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GENNAIO 2023 PAG. 47 - A Civitavecchia piattaforma logistica prodotti alimentari




 

Un protocollo per la realizzazione di un progetto da 35 milioni di euro, a valere sui fondi MIT per le infrastrutture ad alto rendimento (FIAR), è stato firmato dal ministero, dal comune di Civitavecchia e dall’AdSP del Mar Tirreno Centro settentrionale per realizzare una piattaforma logistica portuale destinata allo sviluppo del trasporto di prodotti alimentari, che sorgerà nell’area cosiddetta “Fiumaretta” e per la costruzione di un asse viario per migliorare i collegamenti con il porto e per la riqualificazione dell’ex Cementificio Italcementi, dismesso ormai da decenni, che in questo modo verrà restituito alla cittadinanza.

L’ente guidato da Pino Musolino, intanto, ha sottoscritto il verbale che ha dato avvio ai lavori di riorganizzazione del sistema ferro in area Autorità di Sistema Portuale di Civitavecchia, che saranno eseguiti dal R.T.I. aggiudicatario della gara europea Salcef S.p.A. (mandataria) / Laghetto Conglomerati S.r.l. (mandante). 

L’intervento, previsto nel Piano Operativo Triennale dell’AdSP, riveste carattere prioritario per l’effettivo sviluppo dell’ultimo miglio ferroviario nazionale, in un’ottica di incremento intermodale cui l’Unione Europea ormai da anni sta puntando, permettendo anche l’espansione di un settore essenziale per raccordare i porti con la ferrovia.  

Si tratta di un importante intervento di riorganizzazione dell’infrastruttura ferroviaria portuale che prevede un vero e proprio “stravolgimento” della stessa, attraverso la demolizione dell’attuale fascio binari portuale e la realizzazione di un nuovo fascio binari tronco che garantirà moduli di lunghezza utile fino a 620 metri, in luogo degli attuali moduli che presentano lunghezze utili non superiori ai 400 metri. Al termine dei lavori, l’infrastruttura ferroviaria portuale sarà costituita da sette binari a servizio della manovra primaria, oltre ad ulteriori 6 binari a servizio di quella secondaria. 

Inoltre, è prevista la realizzazione del collegamento dell’infrastruttura al Terminal Commerciale, con una connessione diretta alla banchina 25 e 4 nuovi binari a servizio dell’area, con la ottimizzazione del collegamento esistente con le banchine 23 e 24 e l’automazione dell’intero sistema ferroviario, che permetterà il raggiungimento di elevati standard di sicurezza in fase di movimentazione dei convogli e manovre più facili e veloci. 

I lavori avranno una durata di circa 10 mesi ed un investimento di 23 milioni di euro cofinanziato dall’Unione Europea, nell’ambito del programma Fast Track To The Sea, e con fondi dell’Autorità di Sistema Portuale e della Regione Lazio. 

“Grazie a questo storico intervento – spiega il Presidente Musolino – potremmo dotare il porto di nuove infrastrutture che garantiranno, sicuramente, un ulteriore sviluppo dei traffici commerciali non solo per il territorio di Civitavecchia ma per la Regione Lazio e l’intero Paese. Il porto potrà vantare un sistema ferroviario all’avanguardia, al passo con quelle che sono le esigenze del sistema trasportistico nazionale ed internazionale, in linea con le necessità del mercato e sicuramente flessibile, in grado di adattarsi in modo rapido ad eventuali ulteriori sviluppi del settore”.

Tra gli ultimi atti approvati dal Comitato di Gestione anche la convenzione con Seport per il servizio ecologico portuale per il 2023, l’ampliamento delle superfici della concessione demaniale alla Cilp sulla banchina 24, l’aggiornamento del PUAP (Piano di Utilizzazione delle Aree Portuali) del porto di Gaeta, la determinazione del numero massimo di autorizzazioni rilasciabili ex art. 16 della legge 84/94 per il 2023. 

Per il porto di Civitavecchia il numero massimo viene ridotto da 18 a 16 (attualmente sono esercite 15 autorizzazioni art. 16), mentre per il porto di Gaeta il numero resta invariato, con tutte e 5 le autorizzazioni esercite.

“Abbiamo proseguito sulla linea di riduzione del numero massimo di autorizzazioni - commenta il presidente Pino Musolino - per limitare potenziali effetti negativi di un numero troppo elevato di autorizzazioni di cui alcune potevano essere esercite in modo troppo “blando” creando possibili effetti distorsivi nell’ambito infra-portuale. Ovviamente nel caso in cui si dovesse raggiungere il tetto delle autorizzazioni e si creassero le condizioni per l’arrivo di ulteriori importanti operatori, l’AdSP interverrebbe per aumentare il numero massimo di autorizzazioni secondo le necessità e le opportunità del momento”.

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