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MARZO 2024 PAG. 25 - Alta formazione per i manager dello shipping del futuro

 

Alta formazione per i manager dello shipping del futuro

I mutamenti strutturali che stanno plasmando il prossimo futuro richiedono un nuovo sguardo. La capacità di cogliere connessioni inedite, confrontarsi con processi caratterizzati da complessità crescenti. Una necessità che coinvolge in pieno anche e soprattutto i soggetti dell’operatività aziendale, sollecitati allo sviluppo continuo di competenze e soft skill trasversali per assicurare l’efficacia della governance. Il discorso vale a maggior ragione negli ambiti legati all’industria marittima, protagonista attiva e passiva di quest’epoca di accelerazione dei cicli delle crisi. Digitalizzazione, transizione energetica, adeguamento normativo sono le sfide principali con cui è chiamata a confrontarsi. La formazione delle donne e degli uomini chiamati a guidarla nei prossimi anni, la possibile risposta. 

È proprio su questo difficile sentiero che Formare - Polo Nazionale dello Shipping, in collaborazione con Confitarma, si è avviata con l’organizzazione del suo primo Master Executive in Shipping Management. Un percorso formativo che si propone di fornire una conoscenza di alto livello nel settore del trasporto marittimo e di formare professionisti e manager delle compagnie di navigazione. 

«In una realtà che si fa sempre più articolata e complessa la governance e la gestione delle imprese armatoriali deve necessariamente fare i conti con tematiche di varia natura che ne determinano i processi operativi - spiega Fabrizio Monticelli, CEO di Formare - I professionisti chiamati a ricoprire funzioni di supporto nella fase decisionale dell’azienda devono sviluppare una visione sistemica, intercettare in modo veloce, profondo ed efficace le tematiche interconnesse che ormai presidiano il mondo della navigazione». 

L’idea alla base del corso è innovativa: «abbandonare una lettura verticale legata alla specificità della propria funzione a favore di uno sguardo aperto e consapevole rispetto alle logiche e agli andamenti delle altre aree dell’impresa». 

Per raggiungere l’obiettivo il master è stato profilato seguendo due assi principali: da una parte l’approfondimento delle singole funzioni, dall’altro l’analisi di strumenti e modelli per la gestione dei cambiamenti. Non a caso le tematiche affrontate nelle lezioni frontali coprono uno spettro di interessi assolutamente trasversali passando, tra gli altri, dallo scenario geostrategico alle normative internazionali, dalle tematiche assicurati a quelle fiscali fino alla gestione del rischio e ai nuovi paradigmi imposti dalla sostenibilità.   

«A monte di questa nuova proposta formativa c’è un grande lavoro preparatorio realizzato in collaborazione con Confitarma. Si è proceduti in primo luogo ad un’analisi dei fabbisogni, interpellando direttamente le compagnie di navigazione. Nell’ambito delle relazioni industriali e associative della Confederazione sono stati individuate poi le tematiche più disruptive da approfondire e analizzare. Infine, si è passati all’individuazione dei docenti più adatti cui affidare le lezioni. Sulla scorta di questa attività si è provveduto a bilanciare al meglio la parte accademica, necessaria per inquadrare scientificamente le varie materie, e quella più propriamente tecnica-operativa, costruita attorno a figure di primissimo piano del settore». 

Considerato come piloting per l’attivazione dell’Academy di Alta Formazione in Shipping Management che avvierà una serie di corsi specifici sulle tematiche della gestione dell’innovazione, ricerca e sviluppo, della twin transition, compliance integrata e ESG il Master Executive non è concepito solo in funzione delle compagnie marittime ma punta a soddisfare anche le esigenze dei futuri professionisti che presidieranno i servizi tecnici e generali correlati allo shipping.        

«Abbiamo posto un primo mattone di una costruzione ambiziosa. L’obiettivo è sviluppare un modello di life long learning che assicuri la crescita a tutto il sistema, mettendo in relazione culture e competenze trasversali alle singole aree professionali. Per interpretare l’innovazione serve una nuova generazione di figure professionali improntata ad una logica di contaminazione e integrazione».

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