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DICEMBRE 2023 PAG. 40 - L’emergenza valichi per le merci italiane

 


Continua l’emergenza valichi per le merci italiane: dal Brennero al Frejus passando per Gottardo e Tunnel del Bianco, attraversare le Alpi sia su strada che su ferrovia è sempre più difficile. Confetra Nord Est si affianca a tutte le altre Associazioni del settore del trasporto e della logistica e al mondo della produzione nel denunciare una situazione insostenibile e nel chiedere che, da subito, si avvii un programma d’interventi strutturali e organizzativi che risolvano in modo definitivo questo nodo.  Bisogna agire considerando i valichi alpini come un unico sistema infrastrutturale, programmando gli interventi e guardando non al singolo valico o traforo, perché ogni perturbazione su uno di loro provoca effetti anche sugli altri. Quanto accaduto l’estate scorsa ne è un esempio lampante. In questi giorni a cavallo del Natale il tunnel del Bianco è riaperto al traffico ma sono già programmate chiusure per ben tre mesi l’anno fino al 2040

L’Ufficio Studi di Confetra ha calcolato che, nel 2022 a fronte di un import/export del Paese con il resto del mondo di oltre 485 milioni di tonnellate, circa 220 milioni di tonnellate, il 45% del totale che vale circa 690 miliardi di euro riguarda gli scambi con l’Europa a 27. Di questi 690 miliardi il 42%, cioè 290 miliardi di euro, passa attraverso i valichi alpini che sono oramai tutti dei veri colli di bottiglia. Per il sistema della logistica, i valichi vanno visti come un unico sistema di connessione della nostra economia con il resto d’Europa e quello che accade con il Bianco o con il Frejus, dove la ferrovia, dopo la frana in Francia di questa estate, non riaprirà prima dell’estate del 2024, coinvolgono tutti. 

Per Confetra Nord Est la gestione dell’arco alpino dovrebbe essere coordinata da un’unica struttura composta dagli stakeholders – gestori delle infrastrutture, operatori dei servizi e amministrazioni nazionali e locali – che raccolga in tempo reale i dati di traffico e di agibilità e disponga di modelli sempre aggiornati di simulazione multimodale, in grado di supportare il decisore, politico e tecnico – sia nelle emergenze dovute ad eventi imprevedibili sia nella programmazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture stradale e ferroviaria – e che comunichi tempestivamente, attraverso una piattaforma dedicata, con gli utenti delle infrastrutture.    

A questo sia aggiunge l’annosa e irrisolta questione del valico del Brennero e delle misure che l’Austria impone per ostacolare il traffico autostrade lungo questo asse. La Commissione Europea ha finalmente aperto giovedì 16 novembre su richiesta del Governo italiano una procedura d’infrazione contro l’Austria per la violazione di uno dei principi fondanti dell’Unione Europea, quello che assicura la libera circolazione delle persone e delle merci nel territorio dell’Unione. Non si possono tollerare azioni che vanno contro la libera circolazione delle merci lungo uno degli assi fondamentali della Rete Ten-T europea. Il Brennero è il valico attraverso il quale passa la maggior quantità di merci verso l’Europa, quasi 55 milioni di tonnellate l’anno tra strada e ferrovia. L’Austria dietro il paravento della salvaguardia dell’ambiente, interviene con azioni che hanno evidenti ragioni commerciali e di consenso politico locale. Si è arrivati a selezionare perfino le categorie delle merci che possono transitare, senza peraltro dare alternative valide. Le limitazioni temporali, notturne e dei fine settimana e delle numerose festività locali, bloccano i flussi e provocano code di mezzi pesanti lunghe addirittura 80 km. Oltre alle condizioni da terzo mondo a cui vengono costretti gli autisti, è curioso che nessuno abbia fatto notare che la maggior parte dei mezzi è ferma, sì, ma con i motori accesi per raffrescare la cabina d’estate e scaldarla in inverno, e mantenere in temperatura i carichi refrigerati. I lavori per la realizzazione del tunnel di base del Brennero, che permetteranno di spostare su ferrovia una quota maggiore di traffico attuale, si prevede finiranno nel 2032. Confetra Nord Est ritiene che la strada del ricorso alla Corte di Giustizia europea intrapresa dal nostro Governo, sia doverosa e giusta. Confetra Nord Est sottolinea anche che è necessario pianificare interventi strutturali su tutti i valichi che assicurino nel futuro la capacità di trasporto necessaria in condizioni accettabili e sicure sia sulla ferrovia, che va potenziata, che sulle autostrade.

Franco Tanel

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