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SETTEMBRE 2022 PAG. 66 - LIBRI

 


Agli inizi del container: Il Lloyd Triestino e le linee per l’Australia. Sergio Bologna, Asterios 

In occasione della Naples Shipping Week 2022 viene presentato questa riflessione sullo sviluppo e le prime applicazione della tecnica intermodale che ha rivoluzionato il mondo dei trasporti.  Attraverso il lavoro d’indagine su fonti inedite di un gruppo di ricercatori coordinato dal prof. Sergio Bologna, si snoda il racconto tra Trieste, Londra, Amburgo, Genova e Sydney, all’inseguimento delle prime full container battenti il tricolore, impiegate proprio nella rotta per l’Australia. Si trattava di navi tecnologicamente molto avanzate, in cui furono utilizzati per la prima volta nel settore commerciale, gli elaboratori elettronici e i collegamenti satellitari, riservati fino a quel momento al ramo militare. Una pagina di storia che fa onore al nostro mondo della ricerca, dell’industria, dello shipping e della portualità. “Con la pura memoria delle persone non si scrive la storia, occorrono documenti scritti e questi non si trovavano o non erano facilmente accessibili,” sottolinea Bologna. “La situazione si è sbloccata solo dopo che si è riusciti a sapere che una delle compagnie superstiti di quel consorzio, la tedesca Hapag Lloyd, dispone di un archivio perfettamente organizzato e ben presidiato (...) Più avventuroso è stato il reperimento di contatti con esperti e storici in Australia, dove nel 2019 erano state organizzate delle manifestazioni importanti per ricordare il primo arrivo di una full container in un porto australiano. Era stato realizzato anche un film disponibile su Internet. Fallito il tentativo di passare dagli Istituti Italiani di Cultura, si è preso contatto direttamente con la casa di produzione del film e così abbiamo guadagnato la preziosissima collaborazione di Martin Orchard, al quale abbiamo fatto l’intervista pubblicata in queste pagine”.

La Cina è già qui. G. Messetti, Mondadori

Oltre la narrazione semplicistica, tutto bianco o nero, che si fa quotidianamente sulla Cina si tenta di tracciare una mappa essenziale di una cultura ricca di fascino e, al contempo, profondamente diversa dalla nostra. Un libro-ponte che vorrebbe scongiurare lo scontro di civiltà per molti ormai alle porte. È tempo di riconoscere che «l’Occidente ha bisogno della Cina tanto quanto la Cina ha bisogno dell’Occidente». All’orizzonte, «c’è un lavoro molto faticoso da svolgere, un’opera di connessione e tessitura non più rimandabile, perché senza conoscere e capire il proprio interlocutore è impossibile interagire». Una bussola che, bypassando i tanti luoghi comuni, ci aiuta a orientarci nel labirinto di una civiltà millenaria, un mondo per antonomasia «altro», decifrando le differenze che ci separano. Un avvincente viaggio di scoperta che prende in esame alcuni dei tratti più connotanti del gigante asiatico. «La maggior parte dei cinesi tende a essere pragmatica e incline all’utilitarismo quando si tratta di rapportarsi con il potere. Gli aspetti positivi e quelli negativi sono continuamente messi sulla bilancia. Il benessere materiale, il miglioramento delle condizioni di vita, il rispetto guadagnato dalla nazione al cospetto degli altri Paesi compensano la censura di Internet, l’inquinamento, i metodi duri contro i dissidenti, il divieto di affrontare in pubblico determinati temi politici. Finora, ha pesato di più il piatto che contiene i meriti del ceto politico. Lo Stato può ancora beneficiare della legittimità derivata dalle sue buone prestazioni e dal patto sociale implicitamente sancito subito dopo il massacro di piazza Tienanmen: il partito si impegna a migliorare la vostra vita, ad accrescere le vostre libertà individuali e a garantire la vostra sicurezza ogni giorno; in cambio voi cittadini rinunciate ad alcune libertà personali».

Massimo Picone, ragazzo di periferia. Concetta Coccia, Compagnia dei Trovatori

Quella di Massimo Picone è una storia di vita, di uomini e donne, sconfitte e rinascite, affetti e rancori. Protagonista, un giovane camionista che vede la sua vita interrotta da un errore giudiziario. Nove anni perduti e la necessità di doversi ricostruire. Il romanzo si snoda in pagine chiare e dettagliate che accompagnano il lettore in una conoscenza sempre più profonda della psicologia del protagonista. Un uomo impegnato nel tormentoso viaggio della riconquista di sé e della sua dignità. “La corsa dell’esistenza di Massimo – rileva nell’introduzione Angela Procaccini – non tende ad alcun incanto o mistificazione del reale. L’essenza del loro vivere e del loro dramma umano diviene spirito che accende la parola e la feconda”. Racconto della delusione – quella della giustizia (che non redime) e dell’amore (che ti abbandona) – il percorso intrapreso da Massimo è sostenuto dal coraggio e dalla cultura impersonata dalla vitale Lorena. E dall’elemento salvifico del viaggio. Da Palermo a Napoli, a New York, dalla California all’Inghilterra, i personaggi trovano uno sbocco positivo nello spostarsi. Perché, come scriveva Sepulveda, “viaggiare è incontrare un altro, conoscere, scoprire e tornare più ricchi di quando si era iniziato il viaggio”. Indubbiamente è così. “Il viaggio ha migliorato, o semplicemente trasformato, la vita di ciascuno di loro, ed è stato un tassello importante che ha aiutato a ricostruire il nucleo caldo di sensazioni e sentimenti”.


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