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MARZO 2024 PAG. 24 - Hub della formazione marittima nell’area portuale di Genova

 

Hub della formazione marittima nell’area portuale di Genova

A riprova di come la preparazione dei giovani sia considerato un tema centrale per il futuro dello shipping nazionale, l’Accademia Italiana della Marina Mercantile punta a giocare un ruolo sempre più importante nel cluster, mettendo a frutto il momento favorevole. «La situazione è positiva» conferma la Direttore Generale della Fondazione, Paola Vidotto. «Abbiamo a disposizione da una parte i fondi del PNRR e quelli messi a disposizione dalla Città Metropolitana, dall’altro la forte attenzione da parte di tutti i soggetti del settore e delle istituzioni. Le condizioni per creare un vero e proprio centro di propulsione di idee e iniziative basate sulla formazione ci sono tutte». 

Su quali risorse può contare l’Accademia?

Il PNRR ci ha riconosciuto otto milioni di euro per l’acquisto di nuovi impianti, in particolare simulatori di ultima generazione, cui se ne aggiungono altri 12,8 per l’organizzazione di nuovi corsi e per l’orientamento. L’obiettivo è mettere a disposizione dei nostri studenti apparecchiature moderne sia per la plancia, sia per la sala macchine, oltre tutti gli impianti afferenti lo stoccaggio della CO2 o il cosiddetto “posizionamento dinamico”, una competenza che andrà via via sviluppandosi con il crescere delle attività legate all’installazione dei cavi sottomarini e degli impianti eolici a mare per la produzione di energia elettrica. L’ambizione, in sinergia con tutti gli attori necessari al processo, è diventare un punto di riferimento per tutti gli operatori del comparto. È un delitto pensare che in una capitale dello shipping come Genova la formazione del personale debba essere appannaggio dei centri del Nord Europa. 

Una parte dei finanziamenti andrà a rafforzare anche l’orientamento…

Stiamo costruendo una grande offerta, con corsi che oltre lo shipping si allargheranno ad altri filoni come la portualità, la logistica, i cantieri: non possiamo certo correre il rischio di non avere allievi. È per questo che abbiamo compiuto un investimento importante su un team di cinque persone che coordineranno una nuova politica di orientamento presso le scuole. In un mondo dove i giovani sono bombardati da un flusso inarrestabile di notizie è necessario battere nuove strade. Servono tecniche narrative più sofisticate per stimolare i ragazzi, fargli comprendere le peculiarità del mondo del lavoro. Sempre in linea con questa impostazione abbiamo creato una struttura, “gli ambasciatori dell’Accademia”, composta da nostri ex allievi che andranno nelle città di provenienza a parlare delle loro esperienze. Infine, organizzeremo laboratori orientativi mostrando direttamente cosa si può fare con un simulatore di coperta.   

Quali nuovi corsi saranno varati?

Gli obiettivi fissati dal PNRR indicano il passaggio da 600 a 876 allievi entro il 2025. Proprio per questo bandiremo ben 17 percorsi di formazione che riguarderanno, tra l’altro, cantieristica, ship management, costruttori navali, logistica, tecnici superiori per l’automazione portuale, oltre una novità assoluta come il corso dedicato alla sostenibilità urbana. Genova nei prossimi anni diventerà sempre più una città a “trazione elettrica” e servirà giocare d’anticipo per preparare i professionisti che la dovranno gestire. D’altro canto il tema della sostenibilità è considerato, a ragione, strategico e ci stiamo attrezzando anche in questa direzione con il corso per Enviromental Office Energy Manager. 

Quanto sarà importante il rapporto con il territorio?

All’interno della nostra governance abbiamo, tra gli altri, Città Metropolitana, Università, Confitarma, Assarmatori, Assagenti, Fincantieri e RINA. Tutti protagonisti del cluster che ci considerano un po’ come la “cellula formativa” da cui partire per costruire il futuro del nostro shipping. Già collaboriamo per costruire i percorsi formativi più in linea con le esigenze di questo specifico mercato del lavoro. Senza perdere di vista, però, il senso più compiuto del processo. Dobbiamo evitare di cadere nell’eccesso della parcellizzazione delle competenze.

G.G.

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