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GIUGNO 2023 PAG. 15 - IMAT - grandi investimenti per formazione innovativa

 



Il possibile effetto positivo del PNRR sul settore formazione, ed in particolare quello marittimo, comincia a farsi sentire. Le risorse messe a disposizione del settore dal Piano e in parte già assegnate ai progetti presentati da vari ITS della penisola possono rappresentare una possibile svolta verso maggiore qualità dell’offerta e aderenza alle richieste di un mercato del lavoro che già da alcuni anni comincia sentire la mancanza di alcune figure centrali per le attività di navigazione. Sotto questo aspetto, sul fronte privato, con un percorso assolutamente indipendente e caratterizzato da una ricerca continua della qualità, si pone anche IMAT, il maggior centro di training marittimo italiano che, nel campo dell’innovazione tecnologica e dell’impostazione didattica, promette nel breve periodo una serie di novità particolarmente interessanti. 

Alle prese con una forte accelerazione del suo processo di internazionalizzazione – il centro di Castel Volturno è diventato con gli anni punto di riferimento europeo, con contratti in esclusiva per la formazione degli equipaggi di alcuni dei maggiori gruppi armatoriali esteri – IMAT ha in serbo una vera e propria rivoluzione nell’approccio didattico. 

«Al fine di garantire esperienze il più immersive possibili non acquisiremo più simulatori ma impianti veri e propri che saranno trasformati e adattati per il training». A darne l’annuncio, il fondatore dell’Academy, il Comandante Rosario Trapanese. «Questa impostazione innovativa ci porterà alla realizzazione di due nuovi sistemi in scala reale, la larghezza totale sarà di 39 metri, con un ponte di comando di 27 metri». 

Tutto nel nuovo progetto punterà a ricreare le condizioni di bordo. Per ospitare la struttura servirà molto spazio, circa 700 metri quadri per simulatore «con uno schermo di proiezione di altezza superiore ai 9 metri e di oltre 50 metri lineari, risultando così il più grande sistema di addestramento navale mai realizzato». Per ogni ponte di comando sarà prevista anche una centrale macchina con consolle e sistemi di controllo reali, in quella che sarà quindi la riproduzione di una nave a tutti gli effetti. 

«Così come accade per l’attuale simulation complex il nuovo impianto sarà incentrato sulla interazione di vari sistemi di simulazione. Tra questi due tug simulator, uno su piattaforma dinamica, il primo mai realizzato in Italia ed uno dei pochissimi al mondo, ed un secondo in realtà ampliata con visori 3d e manipolatori per interagire con sistemi di navigazione reali, il tutto per un totale di 12 simulatori navigazione/macchina».

A dettare il ritmo di questo cambio di paradigma l’osservazione diretta dei rapidi cambiamenti che stanno investendo il mondo dello shipping, alle prese con sollecitazioni di tipo economico, ambientale, normativo. 

«Dai sistemi di propulsione agli impianti per la tutela dell’ecosistema marino fino alle procedure operative le ultime navi in via di realizzazione stanno dettando i criteri di riferimento dei prossimi vent’anni. Parliamo di mezzi e impianti estremamente sofisticati, spesso di difficile gestione, che necessitano di una formazione a monte adeguata agli elementi di innovazione introdotti». 

Lo sviluppo su base volontaria di sistemi innovativi rientra, d’altronde, nel DNA del centro campano che ha costantemente incentrato le sue scelte nel miglioramento di quelli che Trapanese definisce i tre pilastri della formazione di qualità: «strutture adeguate, risorse umane di primo livello, tecnologie non solo all’avanguardia ma in continua evoluzione ed aggiornamento». 

«Non bastano più poche aule ma ampi spazi per ospitare gli impianti su cui lavorare e aree attrezzate per lo svolgimento delle parti pratiche previste dai corsi. Stesso discorso per gli istruttori. Non ci si può affidare più a personale marittimo in pensione: servono professionisti giovani, preparati e motivati». 

Anche in questo caso i grandi investimenti (tutti privati) che sono alla base del successo del modello IMAT seguono una filosofia precisa, incentrata sulla ricerca di livelli qualitativi elevati.  

«Reclutiamo tra le nostre fila comandanti, direttori di macchina, primi ufficiali, tecnici, oltre tutte le altre figure che completano la filiera operativa, che raggiunto il picco della carriera, tra i 40 e i 50 anni, fanno una scelta di vita precisa. La scelta di non rivolgersi a personale pensionato o con certificato di competenza in scadenza ci permette di proiettare l’impegno professionale del nostro team di istruttori su un arco temporale di 20-25 anni per garantire la continuità dell’offerta formativa».

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