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Il ruolo della Guardia Costiera nell’economia italiana


 

Ogni euro investito nella guardia Costiera produce un valore pari a 1,53 euro restituiti al sistema economico nazionale, a testimonianza del ruolo strategico che la Guardia Costiera svolge quotidianamente in termini di sicurezza, tutela ambientale, controllo del traffico marittimo, vigilanza sulla pesca e sostegno alla logistica portuale. 
È quanto emerge dal rapporto “Il contributo della Guardia Costiera all’economia del Paese”, realizzato in collaborazione con SRM – Centro Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, nell’ambito degli eventi legati alla ricorrenza dei 160 anni dall’istituzione del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera. 
In occasione della presentazione del report l’Ammiraglio Carlone ha sottolineato come investire nella Guardia Costiera rappresenti un valore per il sistema Paese. 
“Al centro di questo valore - ha evidenziato - ci sono gli 11.000 uomini e donne del Corpo: un Capitale umano altamente specializzato su cui continuiamo a puntare, attraverso percorsi formativi mirati e investimenti nella crescita professionale”. 
L’Ammiraglio ha inoltre richiamato il ruolo della tecnologia come motore di efficienza e sicurezza, digitalizzazione e semplificazione, ricordando il recente decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul VTMIS (Vessel Traffic Monitoring Information System), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 aprile scorso, che rafforza il ruolo del Comando generale della Guardia Costiera quale Autorità nazionale competente nel monitoraggio e gestione del traffico marittimo, attraverso l’interconnessione e l’interoperabilità dei dati e delle informazioni sul traffico navale tra tutte le Amministrazioni coinvolte nella sorveglianza marittima. 
Altro aspetto centrale dell’intervento è stato il contributo quotidiano della Guardia Costiera nel garantire il rispetto delle normative europee in ambito ambientale, marittimo e portuale, prevenendo l’apertura di procedure di infrazione a carico del nostro Paese e assicurando una piena aderenza agli standard UE. 
A corollario dell’evento è stato inoltre attribuito il “Flag State Performance Award 2024” alla compagnia Carnival Maritime GmbH, società del Gruppo Carnival Corporation, per la miglior performance tra le flotte di bandiera italiana nel corso del 2024. A ritirare il riconoscimento consegnato dall’Ammiraglio Carlone – dopo la presentazione dell’iniziativa a cura del Capitano di Vascello Francesco Cimmino, Capo del Reparto Sicurezza della Navigazione del Comando generale - erano presenti Stefan Deucker, Senior Vice President Fleet Governance & Asset Management e Tommaso Grimaldi, Director HSE & ISM Compliance della Compagnia.
“Il Rapporto Annuale 2024 che evidenzia il contributo della Guardia Costiera all’economia del Paese ci restituisce una fotografia chiara e puntuale del ruolo strategico che la Guardia Costiera svolge ogni giorno, silenziosamente, a sostegno del sistema produttivo nazionale,” ha sottolineato il Presidente di Confitarma Mario Zanetti a margine della presentazione. 
In particolare, il settore della movimentazione di merci e passeggeri – che da solo rappresenta 12,7 miliardi di euro di valore nell’Economia del Mare – beneficia in modo diretto delle attività di monitoraggio, controllo, sicurezza e coordinamento garantite dal Corpo. 
Basti pensare all’infrastruttura digitale PMIS, che nel solo 2024 ha gestito oltre 132.000 pratiche digitali relative ad arrivi e partenze navali o alla piattaforma Pelagus, grazie alla quale sono stati monitorati più di 624.000 movimenti di unità navali. Servizi ad alta tecnologia che assicurano la fluidità e la sicurezza della catena logistica marittima, vitale per un Paese come l’Italia, votato all’export e fortemente dipendente dai suoi porti. 
La Guardia Costiera è quindi molto più di un presidio di legalità e salvataggio: è un vero e proprio abilitatore di valore, in grado di restituire alla collettività il 53% delle risorse a lei assegnate. Un moltiplicatore che racconta meglio di ogni parola l’impatto tangibile sull’economia del mare e sulla competitività nazionale. 
“Il contributo del Comando Generale delle Capitanerie di porto” – ha evidenziato Zanetti – è fondamentale per garantire l’operatività, la sicurezza e l’efficienza dei nostri porti. Il sistema dell’armamento italiano riconosce in questa Istituzione un partner essenziale per lo sviluppo del trasporto marittimo e dell’intera Economia del Mare”. 
“La collaborazione tra Confitarma, la Guardia Costiera e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti” – ha aggiunto – “sta producendo risultati concreti e strategici, come dimostra la recente emanazione delle linee guida per la disciplina del bunkeraggio ship to ship di GNL e Bio-GNL nei porti italiani. Un passo avanti decisivo verso la semplificazione e una transizione energetica sicura e ordinata. Il risultato raggiunto dimostra – qualora fosse necessario – l’importanza della sinergia nel caso in cui debbano essere affrontati temi di simile rilevanza e si auspica che tale positiva esperienza possa costituire uno spunto per emanare un documento simile anche per il rifornimento “truck to ship” cui si ricorre per unità di minori dimensioni, come quelle dello Stretto di Messina”.
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