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DICEMBRE 2023 PAG. 84 - Cargomar prosegue upgrading aziendale con la nomina IATA

 



«Negli ultimi anni la nostra azienda ha rafforzato la propria leadership sui mercati del Centro-Nord America ed il continente Asiatico allargando ulteriormente il proprio network aprendo nuove collaborazioni con nuovi agenti. Nuovi investimenti sono stati effettuati nel reparto “aereo” individuando la nostra filiale di Milano come hub di detto reparto e, nello scorso settembre, abbiamo ricevuto la nomina IATA aggiungendo così un attestato di certificata professionalità e qualità in ambito aereo all’azienda e, di riflesso, una garanzia per la nostra clientela e per i network di appartenenza. Continua inoltre il nostro interesse nello sviluppo della logistica e del reparto “terrestre” ad appannaggio della nostra filiale nella zona Asi di Marcianise, in provincia di Caserta, dove la Cargomar ha una warehouse di 3000 mq interamente scaffalati all’interno della quale c’è un’area dedicata e certificata per lo stoccaggio di merci legate alla filiera HACCP. Nuovo personale altamente specializzato nel settore è stato recentemente assunto ed il magazzino è stato totalmente informatizzato».

Vincenzo Minieri, Ceo della casa di spedizione Cargomar, tira le file di questo 2023, anno caratterizzato, come i precedenti, dal perdurare delle tensioni geopolitiche innescate dalla guerra in Ucraina e da un loro ulteriore innalzamento, a causa del rinfocolarsi del conflitto mediorientale. Fattori che stanno provando duramente l’industria logistica, chiamata a trovare soluzioni alternative rispetto ad un modello di sviluppo globalizzato seguito finora.

«Gli ultimi tre anni hanno messo a dura prova l’economia mondiale. La pandemia prima e la guerra in Ucraina poi, hanno messo sotto pressione le “supply chains” di tutto il mondo – in particolare quelle collegate con Cina ed Asia – facendo emergere gli elementi di vulnerabilità della globalizzazione: un sistema giunto ad un tale livello di interdipendenza da poter essere messo in difficoltà da problemi di carattere regionale o locale: vedi la mancanza di manodopera sull’ultimo miglio soprattutto durante il Covid. Il settore della logistica e dei trasporti – spina dorsale di questo sistema basato sul “just in time” e sulla minimizzazione delle scorte – ha subito un fortissimo stress dovuto al significativo aumento dei noli marittimi e aerei così come dai tempi di consegna delle merci. Tutto ciò ha portato gravi conseguenze anche con la crescita dell’inflazione».

Eppure il comparto continua a rivestire un’importanza fondamentale con un valore elevato (circa il 12% del Pil mondiale), confermandosi termometro dell’andamento dei cicli economici internazionale. Non è un caso che per il concorrere di tutti i fattori precedenti «le criticità si sono spostate dal lato dell’offerta a quella della domanda». 

Il risultato è una riduzione delle richieste di trasporto che una realtà fortemente specializzata come Cargomar continua ad affrontare allo stesso modo: «spingendo sulla qualità dell’offerta, con servizi creati a misura del cliente». 

«Il modo in cui l’utente finale spende e consuma i prodotti è cambiato in modo radicale. Nonostante ciò, e in risposta a questo trend, come professionisti della logistica, abbiamo continuato a lavorare in modo diligente implementando soluzioni innovative ed affrontando sempre di più le nuove sfide. Tanto che il futuro del settore, secondo molti analisti, risulta incoraggiante per le opportunità di crescita e di innovazione». 

A patto però di affrontare in modo diretto ed efficiente le tre tematiche che determineranno il futuro di questo tipo di attività: «l’infrastrutturazione, l’informatizzazione e il capitale umano».  

«Gli imprenditori dovrebbero prendere in considerazione importanti investimenti nelle infrastrutture: la domanda sta crescendo con rapidità e lo sblocco e l’allargamento delle aree ZES effettuato con urgenza, favorendo la sburocratizzazione. Senza contare la necessità di un profondo dei mezzi, delle autostrade e delle strutture portuali. Inoltre, solo con un costante aggiornamento informatico e di automatizzazione, sfruttando al meglio le potenzialità della intelligenza artificiale, potremmo gestire e soddisfare una clientela sempre più esigente e focalizzata alla performance della propria supply chain. Infine, investire nel capitale umano, alla ricerca dei talenti. Resta, personalmente, sempre una delle migliori strategie che le aziende globalizzate possano mettere in campo, a protezione e sviluppo del proprio business».   

Red.Mar.

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