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FEBBRAIO 2024 PAG. 48 - NEWS DALL'AFRICA

 

NEWS DALL'AFRICA

Africa, potenziare investimenti in progetti per infrastrutture

 A margine del Vertice Italia-Africa tenutosi a Roma la Commissione Europea e African Development Bank Group hanno ufficializzato un nuovo accordo quadro di partenariato per potenziare gli investimenti in progetti infrastrutturali nel continente. L’intesa consolida una collaborazione che nell’ultimo biennio ha toccato i 972 milioni di euro in operazioni di finanziamento, cifra destinata ad aumentare nel corso di questo anno, e rientra nelle finalità del Global Gateway, la strategia europea per migliorare le connessioni con i paesi africani, attraverso il pacchetto Africa-EU Global Gateway che nel periodo 2021 – 2027 prevede investimenti per un valore di 150 miliardi di euro.   

Sottoscritto dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen e dal Presidente del Gruppo ADB, Akinwumi Adesina la partnership finanziaria sarà destinata principalmente a interventi nell’area subsahariana in corridoi strategici di trasporto, energia e connettività digitale.

Uno dei progetti congiunti più importante è lo sviluppo del cosiddetto “Corridoio Lobito” che potenzierà le linee di trasporto per merci e persone e le possibilità di esportazione per Zambia, Angola e Repubblica Democratica del Congo. L’iniziativa risale al Forum Global Gateway dell’ottobre 2023, nel corso del quale Ue e African Development Bank Group firmarono un apposito memorandum d’intesa sottoscritto, oltre dai paesi coinvolti, dal governo degli Stati Uniti e dall’Africa Finance Corporation.

Nel corso del vertice romano è stato presentato anche il Piano Mattei del governo italiano per rafforzare i legami economici tra la penisola e il continente puntando alla creazione di un hub energetico per l’Europa e al contenimento dell’immigrazione clandestina. Ancora in via di definizione nei suoi dettagli operativi, l’iniziativa, dal punto di vista economico, stanzierà 5,5 miliardi di euro suddivisi tra 2,5 miliardi dai fondi della Cooperazione allo Sviluppo e 3 miliardi dal Fondo Italiano per il Clima, nato sotto il governo Draghi, con la legge di bilancio per il 2022.

Questo interesse crescente per il continente, oltre che da ragioni geopolitiche (contrastare l’influenza cinese e russa), è giustificato dalle grandi opportunità economiche che si prospettano per i prossimi anni. È in Africa che si giocheranno le partite più importanti per lo sviluppo economico del futuro.  

Nel suo ultimo rapporto sulle previsioni macroeconomiche del continente ADB Group sottolinea infatti come il continente ospiterà ben 11 delle 20 economie con la crescita più rapida al mondo nel 2024. Si prevede che l’aumento complessiva del prodotto interno lordo (PIL) reale raggiungerà una media del 3,8% e del 4,2%, rispettivamente nel 2024 e nel 2025, superando le previsioni globali del 2,9% e del 3,2% per lo stesso periodo. Il report evidenzia anche che l’Africa manterrà la sua posizione di seconda regione con la crescita più rapida, dietro solo all’Asia.

Le prime 11 nazioni africane a registrare le migliori performance saranno Niger (11,2%), Senegal (8,2%), Libia (7,9%), Ruanda (7,2%), Costa d'Avorio (6,8%), Etiopia (6,7%), Benin (6,4%), Gibuti (6,2%), Tanzania (6,1%), Togo (6%) e Uganda (6%).

Tra i fattori di maggior fiducia individuati dal report il netto miglioramento dei deficit di bilancio, sostenuti da una ripresa più rapida del previsto e dalle misure di consolidamento fiscale, soprattutto nei Paesi con elevati rischi di sovra-indebitamento: nel 2023 si è registrata una stabilizzazione media del 4,9%, come nel 2022, ma significativamente inferiore alla media del 6,9% del 2020.

Altri elementi positivi la riduzione della dipendenza dalle materie prime attraverso la diversificazione economica, l’aumento degli investimenti strategici in settori chiave per la crescita, l’aumento dei consumi sia pubblici che privati e gli sviluppi positivi nei principali mercati di esportazione.

Essenziale per garantire il mantenimento di questi fondamentali positivi, avverte il report, una maggiore integrazione economica tra le varie macroregioni continentali, la stabilizzazione politica, lo sviluppo di efficaci politiche industriali e di formazione lavorativa, una maggiore capacità attrattiva per gli investimenti stranieri.


Mozambico, programmi di sviluppo sul corridoio di Maputo

È stato approvato il prestito da 40 milioni di dollari all’impresa statale Portos e Caminhos de Ferro de Moçambique EP (CFM), l’autorità ferroviaria e portuale del Mozambico, per alimentare il piano strategico per il periodo 2021-24. L’obiettivo del progetto è consentire a CFM di finanziare l’acquisto di materiale rotabile (locomotive, vagoni e container cisterna) per il suo corridoio principale, la linea ferroviaria Ressano Garcia, lunga 88 chilometri tra il porto di Maputo e il confine del Sudafrica, che genera oltre il 90% del volume di traffico e rappresenta il 70% del volume complessivo di trasporto dell’azienda. Nello specifico l’operazione prevede l’acquisto di 10 locomotive diesel-elettriche da 3000/3300 cavalli, 300 carri e 120 container cisterna. Il finanziamento coprirà anche un programma di manutenzione triennale per le locomotive acquistate e per la formazione del personale di manutenzione di CFM. L’attuazione del piano triennale dovrebbe migliorare la logistica dell’area e ridurre tempo e costo del trasporto merci attraverso l’utilizzo di mezzi più efficienti. Tra gli effetti positivi previsti la riduzione della congestione sulle strade, lo sviluppo dei servizi collegati e un aumento delle entrate che dovrebbero passare dai 225 milioni di dollari nel 2022 ai 360 milioni di dollari nel 2036. Durante questo periodo, si prevede che il programma porterà al governo un totale cumulativo di 1 miliardo di dollari di entrate fiscali. Tra le conseguenze aspettate anche un risparmio netto di carbonio di 744.511 chilotonnellate di CO2 nel periodo 2023-2035 e una maggiore integrazione regionale con i Paesi confinanti di Sudafrica, Eswatini, Malawi, Zimbabwe e Zambia, fornendo loro un polo per l’import/export di merci. Situato in una posizione strategica nell’Africa meridionale, il Mozambico è probabilmente il principale gateway logistico per i Paesi dell’interno della regione. I tre corridoi principali del Paese offrono opzioni relativamente brevi sulle reti stradali e ferroviarie per il trasporto di merci dalle economie limitrofe per l’accesso ai mercati mondiali, consistenti principalmente in materie prime e lavorate, prodotti agricoli, merci containerizzate e liquidi sfusi. Il corridoio di Maputo, dove verrà impiegato il materiale rotabile acquistato nell’ambito di questo progetto, viene utilizzato essenzialmente per l’esportazione di prodotti minerari (come magnetite sfusa, ferrocromo, minerale di cromo e carbone) dalla cintura mineraria del Sudafrica nordorientale attraverso il porto di Maputo, che offre l’accesso marittimo più breve.

Traffico in continua crescita a Tangermed

Il porto di Tanger Med, in Marocco, viaggia in anticipo di quattro giorni sugli obiettivi prefissati in materia di traffico movimentato. Il rapporto annuale sul 2023 rilasciato dalle autorità del paese nordafricano indica infatti che lo scalo ha movimentato 8.617.410 TEU, con un incremento del 13,4% rispetto al 2022. Una prestazione che rappresenta il 95% della capacità normale dell’infrastruttura. Secondo il report a favorire questo risultato positivo l’altissimo livello di produttività che ha superato punte mensili di 800mila TEU movimentati. Segnali di crescita anche nel traffico di Tir, di cui nel 2023 sono stati movimentati complessivamente 477.993 unità, ovvero più del 4,1% rispetto al 2022. Tanger Med ha registrato il traffico complessivo più elevato nel Mediterraneo e oltre il 50% del tonnellaggio movimentato da tutti i porti marocchini. Un dato che si spiega in particolare con il buon andamento dei terminali Tc1 e Tc4, gestiti da Maersk-Apm. In questo contesto anche il potenziamento del terminal Tc3, gestito da Tanger Alliance (una joint venture posseduta da Marsa Maroc al 50%, con i partner Eurogate al 40% e Hapag Lloyd al 10%) ha contribuito attivamente a questo successo. Dal report emerge anche una forte espansione nel settore dei veicoli nuovi con 578.446 unità movimentate (+21%). Per quanto riguarda il traffico delle rinfuse liquide si è registrata una crescita del 6% rispetto al 2022, con un totale di 9.838.157 tonnellate di idrocarburi. Nello stesso periodo il traffico di rinfuse solide è aumentato del 44%, pari a 581.042 tonnellate lavorate. Performance di tutto rispetto che si riflettono anche negli indicatori internazionali. Il porto di Tangeri è risultato quarto su 348 scali nel 2023 nel Global Container Port Performance Index, pubblicato dalla Banca Mondiale e da Standard & Poor’s Global Market Intelligence, alle spalle di Yangshan, Salalah in Oman e Khalifa negli Emirati Arabi Uniti. Nello stesso anno è stato il primo nella regione Europa e Nord Africa, dove è seguito da Port Said (Egitto) e Algeciras (Spagna). Sulla scorta di questi indicatori le autorità portuali marocchine puntano nei prossimi anni a consolidare ulteriormente il suo ruolo di hub logistico di riferimento nel Mediterraneo.


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