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NOVEMBRE 2019 PAG. 6 - NEWS DALL'ITALIA







Cresce l’export italiano
A settembre 2019 le esportazioni italiane sono aumentate del +6,2% rispetto allo stesso periodo del 2018. Ancora una volta, le esportazioni crescono più delle altre componenti del PIL. Dopo il record del 2017, anche quest’anno, tra gennaio e settembre, il saldo della bilancia commerciale risulta positivo per oltre 35 miliardi di euro. I mercati dove la crescita dell’export italiano è più rilevante sono quelli extra-UE, primo fra tutti il Giappone. Già nei primissimi mesi di attuazione dell’accordo di partenariato economico UE-Giappone, le esportazioni italiane sono cresciute del +20,2%. I settori trainanti sono la farmaceutica (+29,2%), la concia delle pelli (+9,3%), l’abbigliamento (+7,1%) e i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+7%). 

Nasce PharmacomItalia, associazione logistica del farmaco
PharmacomItalia, l’organizzazione nata due anni fa per volontà di alcuni professionisti del mondo Pharma e di quello della Logistica, è diventata un’associazione no profit che perseguirà, come da Statuto, “gli obiettivi di promozione e sviluppo della cultura della gestione della catena logistica del farmaco, attraverso lo studio, la ricerca, l’analisi, la prassi e la diffusione di modelli e servizi logistici qualitativamente superiori”. Fabrizio Iacobacci, Marco Del Giudice e Paolo Acquafondata, soci fondatori della neonata associazione, si avvarranno della fattiva collaborazione di un Comitato Tecnico formato attualmente da altri 6 professionisti dei due settori coinvolti in questo ambizioso progetto: Francesca Burberi, Valentina Surace, Maria D’Orazio, Mariarosa Toteda, Giovanni Grannò e Elio Vari, tutti già al lavoro da alcuni mesi per la stesura del programma tecnico e operativo del prossimo anno. Due gli obiettivi primari nel mirino: la stesura di un Protocollo di Qualifica del Fornitore Logistico nell’ambito farmaceutico medicale (frutto dei lavori del primo Convegno di PharmacomItalia, tenutosi nel novembre 2018) e l’avvio del nuovo topic di discussione che ruoterà attorno al tema del Risk Assessment e che sarà approfondito in occasione del secondo Convegno dell’Associazione, in programma entro la primavera del 2020.

Beverello, partono i lavori per la riqualificazione dell’area
Con la firma del verbale di consegna del cantiere all’impresa aggiudicataria della gara parte il percorso per la realizzazione della nuova Stazione Marittima la Molo Beverello nel porto di Napoli con l’obiettivo di migliorare l’accoglienza al servizio del traffico passeggeri verso le isole del Golfo. I lavori si suddividono in due diverse fasi di esecuzione. La prima fase, che si apre con la consegna del cantiere all’impresa, prevede la realizzazione di una biglietteria provvisoria, funzionale per assicurare continuità di servizio ai viaggiatori durante lo svolgimento del cantiere. La seconda fase prevede, una volta terminata la biglietteria provvisoria, la demolizione delle attuali biglietterie al Molo Beverello e la successiva edificazione della nuova Stazione Marittima. “Con la firma del verbale di consegna delle aree interessate ai lavori – ha precisato il Presidente Pietro Spirito – inizia il percorso che porterà il porto di Napoli, e la sua città, a disporre di una Stazione Marittima moderna per il traffico con le isole del Golfo. Si tratta ora di gestire, in armonia con gli operatori marittimi, la transizione dall’avvio del cantiere alla conclusione dell’opera, per raggiungere l’obiettivo di trasformare l’area, su cui ogni anno transitano oltre tre milioni e mezzo di persone, in uno spazio attraente e accogliente. La nuova Stazione Marittima, assieme alla conclusione dei lavori a piazza Municipio, costituisce parte integrante del progetto di riqualificazione del waterfront portuale, in un quadrante fondamentale del centro antico della città”.

Accordo tra Dogane e AdSP del Mar Ligure Occidentale e del Mare Adriatico Orientale
Firma dei protocolli con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per la digitalizzazione delle procedure doganali nei principali scali dei sistemi portuali  del Mar Ligure Occidentale e del Mare Adriatico Orientale. Per l’AdSP ligure, gli interventi previsti riguarderanno Genova, Savona-Vado Ligure e Prà con programmi di digitalizzazione, tramite interoperabilità tra il sistema doganale e quello portuale, delle procedure di entrata/uscita e imbarco/sbarco delle merci al fine di migliorare i processi doganali, ottimizzandone l’impatto sui processi logistico-portuali. A questi si affiancherà anche lo sviluppo di analisi avanzate sugli introiti derivanti dalle tasse portuali nonché di ottimizzazione dei processi doganali nello scalo di Genova Sampierdarena. Per l’AdSP dell’Adriatico Orientale, gli interventi saranno focalizzati sul porto di Trieste e sul retroporto di Fernetti, per la piena integrazione digitale tra le attività del porto e il sistema degli interporti e punti franchi sul territorio regionale. Obiettivo, tra l’altro, il miglioramento delle procedure operative e la delocalizzazione dei controlli doganali per decongestionare il porto e la viabilità circostante.

Intesa per la riduzione delle emissioni nel porto di La Spezia
Le compagnie crocieristiche Royal Caribbean, Costa Crociere, AIDA, Azamara e Celebrity Cruises, oltre a MSC Crociere, hanno siglato l’accordo volontario con l’AdSP del Mar Ligure Orientale per la riduzione dell’impatto delle emissioni in atmosfera delle navi da crociera che giungono nel porto di La Spezia. L’accordo ha validità sino al 31 dicembre 2020 con facoltà di prolungarne ulteriormente la validità e di accogliere la sottoscrizione anche da parte di altre compagnie. L’ente portuale ha ricordato che per legge le navi devono provvedere al cambio del carburante entro due ore dalla fine delle operazioni di ormeggio. Con la firma di questo protocollo, ancora prima che le navi entrino in porto, ovvero prima di tre miglia dalla diga foranea, dovranno passare ad un combustibile più pulito, con una percentuale di zolfo inferiore allo 0,1% in massa. L’intesa prevede anche che le compagnie si impegnino ad impartire a comandanti ed equipaggi delle navi direttive aggiuntive sulla manutenzione e gestione dei motori. Previsti anche campionamenti ulteriori del combustibile usato all’ormeggio da parte della Capitaneria di Porto; le verifiche dei cambi del combustibile effettuati durante la navigazione in ingresso nelle acque territoriali ed in uscita dalle stesse; le verifiche all’ormeggio e/o in corso di navigazione; le verifiche in merito all’utilizzo dei sistemi di lavaggio delle emissioni in atmosfera ed alle relative certificazioni; la eventuale sperimentazione/uso di strumenti (per esempio droni), in grado di definire in tempo reale il contenuto di zolfo nel combustibile utilizzato dalle navi.

Mattioli: “Una partnership virtuosa tra industria e credito”
La nuova fase di sviluppo delle aziende marittime necessita di riportare “a sette, dieci o più anni l’orizzonte temporale dell’investimento per tornare ad una partnership virtuosa tra industria e credito”. È quanto ribadito dal presidente di Confitarma, Mario Mattioli, al forum “Economia del mare e nuovi modelli di Governance”, organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli. Per Mattioli “è necessario un tavolo di confronto con il Governo per la creazione di un intervento di natura istituzionale, che eviti la delocalizzazione o, peggio, la scomparsa di aziende storiche. I comparti del carico secco e petrolifero sono i più colpiti con molte aziende localizzate anche nel nostro Mezzogiorno, territorio che già sconta importanti difficoltà”. La proposta: un veicolo istituzionale come la Cassa Depositi e Prestiti, potrebbe promuovere un intervento integrativo che tenga insieme banche, fondi ed investitori privati, ad esempio attraverso il ricorso ad un ELTIF (European Long Term Investment Fund), di tipo infrastrutturale istituzionale, al fine di poter finanziare, al fianco dei privati, aziende in fase di turnaround ma anche in aziende in fase di sviluppo.

Rete di collaborazione per ripulire il Mediterraneo
Una rete di collaborazione tra Italia, Tunisia e Libano per favorire la riduzione dei rifiuti marini e in particolare dei materiali plastici nel Mediterraneo. È quanto prevede il progetto COMMON (COastal Management and MOnitoring Network for tackling marine litter in Mediterranean Sea), finanziato anche dall’Ue tramite il programma ENI CBC MED, con una dotazione finanziaria di 2,2 milioni di euro. L’iniziativa svilupperà protocolli di monitoraggio per valutare l’impatto del marine litter nelle cinque aree pilota coinvolte: due in Italia (Maremma e Puglia), due in Tunisia (Isole Kuriate e Monastir), una in Libano (riserva naturale di Tyre). Il progetto coinvolge importanti istituti, università e organizzazioni dei tre Paesi, quali Legambiente, l’Università di Siena, l’Istituto Nazionale di Scienze e Tecnologie del Mare di Tunisi, l’Istituto agronomico mediterraneo di Bari, l’ONG libanese Amwaj of the Environment, l’Università di Sousse e la riserva naturale di Tyre, in Libano. Tra gli interventi previsti dal progetto COMMON, anche lo sviluppo di attività di formazione e capacity building destinate alle autorità locali e regionali e alle aree marine protette per incoraggiare e promuovere il bando dei sacchetti di plastica in tutto il Mediterraneo.

Trasportounito contro i tagli indiscriminati ai rimborsi sulle accise
Tasportounito invita il governo ad una “valutazione preventiva complessiva” prima di eliminare o ridurre l’ammontare dei rimborsi delle accise sul gasolio per autotrazione. L’associazione dell’autotrasporto sottolinea in una nota che un taglio dei rimborsi “può produrre solo due risultati, entrambi disastrosi: da un lato, il rischio di default a catena di aziende dell’autotrasporto; dall’altro una reazione difficilmente controllabile da parte della categoria”. In particolare, Trasportounito spiega che “l’eliminazione dei rimborsi delle accise, ai veicoli industriali con motorizzazione Euro 3 già nel 2020 (fra meno di 60 giorni), e gli Euro 4 nel 2021, significa dequalificare e porre forzosamente fuori mercato il 30% del parco veicolare circolante sulle strade e autostrade italiane; significa, di conseguenza, determinare la chiusura d’ufficio di almeno il 10% delle imprese attualmente in esercizio, private anche della banale possibilità di pianificare nel tempo gli investimenti necessari per sostituire i veicoli”.


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