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GENNAIO 2024 PAG. 44 - Gli USA e la diplomazia underwater in Alaska

 

Gli USA e la diplomazia underwater in Alaska

Dall’Alaska giungono delle importantissime novità per lo spazio oceanico degli Stati Uniti d’America. Tale spazio sta per subire un’espansione significativa, con un’area grande più del doppio della California. Il risultato è il frutto della ricerca scientifica e delle analisi continue generate dal programma ventennale per mappare la piattaforma continentale.

Il programma, sviluppatosi enormemente nel corso degli ultimi mesi del 2023, ha visto la partecipazione di numerosi scienziati ed esperti del Dipartimento di Stato Usa. 

Dalle analisi emerse risulta che il focus più interessante è quello legato all’Oceano Artico e alla piattaforma continentale dell’Alaska. Innovative indagini batimetriche e geologiche hanno prodotto delle dettagliate mappe del fondale marino. Complessivamente, gli Stati Uniti rivendicano diritti su 987.700 chilometri quadrati, di cui oltre la metà nell’Oceano Artico. Il risultato è il frutto del lavoro della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), l’agenzia all’interno del Dipartimento del commercio degli Stati Uniti che si occupa di previsioni meteorologiche, monitoraggio delle condizioni oceaniche e atmosferiche e tracciamento di mappe dei mari. 

L’Agenzia ha l’obiettivo di “colmare le lacune della nostra comprensione” di quella regione attraverso “lo studio di habitat di coralli e spugne in acque profonde, habitat di pesci, comunità chemiosintetiche e dei rischi geologici passati e potenziali”. La struttura è nota all’attenzione mediatica per la scoperta, a circa 3.300 metri di profondità, di uno strano oggetto liscio, dorato e a forma di cupola, aggrappato a una roccia in mezzo a diverse spugne bianche. Dall’autunno 2023, i ricercatori stanno procedendo con alcuni test di DNA sui campioni della ignota sfera, per cercare di stabilire a quale famiglia di creature acquatiche appartenga. Per via delle sue dimensioni è stata avallata l’ipotesi di un uovo che dovrebbe essere di una specie piuttosto imponente o di una spugna marina. Ma una volta portato a bordo della nave per un’analisi più dettagliata, l’oggetto ha messo in discussione tutte queste teorie. Pur avendo chiaramente origini biologiche, infatti, non corrisponde a nulla di ciò che gli scienziati avevano mai visto prima. Solo una piccola frazione della vita marina è stata studiata e sui fondali oceanici si celano ancora moltissimi animali da scoprire. La senatrice repubblicana dell’Alaska Lisa Murkowski, vede l’espansione dell’Oceano Artico come un incentivo a sostenere nuove opportunità economiche per la zona artica. Il recente disegno di legge della senatrice attende di ottenere il sostegno necessario, aprendo la strada a benefici significativi per gli Stati Uniti d’America in termini di controllo e sviluppo delle risorse. L’espansione della piattaforma continentale offre non solo opportunità economiche attraverso l’estrazione di risorse, ma anche potenziali vantaggi normativi. 

La sovranità garantirà agli Stati Uniti il diritto di regolamentare le attività navali di altre nazioni nell’area, un aspetto di crescente importanza in un contesto di aumenti delle flotte di rompighiaccio di paesi come Cina, Corea e Giappone. Gli scienziati studiano le regioni inesplorate nel Golfo dell’Alaska utilizzando sottomarini a comando remoto e tecnologie sonar multiraggio a profondità comprese tra 200 e 6.000 metri.

Domenico Letizia

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