Header Ads

SETTEMBRE 2022 PAG. 22 - Dinamiche di sviluppo per la portualità del futuro

 



Il Mediterraneo è tornato al centro delle rotte e, in quest’ottica, l’Italia diventa strategica, sia per destino geografico che per capacità di reazione. Vorremmo ricordare un dato noto: il trasporto marittimo continua a rappresentare il principale “veicolo” dello sviluppo del commercio internazionale: il 90% delle merci, infatti, viaggia via mare. I trasporti marittimi e la logistica valgono circa il 12% del PIL globale e secondo le ultime previsioni del FMI il PIL mondiale avrà un rimbalzo del 4,4% nel 2022, un aumento che riflette le aspettative di un rafforzamento dell’economia nonostante le difficoltà del periodo.

Guardando al Mediterraneo in particolare, il Canale di Suez, nell’anno della pandemia ha mostrato una notevole resilienza superando il miliardo di tonnellate di merci, con un numero di transiti pari a quasi 19mila navi. È dunque rimasto uno snodo strategico per i traffici nel Mediterraneo continuando a rappresentare il 12% del traffico mondiale ed il 7-8% di quello petrolifero.

Per quanto riguarda la movimentazione nei porti italiani, il primo semestre di quest’anno conferma la ripresa con i porti che registrano performance positive nonostante il contesto economico già indebolito dalla pandemia e divenuto molto complicato per effetto della guerra, dell’inflazione incalzante, dei crescenti costi energetici che stanno mettendo sotto pressione il sistema produttivo italiano. I risultati raggiunti confermano, nonostante queste difficoltà, che i nostri porti “non si fermano”, continuando a sostenere le esigenze del territorio, delle sue imprese e dei suoi consumi. 

In tema di merci, i problemi nell’approvvigionamento di alcune materie prime hanno portato le imprese alla rivalutazione delle scelte commerciali precedenti, creando il fenomeno che chiamiamo near-shoring e re-shoring (ovvero, l’accorciamento della catena logistica). Tra l’altro l’Italia vanta una flotta navale RO-RO che è la più grande in Europa e che può senz’altro essere un punto centrale delle prossime strategie di sviluppo dello shipping. 

Mai come adesso, con la trasformazione del mondo, guidata da due grandi obiettivi economici e sociali, la transizione ecologica e la transizione digitale, è necessario essere ancora più compatti e fare sintesi anche delle diverse posizioni presenti tra i player del comparto. 

Le nuove modalità di espletamento delle operazioni portuali stanno cambiando sempre più il sistema che si conosceva in passato. E, con l’innovazione digitale e tecnologica ci troviamo di fronte a professioni, quelle del lavoro portuale e della logistica avanzata, di altissimo livello che si aprono con decisione all’impiego di giovani e alla parità di genere.  L’obiettivo deve essere quello di ridurre il disallineamento tra le competenze dei lavoratori e quelle richieste dal sistema produttivo. E soprattutto occorre fare in modo che la transizione digitale non crei ulteriori diseguaglianze fra i giovani, ma ci aiuti al contrario a ridurre quelle esistenti.

È anche importante che ci sia un dialogo nei e con i territori, vorrei ricordare che Porti e città, soprattutto nel contesto italiano, non possono che procedere insieme nella transizione ecologica e nello sviluppo. Mai come adesso vi è la necessità di un forte dialogo con i territori, perché è impensabile che un porto possa svilupparsi in contrasto con le comunità circostanti e l’ecosistema portuale. 

Anche gli obiettivi del PNRR e del Fondo Complementare vanno nella direzione della modernizzazione del Paese, passando attraverso riforme vere che segneranno il futuro di tutti. I grandi temi affrontati, le notevoli risorse stanziate vanno verso tre grandi direttrici: infrastrutture, info-strutture (digitalizzazione) e sostenibilità non solo ambientale ma anche economica e sociale (in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite).  

Tuttavia, senza una semplificazione robusta, razionale e intelligente questi obiettivi ambiziosi avranno difficoltà ad essere realizzati. La semplificazione è necessaria per garantire l’apertura dei cantieri e realizzare le opere previste dalle diverse fonti di finanziamento. Abbiamo necessità di essere europei anche nei tempi di esecuzione per dare le risposte necessarie al mercato.

Rodolfo Giampieri
Presidente Assoporti
Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.