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GIUGNO 2022 PAG. 49 - Alis - Italia in movimento alla scoperta del Mezzogiorno

 


Dopo il primo appuntamento svolto a Roma nella sua sede nazionale ALIS ha fatto tappa a Napoli, al Castel dell’Ovo, per la sua manifestazione “Italia in movimento alla scoperta del Mezzogiorno” con cui l’associazione si pone l’obiettivo di riportare al centro del dibattito pubblico lo sviluppo del Sud d’Italia. Nella sua relazione introduttiva il presidente di Alis Guido Grimaldi ha affrontato i principali temi che riguardano direttamente e indirettamente il settore della logistica, sempre più centrale per lo sviluppo del paese. Dalle tensioni sul settore energetico alle spinte inflattive, dalla necessità di riuscire ad intercettare i fenomeni di reshoring alle best practices come “ferrobonus” e “marebonus”, essenziali per garantire lo shift modale, fino alle sfide ambientali ed economiche imposte dal piano “Fit for 55”, l’appuntamento ha visto l’avvicendamento di una ricca rappresentanza di personalità istituzionali e imprenditoriali. Di seguito alcuni stralci dagli interventi principali. 

Emanuele Grimaldi (AD Gruppo Grimaldi). “Abbiamo un’occasione irripetibile. Keynes diceva che i soldi pubblici spesi come acceleratori dei processi creano 4-5 volte quel che si è investito. Le vocazioni del Sud sono: il turismo, ma anche il trasporto e le energie rinnovabili. Grazie al sole produciamo il 50% in più delle rinnovabili che fanno in Germania: la nostra produttività è infatti del 50% superiore. Tanti trasportatori di Alis sono del Mezzogiorno, lo sono le più grandi aziende in campo marittimo e autostradale”.

Andrea Annunziata (Presidente AdSP Mar Tirreno Centrale). “Il porto di Napoli ha 60 milioni di euro solo per le progettazioni, mezzo miliardo per le infrastrutture. Dobbiamo accelerare i tempi. Ci vorrebbero i poteri commissariali, a Genova son stati bravi, ma avevano quei poteri. Abbiamo da spendere 400 milioni dal passato, oltre ai 500 milioni del Pnrr. Vorrei velocizzare ancora di più, avere una chiarezza sulla questione energetica. Vogliamo cominciare a ragionare di nucleare pulito?”.  

Vincenzo Amendola (Sottosegretario agli Affari europei). “…auspico un intervento che leghi l’emissione dei bandi e gli interventi dei ministeri con l’azione dei soggetti che devono essere coinvolti nella loro realizzazione concreta. Per la crescita economica, avere da qui al ’27 tutti i fondi su cui possiamo contare anche oltre il Pnrr è importante. Ma ci vuole massimo coordinamento tra chi produce bandi chi ne fa la progettazione e la realizzazione e le procedure da svincolare dai meccanismi che hanno bloccato il sistema per anni. Infine, vanno curati gli effetti trasformativi degli investimenti che permettono di riparare i danni delle pandemie, dobbiamo usare queste risorse per avere soprattutto nel settore privato direttrici legate alla capacità di innovare prodotti e meccanismi”.  

Luigi D’Auria (Presidente e Ad Trans Italia) “(…) manca un coordinamento centrale che possa puntare a un progresso forte della logistica a livello nazionale. Noi potremmo arrivare a un elemento anomalo, potremmo avere porti a zero emissioni, armatori a zero emissioni e poi non avere infrastrutture che potrebbero collegare i trasporti tra loro e renderli davvero multimodali. Mancano a volte le centralità di progetto, come sulla formazione, dove servirebbe un maggiore coordinamento nazionale fra università, per far appassionare gli studenti e coltivare le eccellenze”.

Domenico De Rosa (Presidente e AD di Smet) “Non sono soltanto preoccupato dal tempo che si impiegherà per fare gli investimenti previsti dal Pnrr ma sono anche molto allarmato che si possano porre le condizioni per rovinare il buon lavoro fatto in passato, come ad esempio le Autostrade del Mare, una formula che tutto il mondo ci invidia, e che grazie al Mare Bonus hanno creato delle esternalità positive dal valore di 3,4 miliardi di euro all’anno togliendo dalle strade milioni e milioni di camion abbattendo le emissioni e sgravando le già fragili infrastrutture del nostro Paese!”.

Paolo Scudieri (Presidente Gruppo Adler) “Gli imprenditori sono persone fiere che credono in una causa e investono di proprio. I mercati sono globali, l’interconnessione tra sistemi logistici è fondamentale. La realtà campana è una grande realtà, l’inefficienza territoriale per chi la frequenta, è una palestra molto competitiva. Non si può andare avanti in modo competitivo se non ci sono sinergie. Eppure nello scenario internazionale gli esempi di resilienza non mancano: i cablaggi in ogni auto sono circa 5 km di filo. Senza non puoi produrre, e si facevano in Ucraina; eppure l’automotive ha premiato Marocco e Brasile per ovviare a quello shortage dall’Ucraina”.

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