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MARZO 2024 PAG. 34 - Econotrack, le nano particelle per l’inquinamento ambientale

 

Econotrack, le nano particelle per l’inquinamento ambientale

La sostenibilità ambientale si nutre anche di soluzioni originali. Applicazioni tecniche che non rivoluzionano il presente tecnologico ma lo migliorano. È il caso dell’azienda vicentina Dukic we care che si occupa di sviluppo e innovazione nel campo della riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 e altri inquinanti nei motori diesel. 

Al cuore di Econotrack, dispositivo presentato al recente LetEXpo, c’è un’idea semplice quanto innovativa. Ottimizzare la resa dei motori a combustione interna minimizzando la quantità di carburante non utilizzato nel processo di innesco. In parole povere, il diesel viene trattato con campi elettromagnetici favorendo il legame con nanoparticelle di rame, processo che permette di eliminare la parte incombusta che mina l’affidabilità dei motori e produce inquinamento. 

«I nostri dispositivi funzionano con qualsiasi tipo e tecnologia di motore diesel» spiega Michele Campostrini, Presidente di Dukic we care. «Installati nel propulsore, prima della pompa ad alta pressione, attraverso l’opportuno condizionamento del carburante liquido prevengono la formazione di particelle incombuste, riducendo gli inquinanti in modo consistente». 

Svariati i vantaggi certificati da una serie di studi: risparmio del carburante, riduzione delle emissioni, aumento di coppia e potenza del motore, riduzione dei costi di manutenzione e allungamento della vita del motore stesso. 

«I nostri prodotti sono oggetti di un costante miglioramento, grazie ad una collaborazione pluriennale con atenei e centri di ricerca italiani e internazionali. Dal 2016 portiamo avanti insieme con i dipartimenti di meccanica e ingegneria dell’Università di Nottingham un progetto di ricerca e sviluppo che ci rende molto orgogliosi; non solo, stiamo collaborando con una serie di laboratori accreditati per dimostrare che l’utilizzo su larga scala degli Econotrack, nei settori ad alto impatto ambientale, contribuisce a una diminuzione fino al 40,6% circa dei residui di particolato da combustione delle fonti fossili che respiriamo nell’aria. Inoltre, si ha una riduzione anche di tutti gli altri inquinanti emessi dalla stessa combustione dei motori diesel, compreso il valore di CO2». 

Brevettata a livello italiano e internazionale la tecnologia Dukic si è fatta largo anche nel settore industriale mettendo a segno una serie di collaborazioni prestigiose. Gli Econotrack, ad esempio, possono essere installati su ogni tipo di mezzo utile alla manutenzione della rete ferroviaria, locomotori, fresatrici, rincalzatrici, carrelli e ogni tipo di mezzo per la costruzione delle linee ferroviarie, dai modelli Stage 0 – Tier 1 ai più recenti Stage IV – Tier V fino a potenze di 2.400 HP.

Tanto che da 12 anni Dukic collabora con RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e aziende private del settore ferroviario come CLF e UNIFERR, «con enormi vantaggi in termini di allungamento della vita del motore e di riduzione dei consumi e degli inquinanti, migliorando anche la qualità dell’aria all’interno degli ambienti lavorativi. Possiamo affermare con una punta di orgoglio che abbiamo dato un importante contributo alla realizzazione della variante di valico tra Bologna e Firenze minimizzando l’inquinamento negli ambienti confinati». 

Ma anche il settore dello shipping, fin da subito, ha mostrato interesse per la soluzione ideata da Campostrini. Ad oggi i suoi dispositivi sono installati su pescherecci, traghetti, petroliere e rimorchiatori con potenze fino a circa 2.500 HP. 

«Il risparmio di combustibile risulta molto vantaggioso, in particolare per le motorizzazioni datate, e favorisce l’abbattimento delle emissioni di CO2 e di altri inquinanti, allineando così il settore di riferimento alle più recenti normative sull’inquinamento dei mari. Tra le aziende che ci hanno scelto: Delcomar S.p.a, Marnavi S.p.a, Marineria di Mazzara del Vallo, Marineria di Pescara».

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