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MARZO 2023 PAG. 35 - La Bri e lo sviluppo del cargo aereo

 



Con l’arrivo all’aeroporto internazionale di Shenzhen di un aereo da carico a fusoliera larga Boeing 767-300 SF Airlines, il maggior vettore di trasporto aereo di merci della Cina, amplia le dimensioni della sua flotta raggiungendo gli 80 velivoli. L’annuncio arriva nel 30esimo anniversario del Gruppo SF Express di cui fa parte la società. 

Ad oggi SF Airlines, che ha debuttato nei collegamenti intercontinentali con l’Europa nel 2019, con un servizio regolare tra la città di Wuxi (situata nella provincia di Jiangsu, non troppo lontana da Shanghai) e Francoforte – Hahn, con uno scalo intermedio a Chongqing, può contare relazioni con 84 Paesi ed opera in media 150 voli cargo al giorno. 

Contando su un 30% di mezzi a fusoliera larga la compagnia prevede piani ulteriori di espansione della flotta e punta a giocare un ruolo anche a livello infrastrutturale nel potenziare le capacità di trasporto nazionali e internazionali nell’ambito della BRI. 

Non a caso, appena un anno fa, ha annunciato la creazione di un hub internazionale per il trasporto aereo di merci a Ezhou nella provincia dell’Hubei, nell’area centrale della Cina. 

L’Ezhou Huahu Airport è il primo hub aeroportuale dell’Asia e il quarto al mondo per il trasporto merci. Oltre al suo compito chiave di gestione di carico via aerea, l’aeroporto potrebbe anche servire i voli passeggeri.  

I piani di sviluppo di una “via della seta aerea”, d’altronde, sono ambiziosi con Pechino fortemente impegnata negli ultimi cinque anni in sostanziose misure per aumentare la capacità di trasporto internazionale merci per via aerea, al fine di stabilizzare le catene di approvvigionamento. L’obiettivo, ieri come oggi, è quello di supportare lo sviluppo di un sistema logistico e di servizi di consegna al servizio della catena industriale capace di sostenere la ripresa dei volumi e l’aumento dei costi registrati nel periodo post-Covid. 

Secondo il Consiglio di Stato cinese, nel corso della risposta alla crisi epidemica sarebbero emersi gli anelli deboli nel sistema di trasporto aereo del paese. La priorità è “mantenere la capacità di trasporto internazionale merci per via aerea per evitare potenziali shock alle catene di approvvigionamento e agevolare la ripresa delle operazioni commerciali”.  

Il piano di rilancio prevede infatti una serie di sostegni per favorire, tramite acquisto o leasing di unità cargo, la crescita delle flotte senza escludere operazioni di fusione e riorganizzazione delle imprese di trasporto aereo e di logistica, compresi aiuti all’espansione estera delle imprese di corrieri express. 

Non manca l’impegno per lo sviluppo infrastrutturale con oltre 65 progetti aeroportuali in via di realizzazione su tutto il territorio cinese, oltre l’80% di quelli previsti dai piani cinesi per la crescita del comparto. 

Tra le misure anti-crisi intraprese c’è già l’eliminazione di tutte le restrizioni sugli slot nelle fasce orarie di punta per i voli cargo negli aeroporti e il miglioramento dei servizi di sdoganamento (che passeranno ad un ciclo h24) per le principali strutture di Pechino, Tianjin, Hebei, il delta del fiume Yangtze, Guangdong, Hong Kong, Macao, Chengdu e Chongqing. A queste si aggiungono anche gli sforzi per favorire l’armonizzazione degli standard dei servizi di trasporto aereo, la semplificazione dei requisiti di documentazione sui servizi di trasporto merci e la promozione delle procedure di trasporto virtuali. 

Il piano su cui sta puntando Pechino prevede inoltre lo sviluppo di piattaforme per la condivisione delle informazioni logistiche per servire gli aerei di linea, i servizi postali e le società di consegna espressa, così come le stazioni di trasporto merci. Infine, gli aeroporti esistenti saranno modernizzati e meglio attrezzati con strutture per lo smistamento per la catena del freddo e dei pacchi e saranno sviluppati nuovi aeroporti che servono principalmente il trasporto merci.

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