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SETTEMBRE 2022 PAG. 43 - ALIS e le leve di crescita per l’economia italiana

 



Sono stati in tanti, durante queste settimane contraddistinte da una fulminea campagna elettorale, a parlare di crisi della politica. Ma forse ad essere realmente in crisi è il sistema della rappresentanza. I partiti, infatti, non sembrano più in grado di rappresentare gli interessi degli elettori, e cittadini ed imprese sono sempre più disorientati davanti all’instabilità politico-istituzionale. A tamponare gli effetti di questa crisi ci pensa il mondo associativo dove la rappresentanza degli interessi, specialmente datoriali, si presenta frammentata e prevalentemente basata sull’afferenza settoriale degli aderenti (trasporti e logistica, industria, artigianato, commercio, agricoltura, banche e assicurazioni ecc.). ALIS - che tra qualche giorno si appresta a compiere il suo sesto compleanno - ha fatto del superamento di questa frammentazione un punto di forza e oggi, forte di migliaia di imprese che a vario titolo incidono e operano su una intera filiera, ha deciso di essere un punto fermo per i propri membri e fonte di idee per i partiti chiamati alla sfida delle urne. La nostra organizzazione ha pianificato ed organizzato già dagli inizi di agosto una serie di incontri con i principali referenti della politica nazionale e, nel corso dei meeting, ha rappresentato mediante un documento programmatico quelle che per l’associazione sono le leve di crescita e sviluppo che sono state sintetizzate nei seguenti punti prioritari.

1) Potenziamento marebonus e ferrobonus: Occorre il potenziamento delle risorse destinate alle misure incentivanti Marebonus e Ferrobonus, volte a sviluppare le modalità combinate strada-mare e strada-ferro attraverso il rifinanziamento con almeno 100 milioni di euro sino al 2030 per ciascuna delle misure, a supporto dei collegamenti marittimi e delle Autostrade del Mare.

2) Esclusione delle autostrade del mare e del trasporto marittimo dal 2 sistema di tassazione ets: Occorre escludere le Autostrade del Mare ed il trasporto marittimo in generale dalla proposta di revisione del sistema ETS prevista nel pacchetto europeo Fit for 55 e REPowerEU. Il percorso verso la transizione energetica deve comportare la creazione di nuovi modelli di business ambientalmente sostenibili, non l’applicazione di vecchi schemi di tassazione che comportano perdita di competitività ed aggravi di costi operativi per le imprese.

3) attuazione della piattaforma logistica nazionale e adozione del crm elettronico: Occorre dare piena ed immediata attuazione alla Piattaforma Logistica Nazionale Digitale, favorendo un approccio uniforme nel settore dell’informatizzazione della logistica e dell’intermodalità, attraverso strumenti che garantiscano il flusso continuo delle merci e il miglioramento dell’efficienza e della sicurezza delle supply chain, ottimizzando l’operatività degli operatori logistici privati e pubblici e creando valore per tutti gli attori coinvolti. La digitalizzazione dell’intera catena logistica deve essere supportata dall’utilizzo del CMR elettronico attraverso l’adesione dell’Italia al Protocollo addizionale del 2008 alla Convenzione di Ginevra.

4) rappresentanza associazioni datoriali: occorre una legge che colmi il vuoto normativo derivante dalla mancata attuazione dell’art. 39 della Costituzione e che garantisca che la rappresentanza datoriale sia ai tavoli della contrattazione collettiva nazionale (CCNL Logistica Trasporto e Spedizione) che, presso l’Albo nazionale delle imprese di trasporto merci conto terzi, siano diretta espressione della misurazione della effettiva rappresentatività espressa dall’associazione datoriale di settore.

5) incentivi ricambio parco circolante: occorre prevedere incentivi, anche a fondo perduto fino almeno al 30%, per il rinnovo del parco circolante volti, in tempi rapidi, alla rottamazione dei mezzi obsoleti e maggiormente inquinanti e alla loro sostituzione con veicoli nuovi, tecnologicamente avanzati ed ambientalmente sostenibili. Incentivare in modo stabile, in un arco temporale di breve periodo il ricambio rapido del parco veicolare delle aziende di autotrasporto verso un comune denominatore costituito almeno dalla motorizzazione Euro VI, costituisce condizione necessaria per il successo di tutte le altre misure di mitigazione degli impatti climalteranti del comparto del trasporto merci nel quadro complessivo delle politiche di tutela del clima

6) ulteriore modifica art. 80 codice della strada su revisione mezzi pesanti e atp: occorre l’attuazione della modifica dell’art. 80 CdS che consente di revisionare anche i rimorchi, presso le autofficine private in linea con la modifica legislativa già in tal senso intervenuta. Inoltre, Alis sollecita l’estensione di detta possibilità anche ai veicoli ATP ed ai loro rimorchi, e la risoluzione definitiva delle gravi carenze di personale a carico degli Uffici periferici della Motorizzazione Civile mediante un significativo incremento dell’organico con personale qualificato e servizi di revisione mobili efficienti. 

Queste leve non sono frutto di chissà quale astrazione. Seguono piuttosto un ragionamento svolto all’interno dei consessi associativi, dove le esigenze delle imprese emergono con una forza sempre più dirompente. Non bisogna mai dimenticare che il settore del trasporto, della logistica e dei servizi connessi al comparto, è un settore che vale punti di PIL. Un settore che non si è mai fermato e non vuole fermarsi certo ora. L’auspicio è che il prossimo Esecutivo tenga conto di tali questioni prioritarie che, in fondo, andrebbero a beneficio di una intera collettività.


Antonio Errigo

Vicedirettore Generale ALIS


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