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GENNAIO 2024 PAG. 40 - La Commissione Europea e il partenariato Mediterraneo

 

La Commissione Europea e il partenariato Mediterraneo

I recenti lavori della Cop28 hanno visto rilanciare l’attenzione della Commissione europea sulle politiche del mare. La Commissione si è impegnata a stanziare 1 milione di euro a favore del Partenariato Blu nel Mediterraneo. Il partenariato mira a rivedere le politiche economiche legate al mare, contrastando i pericoli e i rischi che potrebbero innescarsi nel Mar Mediterraneo. I partner progettuali stanno finanziando congiuntamente progetti di economia blu nella regione mediterranea e nel Mar Rosso.

Una particolare attenzione è dedicata ad Egitto, Giordania e Marocco. La pianificazione della Commissione europea è il frutto della sinergia tra istituzioni economiche e politiche atte a far sviluppare l’economia grazie ad un partenariato guidato dall’Unione per il Mediterraneo. Il Partenariato Blu Mediterraneo è nato da un impegno condiviso per affrontare le minacce ambientali che il Mediterraneo si trova ad affrontare. È più di una semplice partnership; si tratta di una forza collaborativa volta a coordinare gli interventi e a sfruttare le risorse per coltivare un’economia blu sostenibile sulla sponda meridionale della regione. È anche una risposta alla crescente preoccupazione internazionale riguardo alla portata e alla velocità del degrado dell’ecosistema marino, con conseguenti gravi impatti negativi sull’economia e sui mezzi di sussistenza delle comunità costiere.

Al centro di questa iniziativa c’è la creazione del Fondo di cooperazione Blue Mediterranean Partnership, multi-donatore. 

Mobilitando inizialmente circa 1 miliardo di euro di investimenti, i donatori forniranno un sostegno finanziario fondamentale sotto forma di assistenza tecnica e sovvenzioni per progetti di economia blu che affrontano le pressanti preoccupazioni ambientali nella regione, come la riduzione dei rifiuti di plastica, la resilienza costiera, il turismo sostenibile, il trattamento delle acque reflue, l’economia circolare e la tutela della biodiversità marina. I paesi coinvolti e i beneficiari avranno un ruolo centrale nelle dinamiche di cooperazione internazionale condividendo le loro conoscenze e competenze e garantendo che il partenariato abbia un impatto duraturo. Il partenariato tenta di dare una risposta all’incertezza istituzionale e alla mancanza di un ruolo guida nell’identificazione di iniziative strategiche nel Mediterraneo Allargato. Le banche multilaterali di sviluppo e altre istituzioni finanziarie gestiranno le sovvenzioni e forniranno finanziamenti quando i progetti diventeranno bancabili. 

Le operazioni sono iniziate con il nuovo anno e diventeranno pienamente operative nel 2025, con i primi risultati che saranno presentati alla Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani. Si sta tentando di gettare le basi per una metamorfosi metodologica e progettuale alla realtà geografica, combinando istituzioni finanziarie e finanziamenti commerciali con cofinanziamenti agevolati, impegno politico e assistenza tecnica per progetti di blue economy. 

I contributi finanziari e l’impegno per lo sviluppo sostenibile esemplificano il potere della collaborazione internazionale di fronte alle sfide globali, avendo un impatto duraturo sulla vita di milioni di persone che vivono lungo le coste del Mediterraneo.

Domenico Letizia

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