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APRILE 2023 PAG. 40 - Protezione delle infrastrutture underwater con nanotecnologie

 


Analizzando le attuali dinamiche economiche transnazionali ed energetiche, non possiamo ignorare le recenti notizie provenienti dal complesso interrogativo securitario sui gasdotti energetici e sulla loro protezione sottomarina. Il gasdotto Nord Stream e i recenti attacchi hanno posto la tematica al centro del dibattito politico ed economico internazionale. Preservare e proteggere le infrastrutture energetiche e vitali del nostro sistema economico e sociale è di primaria importanza. L’Italia può divenire protagonista in tale dominio, grazie alle realtà imprenditoriali innovative, come 4wardAerospace, società leader nella ricerca e nello sviluppo di nuovi formulati per migliorare le applicazioni Aereospaziali e della Difesa. Luciano Violante, presidente della Fondazione Leonardo, in una recente intervista a “Il Corriere della Sera” ha dichiarato: “Nel sistema delle comunicazioni mondiali non si può prescindere dai cavi sottomarini che trasportano più del 95% delle comunicazioni e che si estendono per più di un milione di chilometri. Curarsi del mare serve per curare la Terra”. Comprendere l’importanza di tale mondo vuol dire capire l’essenzialità del dominio marino e sottomarino per la nostra attualità. I fondali marini sono divenuti oggetto di moltissime attività di monitoraggio e di ricerca poiché ospitano le note “terre rare” e noduli polimetallici ricchi di nickel, cobalto, rame e manganese. Inoltre, le sorgenti idrotermali creano depositi di solfuri, che contengono metalli industrialmente ricercati come oro, rame, manganese, cobalto e zinco. 

La nostra attualità geopolitica ha notevolmente accentuato la richiesta industriale e infrastrutturale di soluzioni e materiali sempre più innovativi e performanti al fine di affrontare in modo sicuro e durevole le cinque dimensioni di un conflitto: terrestre, marittimo/subacqueo, aereo, spaziale e cibernetico. Le nanotecnologie rappresentano un ponte di connessione tra tutti gli attuali domini del conflitto, finendo per costituire una sorta di sesto dominio in grado di collegare tutti gli altri su di un nuovo piano dimensionale: quello nanometrico. In tale scenario, la società 4wardAerospace ha istituito il Comitato tecnico-scientifico “4wardResearch”, con esperti provenienti da ognuno dei cinque domini, per spingere la ricerca nanotecnologica verso nuovi confini e contemporaneamente limitare eticamente i pericoli che potrebbero derivare da un utilizzo bellico delle nanotecnologie. Tra le sfide più importanti troviamo quella della protezione dei cavi sottomarini. Oltre il 97% della mole di dati che costituisce il flusso internet su cui si basa la nostra società viene trasmesso grazie a una fitta rete di cavi sottomarini. 

Tali infrastrutture critiche godono in gran parte dell’unica protezione garantita dalla profondità del mare in cui giacciono. Ma questa protezione sta diventando evanescente dal momento che il progresso tecnologico rende sempre più accessibili, e a costi decrescenti, gli abissi marini. Il Mediterraneo ne è la prova: una rotta importantissima dal punto di vista commerciale e cibernetico, via principale che collega Asia, Medio Oriente, Africa ed Europa attraverso i cavi sottomarini. Il nostro Mediterraneo vede da un lato la pericolosa instabilità politica della Libia e dell’Egitto, dall’altro il ritrovato protagonismo turco e la sua dimensione marittima. In particolare per l’Italia, il monitoraggio della situazione libica ed egiziana diventa di cruciale importanza data la vicinanza del paese nordafricano alla Sicilia, nostro principale hub dei cavi. Inoltre, l’aumento delle attività russe, sia nel Mediterraneo che in altri contesti marittimi, sta generando preoccupazioni per molti Paesi europei e per Groenlandia, Regno Unito e Islanda che intendono tutelarsi dalle opportunità dello spionaggio e prevenire la compromissione dei cavi sottomarini. Già nel corso dell’anno 2020, Jens Stoltenberg, il Segretario Generale della NATO, confermò che i cavi sottomarini e la loro sicurezza rappresentano dei dossier prioritari dell’Alleanza, aggiungendo poi che il nuovo comando NATO situato a Norfolk, negli Stati Uniti, sta studiando proprio le modalità innovative e tecnologiche di vigilare sulle linee di comunicazione lungo l’Atlantico settentrionale, chiedendo agli alleati della NATO nuovi investimenti da dedicare alle capacità anti-sottomarine in funzione della protezione dei cavi. Dinamiche che innescano riflessioni e preoccupazioni in molti Paesi. Inoltre, numerose apprensioni per la sicurezza informatica e lo spionaggio hanno indotto le istituzioni dell’Australia ad annullare il progetto di Huawei per collegare le Isole Salomone a Sydney. 

Gli innovatori del settore e gli esperti di nanotecnologie stanno lavorando per affrontare con attenzione, attraverso le più moderne tecnologie, la tematica della sicurezza dei cavi sottomarini. In Italia, la società della presidente Sabrina Zuccalà, l’importante realtà della 4wardAerospace, prevede la creazione di formulati, con l’emergere di procedure operative condivise e la possibilità di effettuare attività congiunte di ricognizione e di monitoraggio dei cavi sottomarini. Le nanotecnologie e la società di Sabrina Zuccalà stanno rilanciando la soluzione della geolocalizzazione, con dei nano-sensori che riescono ad inviare dati immediati, accrescendo esponenzialmente la possibilità di identificare il mezzo in transito in prossimità dei cavi ed evitare, prevenendo subito, l’eventuale atto di sabotaggio.

Domenico Letizia

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