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GENNAIO 2024 PAG. 10 - NEWS DALL'EUROPA

 

Calabria, 120 milioni per le nuove rotte aeree

La Commissione europea ha approvato, in conformità delle norme dell’Unione sugli aiuti di Stato, un regime italiano da 120 milioni di euro a sostegno dell’avviamento di nuovi collegamenti aerei per passeggeri da e verso gli aeroporti della regione Calabria. L’obiettivo è migliorare la connettività tra la Calabria e altre regioni d’Europa e la mobilità dei residenti calabresi. Nell’ambito dell’intervento, che durerà fino al 27 marzo 2027, l’aiuto assumerà la forma di sovvenzioni dirette. Il regime è aperto alle compagnie aeree che stabiliscono nuovi collegamenti tra uno dei tre aeroporti calabresi e un aeroporto diverso dello Spazio aereo comune europeo. L’aiuto coprirà fino al 50% del costo dei diritti aeroportuali sostenuto da ciascun beneficiario per ogni nuova rotta aerea.

Guerra in Ucraina, l’Ue finanzia i porti rumeni

Sono 126 i milioni di euro messi a disposizione dalla Commissione europea per sostenere il potenziamento dei porti della Romania, alle prese con gli effetti dell’aumento dei volumi di traffico determinati dalla guerra tra Russia ed Ucraina. Il piano prevede l’erogazione di fondi alle imprese attive negli scali del Paese ritenuti strategici per la messa a punto di nuove strutture per la movimentazione o lo stoccaggio delle merci dirottate dalle loro normali rotte commerciali a causa del conflitto. Nello specifico sono previste sovvenzioni fino a dieci milioni di euro per le società operanti negli scali marittimi e fluviali situati al confine orientale dell’Ue (Costanza, Galati, Giurgiu), sul Canale Danubio - Mar Nero (Poarta Alba, Midia e Navodari), sul Canale di Sulina o nei porti satellite di Costanza (Midia e Mangalia). L’obiettivo dell’intervento è quello di ridurre i colli di bottiglia creati dall'improvvisa crescita delle merci in arrivo nel Danubio e nei porti della costa del Mar Nero. L’aiuto aiuterà gli operatori portuali a movimentare e immagazzinare le merci in attesa, alleviando così il blocco causato dalla guerra.

Schengen, libera circolazione per Bulgaria e Romania

L’Ue accoglierà ben presto la Bulgaria e Romania nello spazio Schengen. Da marzo 2024 non vi saranno più controlli alle frontiere aeree e marittime consentendo alle persone e alle imprese di beneficiare dei loro diritti alla libera circolazione per gli spostamenti in entrata e uscita dai due paesi per via aerea o marittima. La Commissione europea aveva confermato per la prima volta nel 2011 che entrambi i paesi erano pronti a entrare a far parte dello spazio di libero scambio. Da allora la Bulgaria e la Romania hanno continuato a dimostrare di soddisfare le condizioni per diventare membri dello spazio Schengen, mentre gli esperti lo hanno ribadito nel 2022 e 2023. Nei due paesi sono state introdotte misure sul fronte della sicurezza e della cooperazione di polizia e giudiziaria per garantire che l’Ue possa continuare a contrastare con vigore eventuali minacce alla sicurezza. L’area Schengen comprende 27 paesi e si estende su 4 milioni di chilometri quadrati con una popolazione di quasi 420 milioni di persone. Con Romania e Bulgaria, crescerà a 4,5 milioni di chilometri quadrati con una popolazione di 450 milioni di persone.

Cresce il surplus agroalimentare dell’Ue

L’eccedenza del settore agroalimentare europeo ha raggiunto i 6,7 miliardi di euro a settembre 2023 con una crescita del 18% rispetto all’anno precedente. Sono i dati che emergono dall’ultimo rapporto mensile sul commercio agroalimentare europeo secondo il quale il saldo commerciale cumulativo da gennaio a settembre 2023 ha raggiunto 51 miliardi di euro, il che significa 8,5 miliardi di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2022. Il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Cina hanno mantenuto le loro posizioni come prime tre destinazioni delle esportazioni agroalimentare dell’Ue. In termini di importazioni, si sono osservate riduzioni nei prodotti importati in semi oleosi e colture proteiche, nonché in oli vegetali, attribuite a diminuzioni sia dei prezzi che dei volumi. Le diminuzioni delle importazioni nel 2023 sono state notevoli dal Brasile, Argentina, Australia, Cina e Indonesia.

Pesca, debutta il nuovo sistema di controllo

Sono entrate in vigore a partire dal 9 gennaio le nuove regole europee per il controllo delle attività di pesca, sia per le navi battenti bandiere Ue sia per quelle che pescano nelle sue acque. L’obiettivo delle nuove norme è prevenire lo sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche, creare un sistema di controllo più efficace e armonizzato e a garantire pari opportunità tra bacini e flotte marittime diverse. Il regolamento aggiorna la maggior parte delle regole per il controllo delle navi da pesca per adeguarle ai progressi tecnologici e rendere la pesca dell’Ue più sostenibile. Le principali modifiche riguardano il monitoraggio delle attività, la tracciabilità delle catture e le sanzioni a coloro che violano le regole. Nello specifico la fase di controllo sarà interamente digitalizzata, dalla rete al piatto, ampliando gradualmente la geolocalizzazione e la rendicontazione elettronica a tutte le navi da pesca, indipendentemente dalle loro dimensioni, e imponendo la registrazione e la rendicontazione delle catture in alcune attività di pesca ricreativa. Tutte le navi da pesca saranno tracciate tramite un sistema di tracciamento delle navi (VMS) e tutte le catture dovranno essere registrate per via elettronica. Il sistema sarà obbligatorio per i prodotti ittici e dell'acquacoltura freschi e congelati. Le nuove regole rafforzano anche l'osservanza dell’obbligo di "sbarco" (per garantire che le catture indesiderate non vengano illegalmente scartate in mare, ma portate a terra): includono l'obbligo di monitoraggio elettronico remoto (con telecamere a bordo) per le navi da pesca di lunghezza superiore a 18 metri che presentano un alto rischio di non conformità a tale obbligo.


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