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GIUGNO 2023 PAG. 14 - Come dialogano domanda e offerta lavoro nello shipping

 



Con dieci milioni di euro di finanziamento stanziati per la realizzazione di laboratori e strutture l’ITS di Catania è il secondo istituto in Italia per importanza in termini di risorse assegnate dal PNRR per la missione dedicata alla formazione. «Un risultato che ci rende particolarmente fieri perché basato su report di occupazione dei nostri studenti che raggiungono il 100% nel settore marittimo e il 90% in quello della logistica» sottolinea Antonio Scamardella, presidente della Fondazione ITS Mobilità sostenibile Trasporti Catania, in attesa di registrare i risultati per i corsi di manutenzione aerea e dei mezzi terrestri e di hotellerie che sono partiti da pochissimo.  

In che modo sta evolvendo la vostra offerta formativa?

Il percorso base è quello del nautico con i corsi per conduzione del mezzo navale sia di coperta sia di macchina. Poi ci siamo rivolti alla logistica allargando progressivamente la gamma delle figure professionali da formare. Ora, ad esempio, stiamo lavorando al profilo dell’ufficiale elettrotecnico, dove è emersa una grande richiesta. In generale il grande vantaggio degli ITS è che possono strutturare la loro offerta in modo flessibile ed efficace rispetto alle esigenze del mercato. Di fatto riusciamo a coordinare domanda e offerta, venendo incontro alle necessità pratiche delle aziende.   

Quali sono le partnership di maggiore interesse per il vostro ITS? 

Nel settore armatoriale collaboriamo principalmente con il Gruppo Grimaldi e Caronte & Tourist, le compagnie che per un motivo o l’altro sono quelle con più radicamento nel territorio. Ad ogni modo possiamo vantare convenzioni per l’imbarco di allievi con le principali aziende marittime associate ad Assarmatori e Confitarma. Una vocazione cui si è aggiunto progressivamente il rapporto sempre più stretto con le realtà logistiche del catanese cui forniamo i tecnici qualificati di cui hanno bisogno. Questo perché grazie alla flessibilità dell’offerta possiamo curvare i corsi già programmati verso caratteristiche molto specifiche che rendono i nostri allievi in grado di essere impiegati fin da subito. 

In che modo i fondi del PNRR aiuteranno il settore della formazione?

È una sfida importante perché parte da un presupposto inedito: integrare le molteplici necessità del sistema-Italia. Il Piano mette a disposizione ingenti risorse per la realizzazione di infrastrutture strategiche ma allo stesso tempo tiene conto del personale da formare per mettere queste ultime in condizioni di funzionare al meglio. Per la prima volta territorio, capitale umano e infrastrutturazione sono concepiti in stretta relazione. E questo è un segnale importante, soprattutto per lo sviluppo del Sud. Anche alla luce del prossimo sviluppo delle ZES. Man mano che le aziende cominceranno a insediarsi ci sarà bisogno di manodopera specializzata e l’ITS è il bacino perfetto cui attingere. 

Quali obiettivi vi prefiggete per il futuro?

Vorrei sottolineare che l’ITS di Catania raccoglie per la maggior parte studenti da tutta la Sicilia. Ma negli ultimi tempi registriamo una interessante inversione di tendenza. Mentre prima eravamo noi ad andare ad offrire un servizio alle aziende adesso sono loro a cominciare l’interlocuzione sui corsi da mettere in campo o gli stage da organizzare. Un elemento fondamentale nel nostro modello è che almeno la metà della nostra offerta formativa è tenuta da quelli che potremmo definire “docenti aziendali”: non provenienti dal mondo della scuola o dell’università ma direttamente dal mondo del lavoro. 

Quali corsi stanno riscuotendo più successo?

C’è una fortissima richiesta per il segmento hotellerie. L’impegno a breve termine è la realizzazione di un percorso comune che ci porti a formare il personale relativo per le navi da crociera e le unità passeggeri nazionali. C’è grande richiesta di queste figure e i giovani, questo uno dei grandi temi da affrontare, non hanno cognizione delle potenzialità occupazionali di determinati settori.

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