SETTEMBRE 2022 PAG. 57 - Agenda delle priorità dei Porti di Venezia e Chioggia
Confetra Nord Est è tra i soggetti fondatori della Venice Port Community, il gruppo di lavoro, composto da associazioni, enti e consorzi di imprese del territorio che intende favorire lo sviluppo ed il rilancio degli scali di Venezia e Chioggia. Con gli altri componenti ha stilato una “Agenda delle priorità dei Porti di Venezia e Chioggia” che è stata sottoposta alle forze politiche in questo momento di passaggio verso un nuovo Governo.
“Venezia e Chioggia richiedono un programma di azioni specifiche - sottolinea Paolo Salvaro presidente di Confetra Nord Est - che tengano conto della particolare configurazione di questo sistema portuale, delle politiche europee di sviluppo dei Corridoi TEN-T e della strategicità rispetto al sistema economico del Nord Est e dell’Europa Centrale. Dobbiamo sì proteggere la Venezia Storica, ma senza uccidere il porto che è parte fondante della sua storia plurisecolare ed è elemento di diversificazione economica rispetto alla tragica monocultura del turismo, che lei sì sta distruggendo la città”. L’attività del Porto ha un valore della produzione di 6,6 miliardi di euro e dà lavoro a 21.000 persone. Non c’è mai stato e mai ci sarà antitesi tra il lavoro portuale e la salvaguardia della laguna. “Con la Venice Port Community – prosegue Salvaro - abbiamo indicato cinque priorità per il sistema portuale del Veneto che considera Venezia porto “Core” e Chioggia porto “Comprehensive” nelle reti europee. La competitività del porto e del retroporto sono indissolubilmente legate tra loro. La competitività nei settori container e merci varie sono condizione necessaria per avere quei volumi di scala fondamentali per sviluppare l’intermodalità e dare sostenibilità e un futuro concreto alla costituenda ZLS”.
Le cinque tematiche strategiche individuate sono articolate.
La prima riguarda accessibilità portuale, la gestione dei fanghi/sedimenti e la manutenzione dei canali.
La seconda tratta di croceristica sostenibile, compatibile con i traffici commerciali e soluzioni off shore.
La terza è dedicata al MOSE, al suo completamento e alla sua operatività.
La quarta comprende lavoro portuale, servizi tecnico nautici e intermodalità.
La quinta infine chiede finalmente una certezza del quadro normativo su concessioni e prospettive future.
Cosimo Brudetti