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DICEMBRE 2019 PAG. 30 - Assiterminal, road show per un nuovo modo di fare rete


Assiterminal è l’interlocutore del sistema imprenditoriale dei terminal e port operators italiani, ne rappresenta le istanze e i fabbisogni, fornendo anche un servizio di costante aggiornamento sulle tematiche principali della portualità e della logistica italiana e comunitaria (anche attraverso la partecipazione a Confetra e Feport).

In un contesto sempre più “liquido” ci stiamo attivando per essere ancora più efficaci anche nei servizi alle aziende, così da favorire un network articolato che possa contribuire all’efficientamento dei processi organizzativi e di business, in tutti gli ambiti di interesse delle imprese rappresentate (containers, crociere, cabotaggio, merci varie, rinfuse …)

Dialoghiamo costantemente con le Istituzioni e con esponenti politici per contribuire a fornire spunti e soluzioni sull’ampio alveo di temi che ci coinvolgono e di cui forniamo alcuni esempi:
- in merito al contenzioso avviato dalla UE sul regime dei canoni concessori siamo fermamente convinti che l’inquadramento giuridico attuale delle Autorità di Sistema Portuale (AdSP) quali enti pubblici non economici vada preservato. Il Ministero della Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) deve assumere un ruolo di indirizzo delle AdSP riprendendo il Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica, costruire una vision efficace e non parcellizzata, fornendo anche strumenti che promuovano condizioni chiare per chi investe nei porti, come ad esempio il regolamento sulle concessioni demaniali

- Ancora in tema di governance il nostro settore è già regolamentato dal MIT e dalle AdSP, motivo per cui non riteniamo che le funzioni dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti debbano dispiegarsi anche in questo ambito: una cosa è regolare, se proprio si deve, l’utilizzo delle infrastrutture rese in concessione dallo Stato in regime di monopolio naturale, un’altra è assoggettare ad ulteriore regolazione le imprese logistiche e i terminalisti portuali obbligandoli peraltro a pagare il contributo di funzionamento dell’Ente.

- Resta inoltre sempre attuale il tema della semplificazione degli iter amministrativi e della sburocratizzazione (dragaggi, concessioni, adempimenti doganali) da perseguire con determinazione anche attraverso un patto per la digitalizzazione.

- Le aziende che rappresentiamo svolgono un’attività imprenditoriale capital intensive e pertanto devono essere messe in condizione di operare anche in un normale regime di mercato in concorrenza a parità di regole: la verticalizzazione non è di per se un mantra negativo: il mercato è appannaggio della merce e si orienta dove l’offerta è più efficiente e competitiva. A parità di condizioni di partenza (le regole) la partita si gioca sulla capacità dei player della filiera di essere attrattivi (digitalizzazione, accessibilità delle infrastrutture, ZES e ZLS, esenzione per le aree in concessione a ICI/IMU). Le condizioni a monte sono il punto di equilibrio; confondere i termini della partita non gioca a favore del sistema paese e della comunità filiera logistica e dei servizi correlati che contribuiscono al 9% del PIL pur in un periodo di forte stagnazione: se la politica volesse dare una svolta ci vorrebbe un’iniziativa shock di decontribuzione del costo del lavoro del settore portuale per un periodo di medio termine!

- Nell’ottica del rinnovo del CCNL stiamo condividendo con le parti sociali l’opportunità – in tema di equità sociale e del lavoro – di ampliare la previsione dell’art.17, co.15 bis, ovvero la previsione di misure atte a sostenere il rinnovamento, l’aggiornamento professionale e l’incentivazione al pensionamento di tutti i lavoratori portuali (anche dei terminal e port operator).
Questi ed altri argomenti, devono essere oggetto di confronto costante con tutto il cluster associativo (comprese le tematiche afferenti ai costi della Security portuale e marittima che non vedono in altri comparti analoghi sovrapposizioni di normative e soggetti controllanti).
La frammentazione delle istanze è sempre più accentuata indebolendo il valore e l’efficacia della rappresentatività che deve essere intesa come capacità di fare sintesi degli interessi collettivi a favore del tessuto imprenditoriale, e pertanto del lavoro, e quindi della società civile.
Stiamo anche predisponendo alcuni appuntamenti tematici che avranno luogo da gennaio a maggio; un road show di workshop per le nostre imprese, aperto anche alle altre associazioni della filiera della logistica, che coinvolgerà le università, per promuovere e favorire il dialogo, il confronto, la crescita di un nuovo modo di fare “rete”. Da Bologna a Roma, Napoli, Genova approfondiremo con player nazionali e istituzioni la security portuale, tematiche HR, la sicurezza sul lavoro e i sistemi di gestione in ambito portuale, fiscalità, demanio e assicurazioni, digitalizzazione, cyber security e compliance.
                                                                                                                          A cura di Assiterminal
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