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GENNAIO 2023 PAG. 20 - LTE Italia inaugura la prima relazione gestita in proprio

 



Lo scorso 14 gennaio LTE Italia ha inaugurato il primo collegamento merci regolare in Italia effettuato con un proprio locomotore e proprio personale di condotta. La società infatti, che ha sede a Trieste ed è al 100% controllata del gruppo austriaco LTE Logistics & Transport, un colosso di dimensioni continentali nel trasporto ferroviario ed intermodale, lo scorso 2 giugno ha ottenuto il Certificato di Sicurezza Unico e cinque giorni dopo, la Licenza di Impresa Ferroviaria (è la n°78). La prima relazione completamente gestita in proprio dalla trazione ai carri, entra in Italia dal valico di Tarvisio e raggiunge il porto di Ravenna sull’instradamento Udine – Treviso - Padova (via Castelfranco con scavalco della linea Milano - Venezia in ingresso a Padova Campo di Marte) - Ferrara - Bologna e Lugo. Sabato 14, è stato effettuato il primo treno di carri vuoti per il trasporto di argilla da Ravenna verso l’Austria e il terminal di Matovce vicino al confine slovacco ucraino. LTE Italia è attiva dalla metà del 2021 e fino a questo debutto come Impresa Ferroviaria ha affidato i propri convogli in territorio italiano a InRail, una partnership che comunque continuerà anche in futuro nella fase di crescita dei volumi di merci trasportate e di aumento del personale ferroviario. 

Presidente di LTE Italia è Andreas Mandl mentre l’Amministratore Delegato è Francesco Bacarini che ha una lunga esperienza nel settore ferroviario e intermodale in particolare. La soddisfazione di Francesco Bacarini per la partenza del primo treno è palpabile: “Certamente è un passaggio al quale lavoravamo da tempo e siamo davvero soddisfatti di averlo raggiunto. Come è noto i tempi tecnici in ferrovia per arrivare ad avere Certificato di Sicurezza e Licenza sono lunghi e poi altri mesi sono stati necessari per la formazione del personale gestita in collaborazione con Training srl. A fine agosto abbiamo assunto il nostro primo macchinista con esperienza e in ottobre i primi cinque giovani che per metà 2023 saranno pronti per la qualifica di primi agenti. In questi giorni ulteriori due macchinisti esperti stanno completando l’inserimento in vista dell’aumento dei treni effettuati. L’obiettivo è di arrivare ad avere nove equipaggi a disposizione. Per ora abbiamo una macchina dedicata al servizio in Italia, una 193 Vectron A35, una politensione che ci consente la totale interoperabilità, una modalità operativa che il gruppo LTE ritiene importantissima per la qualità dei servizi offerti”.

Il gruppo LTE Logistics & Transport di cui LTE Italia è parte opera infatti in gran parte dell’Europa con una presenza particolare nei Paesi dell’Est e forti connessioni in Germania e coi porti del Nord Europa. L’obiettivo è quello di crescere al sud e in Italia in particolare considerato un mercato con gradi potenzialità di sviluppo. Il core business del gruppo sono le relazioni internazionali con treni blocco sia convenzionali che intermodali, ma ovviamente offre ai propri clienti anche altre soluzioni personalizzate e la terminalizzazione quando richiesto. Alcuni dati danno le dimensioni del Gruppo LTE: le locomotive in proprietà sono oltre 70, i vagoni oltre 700 e le merci trasportate superano le 7,5 milioni di tonnellate/anno. Numeri di tutto rispetto che fanno capire come questo primo treno sia solo l’inizio di una volontà di crescita nel nostro Paese che ha solide basi. 

“Si un passo alla volta, ma vogliamo certamente crescere e aumentare le relazioni offerte – spiega Bacarini - fino ad oggi ci siamo appoggiati a InRail che ha fornito la trazione ai nostri treni su Piacenza e Pordenone realizzati in questi mesi. È una partnership che funziona e che manterremo. Iniziamo con questo treno che adesso ha frequenza bisettimanale su Ravenna e che trasporta argilla. Tra l’altro come Gruppo gestiamo anche treni bisettimanali che dall’Ucraina, nonostante la guerra, continuano a esportare argilla verso l’Europa, è davvero sorprendente l’efficienza delle ferrovie ucraine pur sotto le bombe.  Tornando a noi, i traffici con l’Italia oltre all’argilla comprendono anche cereali dall’Est Europa e prodotti chimici dalla Polonia. Ma crediamo si possano anche realizzare relazioni intermodali interessanti, siamo appena partiti”.

Oggi LTE Italia è composta da 17 persone che già a fine anno saranno oltre le 20.  Un’azienda giovane che cerca di crescere in un momento difficile sia per il costo dell’energia sia per la difficoltà di trovare personale. “È vero – ragiona ancora Bacarini - incertezza economica e costo dell’energia li subiamo anche noi come operatore logistico internazionale, ma questo è il campo di gioco attuale e dobbiamo adattarci alla situazione senza lamentarci troppo. Per quanto riguarda il personale, è vero che non è facile trovarlo, specie se parliamo di macchinisti esperti. Nonostante la disoccupazione di tanti giovani, c’è ancora un certo pregiudizio nei confronti del lavoro in ferrovia e di macchinista in particolare, che è visto come scomodo e faticoso. È vero che ci sono i turni, però le locomotive sono tutt’altra cosa rispetto a quelle che la gente immagina, con cabine assolutamente accoglienti, e gli stipendi sono interessanti. Noi ci siamo appoggiati all’Accademia Nautica di Trieste che ogni due anni ha un corso per “allievi agenti di condotta”. È un ITS, un Istituto Tecnico Superiore per allievi ufficiali, logistica, ferroviario, progettazione e cybersecurity, che si frequenta subito dopo gli anni delle superiori e che offre ottime possibilità di occupazione. Quella degli ITS a mio vedere è una strada che deve essere potenziata”.

Il Gruppo LTE ha iniziato la propria attività in Austria nel 2001 ed ha subito puntato sui collegamenti internazionali. Oggi ci sono filiali in dieci Paesi europei e due società partner in Slovenia e Croazia. L’impresa è cresciuta fino ad avere oltre 500 dipendenti con una specifica formazione nella logistica e nei trasporti su ferro. L’obiettivo, grazie anche all’adozione di locomotive politensione e interoperabili è quello di “abbattere” le frontiere che in campo ferroviario comportano ancora perdite di tempo per cambi di trazione e personale e offrire un servizio il più possibile fluido e affidabile ai clienti che scelgono la ferrovia per muovere le proprie merci. In Italia la percentuale di merci trasportate via ferrovia è ancora più bassa della media europea, anche a causa di alcun i vincoli infrastrutturali della rete (ad esempio lunghezza dei binari di sosta ed incrocio non ancora a modulo europeo da 750 metri e sagoma limite di molte gallerie) ma la crescente richiesta  di una logistica e di trasporti sostenibili da parte degli stesse imprese manifatturiere clienti, indica che la strada verso un ampliamento dell’offerta di trasporto merci su treno è destinata a crescere.  

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