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MARZO 2023 PAG. 23 - La formazione contro il divario domanda/offerta di lavoro

 



Autisti, marittimi, macchinisti, medici di bordo e operatori logistici. Sono solo alcune delle figure professionali legate al settore dei trasporti di cui, in un modo o nell’altro, si è registrata una forte carenza nell’ultimo periodo. Colpa (anche) di un disequilibrio tra domanda e offerta tra mondo formativo e mercato del lavoro al centro della discussione di LetExpo 2023, manifestazione che si è posta l’obiettivo concreto di favorire il rapporto e lo scambio d’informazione tra i numerosi studenti presenti (circa 50mila, stando alle stime dell’organizzazione) e le aziende presenti. 

“La Germania ha 800mila giovani che provengono e si diplomano dagli Its mentre in Italia sono poche decine di migliaia,” ha affermato il presidente di Alis, Guido Grimaldi, intervenendo nel merito. “Abbiamo creato un’Academy perché gli armatori hanno bisogno di migliaia di marittimi e anche gli autotrasportatori hanno bisogno di decine di migliaia di autisti che sono mestieri pagati dai 2mila euro netti in su, sono ben pagati ma il vero tema è che, come diceva mio padre, non vengono visti come sexy. E invece non è assolutamente vero”. 

Servirebbe, sotto questo aspetto, una diversa e più coerente “narrazione” di questi tipi di lavoro che, in virtù degli sviluppi tecnologici e dell’evoluzione che ha investito il settore nell’ultimo ventennio hanno radicalmente cambiato la loro natura. 

“Oggi un autista dell’intermodale fa una serie di consegne ma la sera torna a casa così come il marittimo oggi fa anche due mesi a casa e un mese a bordo,” ha continuato Grimaldi. “Il vero problema è che le associazioni, il mondo accademico e l’Italia non hanno saputo raccontare queste opportunità. Noi sosteniamo da tempo che, per risolvere tale carenza ed aumentare i livelli occupazionali, sia necessario: intervenire con maggiori incentivi per le assunzioni; ridurre i costi di accesso alle professioni ed i tempi di conseguimento delle relative abilitazioni e prevedere più sostegni agli enti di formazione, in particolare a ITS, Istituti Alberghieri e Tecnico Nautici”. 

Tra i vari interventi sul tema, nel corso dei dibattiti che hanno animato l’intenza quattro giorni di lavoro veronese, quello del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, che ha difeso il sistema “duale della formazione” considerato “fondamentale” per la crescita del Paese mentre Elena Donazzan, Assessore regionale al lavoro, istruzione e formazione della Regione del Veneto, ha illustrato le best practices delle Fondazioni Marco Polo e Last, “incentrate sullo sviluppo delle risorse umane”. 

“Per quanto concerne i percorsi Its nel settore logistica dal 2015 in Veneto sono stati avviati 67 progetti per un totale di 1.535 allievi. Di questi ITS, Last ha avviato 43 progetti per 988 allievi e Its Marco Polo 29 progetti per 547. Grazie al bando ‘Guidiamo la ripresa economica’ con uno stanziamento di 500.000 euro sono stati avviati 8 progetti, uno per ciascuna provincia, eccetto Verona che ne ha due. I risultati ottenuti sono stati che su 62 partecipanti, 60 hanno conseguito la patente di cui 20 per conducente trasporto persone e 40 per trasporto merci. Tutti i qualificati risultano occupati. Con l’ultimo bando Ifts la Regione ha impostato un nuovo tipo di corso, d’intesa con Atv - Azienda Trasporti Verona, che costituirà il modello pilota per i prossimi corsi per autisti trasporto pubblico locale”.  

Sul ruolo che può giocare la Rete nazionale degli ITS si è espresso invece il suo coordinatore Silvio Busico, presidente di Its Logistica Puglia. 

“C’è grande richiesta di tecnici altamente specializzati e c’è carenza di competenze,” ha sottolineato. “Eppure, siamo in un momento storico strategico segnato dalle transizioni digitale ed ecologica e questo corto circuito va spezzato”. 

Una prima risposta al mismatch tra domanda e offerta potrebbe essere il protocollo firmato tra Rete ITS e Alis “la cui finalità è analizzare e cogliere i bisogni reali delle imprese trasformarli in competenze e in progetti formativi per colmare la mancata corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro”.

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