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DICEMBRE 2022 PAG. 50 - Il Green Deal del Gruppo Caronte & Tourist

 



Correva l’anno 2003, quando la calabrese Caronte e la siciliana Tourist Ferry Boat, compagnie di navigazione private entrambe impegnate nel collegamento fra i porti di Villa San Giovanni e Messina, decisero di unire anche sul piano giuridico le forze. La ratio era quella razionalizzare e ottimizzare servizi e prezzi.

Oggi il Gruppo Caronte & Tourist, frutto di quella fusione, è una realtà imprenditoriale solida e sana, che assicura il traghettamento nello Stretto di Messina, i collegamenti con le isole minori siciliane tramite la partecipata Caronte & Tourist Isole Minori, il collegamento tra la Sardegna e l’isola della Maddalena tramite la Maddalena Lines, il servizio di cabotaggio sulla tratta Salerno - Messina tramite Cartour.

Occupa a regime 1.300 persone, trasporta ogni anno più di cinque milioni di passeggeri, pensa a nuove rotte e guarda a nuovi mercati; continua a investire in sostenibilità e green economy; crede nella responsabilità sociale d’impresa.

“È di pochi giorni fa - dice Lorenzo Matacena, AD del Gruppo insieme a Pietro Franza - la notizia dell’approvazione da parte della Commissione Europea di aiuti per 500 milioni di euro destinati al comparto del trasporto marittimo per l’acquisizione di navi a emissioni zero, nonché per la conversione in chiave green delle navi più inquinanti. È il segnale politico di una svolta che non ci coglie impreparati, ma al contrario attentissimi. Nel 2018 la nostra Elio fu la prima nave passeggeri a doppia propulsione, gasolio green e GNL, a solcare le acque del Mediterraneo. Su questa strada coerentemente continuiamo a marciare, tanto è vero che l’ultimo CdA ha approvato un piano di investimenti per quasi 250 milioni di euro, tutti destinati alla costruzione di nuove navi da mettere in linea nello Stretto e tra la Sicilia e le sue isole minori, tutte a tecnologia avanzatissima sia per quanto riguarda i propulsori sia per quanto riguarda lo studio delle carene e dell’aerodinamica generale”.

Battesimo del mare per la “Nerea”

Sabato 1° ottobre scorso la Nerea, il nuovo traghetto che Caronte & Tourist aveva commissionato nel 2021 al cantiere Sefine di Altınova in Turchia ha conosciuto il mare. È una nave che nel suo segmento raggiunge il top in termini di tecnologie applicate e sostenibilità ambientale; una nave dalle straordinarie caratteristiche idrodinamiche, in grado di manovrare in sicurezza, anche grazie alle due eliche di manovra prodiere da 800 kW l’una, nei piccoli porti delle isole minori siciliane.

La Nerea e stata acquistata interamente in autofinanziamento; classificata Rina, ha una stazza lorda di 8.300 tonnellate; è lunga 110 metri e larga quasi 20; trasporta 800 passeggeri più 114 automobili in 420 metri lineari di carico, disposti su un unico ponte con altezza pari a cinque metri e scoperto nella parte poppiera per consentire il trasporto di merci pericolose

La nuova nave è alimentata, come nel caso della Elio da un impianto dual fuel Diesel/LNG, ed entrerà in servizio nella primavera 2023 sulla rotta Milazzo - Isole Eolie - Napoli.

Nel 2024 un nuovo traghetto nello Stretto di Messina

Ma il battesimo del mare per la Nerea non è tutto, perché pochi giorni fa sempre preso il cantiere navale Sefine si è svolta la cerimonia di taglio delle lamiere del nuovo ferry bidirezionale, gemello della Elio, che sarà consegnato al Gruppo Caronte & Tourist nell’estate 2024. Il nuovo traghetto sarà impiegato fra i porti di Messina e di Villa San Giovanni; avrà una lunghezza di 133,6 metri, larghezza 21,5 metri, pescaggio 4,5 metri, stazza lorda di 9.946 tonnellate e una capacità totale di 1.500 passeggeri (di cui 600 alloggiati in poltrone dedicate), 290 automobili e 35 semirimorchi. È alimentato da un impianto dual fuel Diesel/LNG ed è anche dotato di batterie e pannelli solari che consente la propulsione elettrica in entrata e in uscita dai porti e lo spegnimento dei motori termici durante le soste in banchina.

Aggiornamenti per tutta la flotta: nel breve-medio termine il Gruppo Caronte & Tourist ordinerà sei nuove navi, una da impiegare nello Stretto di Messina e cinque nei collegamenti tra la Sicilia e le sue isole minori. Nel frattempo tutte le navi della flotta sono state oggetto di aggiornamenti anche radicali, come nel caso della Laurana, della Sansovino e della Paolo Veronese e della Bridge che sono state dotate di nuovi motori diesel di ultima generazione che consentono una sensibile riduzione dei consumi e delle emissioni. Su tutte le navi, inoltre, saranno a breve montati anche motori tipo Stirling ad assorbimento e turbine a gas nei condotti di scarico, per sfruttare al massimo l’energia di scarto e riutilizzarla per una ulteriore riduzione dei consumi.

“È chiaro - conclude Matacena - che sostenibilità ambientale non è un concetto astratto ma al contrario un punto di partenza imprescindibile per chiunque, in particolare per le imprese e le filiere produttive. Noi crediamo fermamente che considerare al centro delle strategie di crescita la sostenibilità ambientale possa rappresentare - oggi ma sempre più in futuro - un vantaggio competitivo. Esistono forme di investimento belle. E crescere rispettando la Terra è la più bella tra le scelte possibili”.


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