garanzia della tutela dei diritti personali, politici, economici, sociali, culturali e ambientali dei giovani. Il governo è chiamato a incoraggiare la loro partecipazione attiva alla vita della società e dello Stato, creare le condizioni per il loro sviluppo spirituale, intellettuale, creativo, fisico e morale, incoraggiarli ad esprimersi pienamente nella vita. In Uzbekistan, il numero di imprese è aumentato di sei volte negli ultimi sei anni e ora si attesta a due milioni. Il numero di imprenditori il cui reddito ha superato un milione di dollari ha raggiunto i 26 mila, il reddito di 220 imprenditori ha raggiunto i 100 milioni di dollari e rafforzare le conoscenze e le capacità economiche dei giovani imprenditori diviene un importante investimento per le autorità del Paese che guardano con sempre e maggiore crescente interesse alla cooperazione commerciale con l’Europa, implementando le sinergie con i sistemi economici occidentali. 

Domenico Letizia

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