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MARZO 2024 PAG. 22 - ITS Catania crea nuova offerta formativa grazie ai fondi PNRR

 

ITS Catania crea nuova offerta formativa grazie ai fondi PNRR

La Fondazione ITS Mobilità Trasporti di Catania, ente denominato e riconosciuto a livello nazionale, per le proprie specificità come “Accademia Mediterranea della logistica e della Marina Mercantile”, si appresta a giocare un ruolo di primo piano nella “stagione di svolta” che si sta aprendo per la formazione professionale. Le risorse messe a disposizione dal PNRR puntano a rafforzare l’offerta formativa di questa gamba dell’istruzione, finora poco valorizzata, mettendo a frutto un modello peculiare in cui scuola e mondo del lavoro si contaminano reciprocamente in una commistione in cui domanda e offerta trovano il giusto equilibrio. Discorso che vale a maggior ragione per il settore dello shipping e della logistica alle prese, specie negli ultimi anni, con una carenza di personale specializzato. 

«Effettivamente possiamo parlare di un momento di vera svolta» sottolinea il presidente della Fondazione, Antonio Scamardella. «Avere a disposizione importanti risorse per finanziare la realizzazione di nuovi corsi ci permette di fissare mete ambiziose come il raddoppio dell’utenza entro il 2026. Un forte segnale di fiducia nei nostri confronti che si manifesta anche con un’importante inversione di tendenza: per la prima volta sono le aziende a bussare alle nostre porte per capire in che modo possiamo essere reciprocamente utili, in che modo attivare sinergie utili». 

Con circa 17 milioni complessivi assegnati Catania è il secondo ITS nazionale per risorse da riversare nelle sue attività. Ai dieci corsi già attivi saranno aggiunti ulteriori percorsi, da inventare e costruire in collaborazione con le aziende. Saranno le loro indicazioni a fornire lo scheletro dei fabbisogni da soddisfare, fermo restando l’attenzione particolare da prestare a tematiche oramai sempre più strategiche come la digitalizzazione e la sostenibilità. 

«Ci muoviamo su più fronti, mantenendo la necessaria flessibilità per rispondere al meglio alle richieste che arrivano dal mondo del lavoro. Negli ultimi tempi dal settore marittimo è arrivata una fortissima richiesta nel segmento hotellerie, sia per quanto riguarda i traghetti sia le navi da crociere. Ma presidiamo anche altri ambiti. Dalla tradizionale filiera della mobilità, alla manutenzione ai nuovi campi dell’energia sostenibile e rinnovabile. Proprio in questa direzione va la realizzazione di un nuovo corso che va a individuare nell’energy manager la figura interna all’azienda deputata alle scelte in questa delicatissima materia in cui confluiscono non solo competenze economiche ma anche ambientali». 

In ogni caso attraverso un “metodo” che partendo dalle basi comuni affina via via le competenze e le specializzazioni degli allievi fino a curvarle sulle esigenze aziendali. Compreso lo sviluppo delle “soft skill”, ovvero tutte quelle capacità trasversali che permettono di aderire al meglio nell’ambiente lavorativo. Il segreto, come detto, sta nella flessibilità che, ad esempio, il mondo universitario non può permettersi, essendo incentrato su programmi fissi. Ma anche nella scelta dei docenti, scelti di volta in volta anche nei ranghi aziendali, in funzioni di tutor in grado di accompagnare gli studenti con un bagaglio di conoscenze concrete.  

Un “allargamento” della base di formazione che può aiutare il sistema produttivo del Paese ad interpretare meglio i cambiamenti che ci porteranno nel futuro. A patto di abbattere il muro di un pregiudizio che attanaglia le famiglie italiane.   

«Ci sono ancora grandi sacche di resistenza culturale nella scelta di un percorso formativa post-secondario che non sia l’Università» sottolinea la Preside dell’ITS catanese, Brigida Borsellino. «In un Paese come la Germania, dove il modello degli istituti tecnici sforna decine di migliaia di operatori specializzati, non si risente di quegli stereotipi del classicismo, ancora ben vivi dalle nostre parti. Per noi la scuola è ancora, e sempre, contenuto frontale, sapere accademico. Tanto che il sogno persistente del pezzo di carta continua a prevalere sul concetto di lavoro pratico e manuale. Come se il tecnico specializzato valesse sempre meno rispetto a chi lavora di pensiero. Per fortuna le cose stanno cambiando piano piano». 

Un cambiamento, imposto dalla realtà dei fatti, recepito anche a livello normativo. Tanto che un recente decreto gestisce per la prima volta il passaggio tra scuola superiore, università e formazione professionale, nell’ottica di recuperare quanti non riescono a chiudere con la laurea il loro ciclo di formazione. In questo senso le risorse del PNRR risultano ancora una volta essenziali anche per rafforzare il processo di orientamento. 

«Impiegheremo parte dei finanziamenti per formare gli orientatori» conferma Morsellino. «Apriremo manifestazioni di interesse nei confronti non solo di docenti ma, in generale, di figure che abbiano attinenza con il mondo giovanile. L’idea è di creare un nostro albo di persone in grado di gestire momenti informativi, articolati su più ore, per raccontare il mondo degli ITS, e le opportunità che possono schiudere. Abbiamo già organizzato due appuntamenti di questo tipo, stiamo lavorando al terzo. Non dimentichiamo che in una realtà del profondo sud come Catania il 90% degli studenti dei corsi di logistica va a lavorare alla fine del percorso. È necessario comunicarlo nel modo più efficace possibile». 

Fissata l’asticella in alto non resta che completare il salto. In questo caso, per completare l’opera, c’è da portare a termine la sfida più impegnativa. 

«Abbiamo ricevuto 10 milioni di euro per la ristrutturazione di una parte dell’ex Istituto di incremento ippico della Sicilia che si trova nel centro storico di Catania - spiega Scamardella - Si tratta di un’area che abbiamo ottenuto in concessione trentennale in comodato d’uso e per la quale provvederemo ad un recupero urbanistico che riguarderà tutta l’area circostante. Un segno di attenzione da parte della Regione Sicilia che ha riconosciuto l’importanza dei risultati fin qui conseguiti dall’ITS, in particolare sotto l’aspetto occupazionale. Con una nuova sede cercheremo di fare ancora di più».


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