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DICEMBRE 2019 PAG. 62 - ITS MOS formazione superiore al servizio delle aziende






“Dovunque c’è un aereo ci sarà bisogno di personale specializzato per ogni tipo di operazione, anche quella all’apparenza più banale”. L’ITS MOS di Maddaloni fornisce questo tipo di compentenza, lavoro tecnico di alto livello e ben remunerato, senza essere riuscito a penetrare ancora, a differenza di realtà come quella tedesca, un immaginario collettivo dove l’educazione superiore è sinonimo esclusivo di Università. A spiegarlo è il presidente dell’Istituto, Prof. Ing. Vincenzo Torrieri, secondo cui “In Italia, ma soprattutto al Sud scontiamo ancora un retaggio culturale incapace di guardare in modo oggettivo alle materie tecniche e alle possibilità che possono fornire a livello di sbocco nel mondo del lavoro”.

Perché il sistema dell’istruzione superiore fornito dagli ITS non è sviluppato come potrebbe?
Uno dei fattori, soprattutto nel Meridione, è la mancanza di una cultura votata alla manifattura. Nonostante una discreta presenza industriale, almeno in alcune aree, manca quello che potrebbe essere definito il riconoscimento culturale delle professioni tecniche. Eppure quella fornita dal nostro Istituto, una fondazione con riconoscimento ministeriale per la formazione terziaria, ovvero una post scuola secondaria di tipo professionale non universitario, con programmi biennali definiti sulle esigenze delle imprese che fanno parte del consiglio direttivo, è comunque una formazione di tipo “superiore”, integrata con un impegno pratico presso le aziende. 

Quale tipo di offerta formativa è stata sviluppata in ques’annata?
Abbiamo bandito due corsi, sulla base delle richieste venute dal territorio, per manutentori di veicoli ferroviari e aerei. I percorsi, accreditati dalle agenzie di riconoscimento delle qualifiche professionali, possono vantare importanti riconoscimenti: il primo è l’unico accreditato dall’Agenzia nazionale sulla sicurezza ferroviaria mentre l’altro si basa sui programmi definiti direttamente a livello comunitario per la formazione del personale da impiegare nel settore aereonautico. Un grande valore aggiunto che si traduce in una quasi completa occupazione per tutti i partecipanti presso le aziende del contesto economico regionale che ce ne hanno fatto richiesta.

Come sono costituiti i corsi?
Ad oggi riusciamo a realizzarne tre in parallelo, ognuno con 24-28 studenti. Il numero è determinato dalle risorse a disposizione e dalla richiesta che viene dalle aziende. I corsi infatti sono gratuiti e finanziati sia dallo Stato sia dalla Regione. Nel caso si verificasse una crescita della domande, ad oggi c’è un perfetto equilibrio tra domanda/offerta regionale di figure lavorative, non escludiamo di mettere in campo altre strategie.

Quale è la risposta del mondo imprenditoriale e istituzionale alla vostra attività?
Dopo uno stanziamento timido di risorse da parte dello Stato le cose sembrano essere cambiate anche se il coinvolgimento economico è ancora minimo, coprendo meno della metà dei bisogni reali. Le associazioni di rappresentanza invece hanno capito che bisogna lavorare in modo concreto con questo tipo di sistema formativo innescando quella che spero si tramuti in una inversioni di tendenza anche presso la società civile.

Le materie principali che si affrontano all’ITS?
Tutto ruota sulla tecnologia e le fisiche applicate, in particolare elettrotecnica e meccanica. L’approccio è quello di capire cosa serve di un determinato argomento per affrontare le questioni specifiche del lavoro. Poca astrazione, dunque, e molto pragmatismo. Grande attenzione poi è riservata all’inglese, richiesta specifica che ci viene dalle imprese. Alcuni dei nostri laboratori prevedono specificatamente l’uso di quella lingua.


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