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GIUGNO 2022 PAG. 24 - Costituito il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile

 


Nell’ambito delle misure indicate dal PNRR, Missione 4.2 “From Research to Business” è stato firmato l’atto costitutivo del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile che mette insieme 25 università, e relativi centri di ricerca, e 24 grandi imprese, attori protagonisti del mondo della mobilità e delle infrastrutture. Si tratta di una collaborazione pubblico-privata di tutto rilievo, così come emerge dai numeri che la caratterizzano: cinquanta attori distribuiti su tutto il territorio nazionale, un investimento di 394 milioni di euro per i primi 3 anni (2023-2025), 696 ricercatori dedicati e 574 quelli neoassunti. 

I Centri Nazionali sono reti diffuse di università, enti pubblici di ricerca, altri soggetti pubblici e privati impegnati in attività di ricerca, riconosciuti come altamente qualificati che sviluppano infrastrutture, progettualità e soluzioni immediatamente fruibili per tutto il contesto sociale. Saranno in totale 5, coerenti con le priorità dell’agenda della ricerca europea e con i contenuti del PNRR 2021-27. Per ogni programma è previsto un finanziamento tra 200-400 milioni di euro. Svilupperanno la ricerca di frontiera relativa ad ambiti tecnologici intorno a tematiche quali simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni; tecnologie dell’agricoltura (Agritech); sviluppo di farmaci con tecnologia a RNA e terapia genica; mobilità sostenibile; bio-diversità. 

Il Centro dedicato alla mobilità nasce con una chiara missione: accompagnare la transizione green e digitale in una ottica sostenibile, garantendo la transizione industriale del comparto e accompagnando le istituzioni locali a implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive nelle città e nelle regioni del Paese. 

Stando alle indicazioni del Green New Deal in un settore considerato chiave (si stima, raggiungerà un valore complessivo di 220 miliardi di euro nel 2030, assorbendo il 12% della forza lavoro) emerge sempre più la centralità di temi legati alla decarbonizzazione, alla decongestione delle reti di trasporto, alla mobilità autonoma connessa e smart, alla sicurezza dei veicoli e delle infrastrutture, all’accessibilità, all’inserimento nel mercato di nuove professionalità e competenze. Il Centro risponde a queste esigenze supportando e stimolando la domanda e l’offerta di ricerca, innovazione tecnologica, formazione e competenze. 

“Il Centro Nazionale per la Mobilità risponde a una delle missioni chiave del PNRR: passare dalla ricerca all’impresa in un’ottica di filiera e di collaborazione estesa,” ha commentato Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano, ente proponente. “Punti di forza saranno progetti ad alta maturità tecnologica con il preciso intento di dare una risposta concreta ai bisogni del Paese in una prospettiva di lungo termine che superi la scadenza del 2026. È questo il nostro impegno. È questa l’occasione per attuare riforme strutturali. Una partita che siamo disposti a giocare fino in fondo”. 

L’iniziativa sarà strutturata secondo l’impostazione Hub&Spoke, ovvero con un punto centrale a Milano e 14 nodi distribuiti in modo capillare da Nord a Sud, a garanzia di quel riequilibro territoriale alla base delle iniziative indicate dal PNRR e grande obiettivo di modernizzazione del Paese. 

I vettori del progetto saranno cinque, ovvero le aree e gli ambiti tecnologici di maggiore interesse: mobilità aerea; veicoli stradali sostenibili; trasporto per vie d’acqua; trasporto ferroviario; veicoli leggeri e mobilità attiva. Il Centro Nazionale si occuperà di rendere il sistema della mobilità più “green” nel suo complesso e più “digitale” nella sua gestione, attraverso soluzioni leggere e sistemi di propulsione elettrica e a idrogeno; sistemi digitali per la riduzione degli incidenti; soluzioni più efficaci per il trasporto pubblico e la logistica; un nuovo modello di mobilità, come servizio, accessibile e inclusiva.


Cosimo Brudetti

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