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DICEMBRE 2022 PAG. 106 - LIBRI

 


Infrastrutture e investimenti, M.Percoco. Egea

“(…) fu l’avvento del container a favorire la globalizzazione, ma anche a imprimere enormi mutamenti alle economie locali. Un tempo, anzi per millenni, trasportare merci da un luogo all’altro, anche via mare, significava movimentarle con la forza dell’uomo. I luoghi di origine e di destinazione dei flussi di commercio avevano bisogno di forza lavoro per poter essere presenti e competitivi. L’avvento del container, con la standardizzazione dei carichi, ha impresso un profondo cambiamento all’industria portuale, portando al centro del suo vantaggio competitivo il capitale (le gru) e lo spazio (…) un’adeguata dotazione di infrastrutture fisiche, al pari di altri fattori come l’innovazione tecnologica, la formazione del capitale umano e l’attività di ricerca e sviluppo ha un impatto importante sulla crescita”.  Gli investimenti in infrastrutture rivestono un ruolo strategico all’interno dello sviluppo sociale ed economico di un Paese. L’Italia si è storicamente contraddistinta per un ritardo significativo nella dotazione di capitale fisico rispetto ai partner europei, soprattutto nel settore dei trasporti ed ancor di più nel Mezzogiorno. La necessità di incrementare lo stock in infrastrutture, l’obiettivo di incrementarne l’efficienza, l’esigenza di sostenere la domanda aggregata con politiche di espansione della spesa pubblica sono i fondamenti economici di un momento particolarmente vivace per gli investimenti. Lo stesso Codice dei contratti pubblici introduce l'obbligo di redigere un "progetto di fattibilità" affinché un progetto di investimento possa essere ammesso al finanziamento. Questo volume presenta le recenti tendenze nella valutazione economica degli investimenti in infrastrutture, all'interno del quadro istituzionale italiano, tenendo conto dei risultati ultimi della letteratura internazionale. 

I cancelli del cielo, Aresu-Mauro. LUP

Il pianeta è nel pieno di una nuova corsa spaziale, dopo quella che ha impegnato gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica e ha costruito l'impalcatura tecnologica e l'immaginario del nostro mondo. Ora la conquista dello spazio coinvolge anche la Cina, che mira a contendere agli Stati Uniti oltre che il primato tecnologico anche quello sull'immenso ambiente che va oltre la terra, i mari e i cieli. La corsa spaziale è doppia: la prima corsa è politica e militare, in quanto sia intelligence che sicurezza internazionale hanno nello spazio il loro settore strategico più importante, certi che dominare lo spazio significhi avere un enorme vantaggio competitivo militare e politico. La seconda è quella della space economy, e cioè legata all'industria spaziale, che oggi muove centinaia di miliardi e che continuerà a crescere nei prossimi anni. Le tecnologie legate allo spazio sono sempre più legate alla nostra vita quotidiana, all'economia di internet, ai trasporti, alla tutela dell'ambiente. Si muovono investimenti da parte di governi, grandi imprese, istituzioni finanziarie, nuove startup e grandi imprenditori, come Jeff Bezos ed Elon Musk. Dalla Luna alla Stazione Spaziale Internazionale, dai satelliti a Marte, la frontiera spaziale è in continuo movimento: questo libro cerca di capirne e di analizzarne le direzioni.

La pace è finita, L.Caracciolo. Feltrinelli

Quando crollò il Muro di Berlino, i cantori della vittoria dell'Occidente nella Guerra fredda annunciarono la fine della storia e l'inizio della pax americana. Noi italiani assieme ad altri europei ci abbiamo creduto, immaginando l'Europa al centro di un utopico impero universale del diritto e della pace. Eppure, proprio allora cominciarono la Guerra del Golfo e i conflitti in Jugoslavia, poi venne la "guerra al terrorismo" con le invasioni fallimentari dell'Afghanistan e dell'Iraq, oggi l'invasione russa dell'Ucraina e la sfida cinese al primato di Washington. Finita era la pace, non la storia. E noi della fine della storia viviamo il rovesciamento: le storie della fine. I conflitti si moltiplicano, incomponibili quanto le narrazioni che li alimentano. La storia universale dell'umanità è archiviata. Nessun nuovo ordine è stato negoziato perché nessun nuovo ordine oggi è possibile. Il libro di Lucio Caracciolo getta luce sulle radici e sugli scenari futuri di questa instabilità. Il 24 febbraio 2022 è il simbolo della fase storica in cui siamo immersi: lo scontro sempre più violento tra Stati Uniti, Cina e Russia riscriverà la gerarchia delle potenze. Questa competizione riguarda noi italiani ed europei senza voce, fortunosamente ricompresi nell'impero euroatlantico costruito da Washington per proteggere la propria sicurezza nazionale e i propri interessi globali. Il bluff europeista è svelato: in Europa ognuno persegue, specialmente in guerra, i propri interessi immediati. Ogni compromesso è più difficile e più necessario. "Dal 24 febbraio - scrive Caracciolo - abbiamo appreso che nelle maree della Guerra Grande siamo zattere alla deriva trascinate da correnti avverse su cui non esercitiamo controllo." Non possiamo anticipare il futuro. Ma possiamo orientarci. Senza lasciarci confondere da desideri assoluti. Per trent'anni abbiamo chiamato Guerra fredda l'unica pace possibile. Ora la storia è tornata in Europa. E così la guerra.

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