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GENNAIO 2023 PAG. 46 - La fitta agenda 2023 dell’AdSP Mar Tirreno Settentrionale

 





Cantieri per le infrastrutture, riorganizzazione delle aree demaniali, sostenibilità ambientale, digitalizzazione ed efficientamento energetico. È la fittissima l’agenda del 2023 dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, presentata dal presidente Luciano Guerrieri, nel corso di una conferenza stampa organizzata nel quartier generale dell’AdSP, alla presenza del segretario generale, Matteo Paroli e di tutti i dirigenti.

La nuova geografia delle banchine livornesi, la prosecuzione delle attività di progettazione, lo sviluppo del cold ironing e del piano del ferro, sono alcune delle partite su cui l’AdSP dovrà continuare a lavorare nell’anno appena iniziato. Con un tema in più da affrontare: l’aumento dei costi dei materiali e dell’energia. Non proprio una questione marginale se si parla delle infrastrutture destinate a cambiare il volto dei porti del Sistema.

Partendo da Livorno, oltre alla realizzazione della Darsena Europa, la priorità rimane il piano di riorganizzazione e ottimizzazione degli spazi destinati alle attività portuali presso la Sponda Est della Darsena Toscana e il Molo Italia. 

L’obiettivo da raggiungere è liberare le aree ricomprese nel Porto Passeggeri (Calata Orlando e Alto Fondale) – dando dunque attuazione al provvedimento di aggiudicazione della gara per la selezione del socio di maggioranza della Porto di Livorno 2000 – e mettere ordine sulla Sponda Est della Darsena Toscana, favorendo così un allineamento delle attività portuali alle previsioni del PRP funzionali, in particolare, all’entrata in esercizio della Darsena Europa. 

Nel 2023, l’ente lavorerà anche per la delocalizzazione della Compagnia Impresa Lavoratori Portuali dall’Alto Fondale, area da destinarsi successivamente alla Porto di Livorno 2000 ai fini dell’esercizio delle attività connesse all’accoglienza dei passeggeri delle crociere.

Nel frattempo, le banchine 15 C e 15 D e le aree retrostanti della Sponda Est della Darsena Toscana verranno affidate alla disponibilità della Cilp. Che in cambio rinuncerà agli accosti 46 e 47 dell’Alto Fondale, area nevralgica dello scalo labronico, presso la quale avevano da non molto trovato spazio i traffici delle navi di classe Eco di Grimaldi. 

Nel corso dell’anno prenderà corpo anche il nuovo progetto di riorganizzazione della viabilità di cintura del porto. L’opera, in fase avanzata di progettazione, prevede una completa separazione delle correnti di traffico, con una viabilità interna al porto dedicata al traffico portuale, che verrebbe così escluso dalla viabilità cittadina; un varco doganale unico, di tipo autostradale, in corrispondenza della viabilità principale; la risistemazione degli assetti dello scolmatore d’Arno e del canale dei Navicelli nell’ambito del collegamento tra Porto e Retro porto, con l’eliminazione del ponte levatoio che si trova in prossimità della foce dello scolmatore.

Assieme al collegamento per direttissima (il famoso scavalco) tra il porto di Livorno e l’Interporto Vespucci, e al progetto Raccordo, da poco finanziato nell’ambito del Contratto di Programma RFI 2022-2026, il potenziamento dei binari al servizio dei terminal portuali, rappresenta un ulteriore obiettivo strategico. L’AdSP ha già predisposto un Piano del Ferro che vede tra le altre cose la realizzazione di nuovi binari sulla sponda est della Darsena Toscana e il potenziamento dei binari di Porto Nuovo.

A Piombino, invece, il piano prevede la progettazione del sistema dei binari che poi arriveranno su tutte le banchine, soprattutto nella parte a servizio della nuova Darsena Est. Qui l’Adsp ha deciso di muovere alcuni passi decisivi verso la riorganizzazione delle aree assentite in concessione.  

Complessivamente, sono stati ammessi al finanziamento dei fondi PNRR da parte del Ministero della Transizione ecologica 14 progetti per l’abbattimento complessivo di 4600 tonnellate di CO2 equivalente e la produzione di circa 3 MWp di energia elettrica. Interventi del valore di 33 milioni di euro cui si sommeranno quelli relativi alla elettrificazione delle banchine, ai quali il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ha riservato uno stanziamento di oltre 77 milioni di euro.

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