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DICEMBRE 2023 PAG. 48 - Alis, la forza dei numeri per affrontare il futuro

 


Durante l’assemblea di Alis a Roma del novembre scorso sono stati dibattuti i più importanti indicatori di un contesto globale che vede le economie dei principali attori mondiali in un continuo chiaro scuro. Di questo scenario agitato l’Italia ne è stata in vario modo coinvolta e ne parla a PORTO&interporto il Direttore Generale di Alis, Marcello Di Caterina.

Il 2023 è stato un anno complesso sotto l’aspetto dei trend economici, geopolitici, sociali. In che modo il comparto rappresentato da Alis ne è stato influenzato e come ha risposto nel concreto?

Si è vero, è stato un anno difficile e noi siamo stati molto attendi alle dinamiche della mobilità sostenibile, promuovendo costantemente il dialogo istituzionale con le aziende che rappresentiamo col fine ultimo di consentire alle famiglie italiane di risparmiare tutti i giorni su beni e prodotti necessari. Alla nostra ultima assemblea di novembre scorso abbiamo analizzato il quadro globale e geopolitico e sono emersi dati interessanti con riferimento al PIL, che nel terzo trimestre 2023 negli Stati Uniti si attesta al +4,9%, nell’Eurozona purtroppo fa registrare un -0,1%, in Italia non si registrano variazioni, nonostante la leggera ripresa riferita alla crescita da gennaio a settembre pari al +0,7%.  Rispetto al tasso di inflazione calcolato su base annua, invece, i dati riportano che negli Stati Uniti è salito al 3,7%, nell’Eurozona è sceso al 4,3%, raggiungendo il livello più basso in due anni, in Italia si attesta invece al 5,3%, confermando il percorso di decrescita. Considerando questi dati che risentono inevitabilmente delle guerre in corso, come si legge nella Premessa alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza del 2023, “la strategia del Governo si basa sull‘individuazione da un lato, di un punto di equilibrio tra sostegno alla crescita, agli investimenti e al potere d’acquisto delle famiglie italiane, e dall’altro della disciplina di bilancio e riduzione del rapporto debito/PIL”. In uno scenario di questo genere ALIS ha risposto mantenendo il settore compatto e garantendo i processi logistici e distributivi sempre su livelli di eccellenza senza mai dimenticare gli investimenti in mezzi all’avanguardia, nuovi collegamenti marittimi e maggiori spazi per crescere dal punto di vista economico, occupazionale e infrastrutturale nella direzione di un trasporto ed una logistica sempre più efficienti e all’avanguardia. 

A livello associativo su quali punti bisognerà ulteriormente lavorare e sforzarsi nei mesi a venire?  

Considerando da sempre la sostenibilità il pilastro più importante su cui si regge la nostra Associazione, siamo consapevoli che bisogna lavorare sui dossier europei più “caldi”. Per raggiungere gli ambiziosi e stringenti target previsti dall’Unione Europea occorrono nuove tecnologie, che purtroppo ad oggi non esistono ancora. Pertanto, auspichiamo maggiori investimenti in ricerca, sviluppo e formazione così da evitare di aggiungere e prevedere ulteriori tasse e costi per cittadini e imprese. Ci siamo concentrati molto sul sistema di tassazione ETS applicato al solo trasporto marittimo, in vigore da gennaio 2024, che rappresenta un esempio di scelte opinabili e discutibili, dannose per l’Europa stessa. Infatti l’ETS rischia purtroppo di compromettere e vanificare gli sforzi ed i risultati raggiunti finora dagli armatori, ad esempio attraverso le virtuose Autostrade del Mare, che proprio l’Europa ha voluto fortemente incentivare negli ultimi anni con l’obiettivo di sottrarre i camion dalle strade e ridurre le emissioni inquinanti. Pensiamo che nel solo 2022 il traffico di merci Ro-Ro nei porti italiani è stato pari a circa 121 milioni di tonnellate, confermando il ruolo leader del nostro Paese per le Autostrade del Mare e per i collegamenti con le isole. Questa ipertassazione potrebbe invece determinare un rischio di back shift modale facendo fare all’Italia un balzo indietro di 30 anni con un ritorno di milioni di camion sulle nostre autostrade con un preoccupante aumento dell’inquinamento e dell’incidentalità. Senza dimenticare inoltre la distorsione della concorrenza modale che si potrebbe generare, in quanto dal 2024 l’ETS non sarà applicato a tutte le modalità di trasporto ma solo al settore marittimo. Si tratta di una tassa europea che infatti andrebbe a colpire con un’incidenza minima del solo 7,5% le emissioni globali del trasporto marittimo, senza però considerare il restante 92,5%. Pertanto, un simile sistema, che purtroppo colpisce un’unica modalità di trasporto in una circoscritta area del mondo, non permetterà a nostro avviso di raggiungere l’obiettivo della totale decarbonizzazione verso cui noi tutti siamo orientati.

Alis si è proposta come un modello di rappresentanza innovativo rispetto al passato. A che punto è la sua evoluzione? Quali sono gli obiettivi raggiunti e quelli ancora da raggiungere per poter considerare vinta la questa sfida?

Come sappiamo, ALIS è nata sul finire del 2016 e ripercorrendo a mente questi sette anni parlerei di un primo triennio (2017-2019) caratterizzato dalla sfida di mettere in piedi una organizzazione interna solida con professionisti in grado di cogliere e interpretare le esigenze di quelle imprese fondatrici che hanno creduto da subito nel nostro progetto aggregativo e di tutte quelle realtà che sono nel tempo entrate nella nostra associazione. Abbiamo da subito cercato di favorire il dialogo con istituzioni e stakeholders nazionali ed europei, coinvolgendoli nell’attività ordinaria quotidiana e anche nei nostri straordinari eventi diventati poi appuntamenti fissi, come le Assemblee Generali, Sorrento, Piazza di Siena e Manduria… Il biennio 2020-2021 è stato connotato da un evento pandemico molto lungo che ha modificato le agende politiche internazionali, istituzionali e associative ed ha costretto imprese e lavoratori ad un periodo straordinariamente complicato. È stata una sfida decisamente complessa e delicata, da cui però è emerso un dato davvero significativo: non ci siamo mai fermati! E poi siamo arrivati al biennio 2022-2023, caratterizzato da processi di consolidamento associativi importanti, dal dialogo costante con tutte le Istituzioni, dalla crescita numerica e dal rafforzamento ulteriore della nostra associazione, da due edizioni della prima fiera italiana del trasporto e della logistica LET EXPO, dagli investimenti nel settore della comunicazione sempre più chiara e accattivante (con ALIS Channel e ALIS Magazine), dai progetti di finanza sostenibile e accesso al credito, dal coinvolgimento sempre più costante dei nostri soci consiglieri chiamati a partecipare attivamente alla pianificazione e alle decisioni collettive, e poi l’impegno sull’area sviluppo e sulla formazione con la nascita ed il lavoro eccezionale di ALIS Academy, che ha garantito centinaia di opportunità (stage e contratti di lavoro!) per i giovani. Naturalmente ripercorrere le tappe a ritroso non ci esime dal guardare al futuro verso cui noi siamo sempre proiettati. Abbiamo molta voglia di fare sempre di più e sempre meglio per il bene delle imprese che rappresentiamo e dell’intero comparto. 

L’associazione opera in Italia e in Europa. Ci sono differenze nel modo di lavorare in questi due ambiti? Su cosa si sta principalmente lavorando a Bruxelles?

Dialogare con Bruxelles richiede molta costanza e attenzione. Da questo punto di vista non riscontro troppe differenze con il modo di lavorare in Italia. Le analisi dei dossier nazionali ed europei richiedono competenza, dialogo chiaro con i decisori pubblici e coinvolgimento degli operatori. Come le dicevo, il dossier ETS è ciò che più ci ha tenuti impegnati in questi mesi in sede europea e da questo punto di vista riteniamo una buona soluzione per raggiungere tale obiettivo la proposta di Emanuele Grimaldi, Presidente dell’International Chamber of Shipping, di istituire un fondo globale di ricerca e sviluppo “Fund & Reward”, alimentato attraverso una fee su tutte le emissioni prodotte a livello mondiale, dal quale si possano poi attingere le risorse per le nuove tecnologie, ma soprattutto per i nuovi carburanti che saranno sempre più costosi e per premiare gli armatori che si sono impegnati e hanno investito prima in nuove tecnologie. In più al fine di ridurre le emissioni prodotte dal trasporto su gomma, alcuni Paesi europei come Germania e Austria hanno ad esempio modificato la regolamentazione sui pedaggi autostradali prevedendo l’introduzione, rispettivamente a dicembre 2023 e gennaio 2024, di una tassa sulle emissioni di CO2 per i veicoli pesanti in transito sulle autostrade, che graverà soprattutto su chi utilizza camion vecchi e molto inquinanti mentre sarà ridotta per chi dispone di flotte di ultima generazione. A tal proposito è opportuno ricordare che in Italia abbiamo purtroppo un parco circolante tra i più datati d’Europa e quindi sono necessari ulteriori sostegni ed incentivi per gli imprenditori al fine di poter rinnovare i propri mezzi.

Quali sono le prospettive per il 2024 e i principali impegni che vedranno coinvolti Alis? Quali novità in termini di iniziative e proposte sono in vista?

Per il terzo anno consecutivo il nostro 2024 si aprirà con un appuntamento fieristico e siamo felici di poter annunciare che si terrà dal 12 al 15 marzo 2024 a Verona la terza edizione di LET EXPO su trasporti, logistica, servizi alle imprese, professioni e formazione, ovvero la fiera più green dell’anno. Questa nuova ed entusiasmante edizione si porrà obiettivi ancora più ambiziosi in termini di espositori, visitatori, stakeholder, giovani ed ospiti e rappresenterà l’occasione per fare networking, scoprire nuove opportunità ed innovazioni per il nostro settore e, naturalmente, confrontarci sui temi strategici per il nostro Paese. In questo 2024 continueremo poi parallelamente i nostri progetti di comunicazione ed informazione: ALIS Channel, la nostra tv che ha superato i 30 milioni di visualizzazioni e propone un ricco programma tra edizioni quotidiane ed approfondimenti settimanali; ALIS Magazine, la nostra rivista disponibile sia in versione digitale che cartacea con oltre 200.000 copie cartacee distribuite a tutti i Soci e stakeholder e presente anche nelle principali edicole italiane. Nei prossimi 12 mesi ci concentreremo su priorità significative per sviluppare una economia sana e competitiva. Sappiamo bene che non occorrono solo mezzi di trasporto all’avanguardia ed infrastrutture efficienti come porti, interporti e hub logistici moderni, ma sarà necessario anche semplificare il quadro normativo e le procedure amministrative, favorire una maggiore digitalizzazione di imprese e cittadini, avere la capacità come Paese di attrarre nuovi investimenti, ridurre le tempistiche e i costi di accesso alle professioni del settore, intensificare la cooperazione tra mondo imprenditoriale e mondo formativo, investire nella creazione di nuove competenze specifiche, prevedere incentivi e sgravi fiscali per le nuove assunzioni.

Red.Mar.

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