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DICEMBRE 2022 PAG. 62 - Uniport: dal Pnrr un’occasione storica per l’Italia dei porti

 



Lavoro, regolamentazioni, concessioni terminalistiche, semplificazioni, sviluppo sostenibile delle infrastrutture. Sono questi i temi principali su cui si focalizza il Position Paper realizzato da UNIPORT, l’Associazione che rappresenta imprese portuali che complessivamente occupano oltre 4.000 lavoratori, con un fatturato di più di 1 miliardo di euro e movimentano circa il 60% dei containers dei nostri porti nonché diversi terminal passeggeri e non.

Il Position Paper - che indica obiettivi e proposte “di sistema” con una visione che va oltre il breve periodo - è stato già illustrato, insieme a proposte di interventi necessari nell’immediato, dai rappresentanti dell’Associazione al Presidente della Commissione Trasporti della Camera - Salvatore Deidda, alla Sottosegretaria al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - Vannia Gava e al Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti - Tullio Ferrante.

“Obiettivo del documento e degli incontri istituzionali che abbiamo avviato in questi giorni - evidenzia Federico Barbera, Presidente UNIPORT - è sensibilizzare il nuovo Governo e il nuovo Parlamento sulle opportunità che il nostro Paese ha oggi davanti a sé e sulla strategicità degli hub portuali per il futuro sviluppo del Paese. A patto di riuscire a sfruttare efficacemente gli straordinari investimenti messi in campo in questa fase storica e di realizzare le necessarie riforme per una semplificazione e modernizzazione del quadro normativo. Non ci sono imprese portuali senza porti, ma non ci sono porti senza imprese. Ne siamo convinti”.

Il Position Paper si concentra su sette diversi capitoli: Lavoro – Regolamentazione e costi – Procedure e costi delle concessioni terminalistiche – Efficientamenti della regolazione – Le infrastrutture portuali e di rete – L’ambiente – Revisione dell’ordinamento portuale.

In particolare, in materia di lavoro, UNIPORT ritiene essenziale una adeguata formazione e aggiornamento dei lavoratori e sostiene il riconoscimento normativo delle caratteristiche “usuranti” a specifiche attività portuali: l’incidenza crescente di lavoratori con inabilità parziali incidono oggi in modo significativo sull’organizzazione del lavoro delle imprese e sulla capacità di fornire servizi. 

In tema di concessioni terminalistiche, l’Associazione auspica vengano definiti in tempi brevi criteri omogenei e oggettivi, finalizzati all’assegnazione e al rinnovo delle concessioni, alla determinazione della loro durata, alle modalità di trasferimento degli impianti al nuovo concessionario, all’individuazione dei limiti dei canoni concessori, all’individuazione delle modalità tese a garantire la concorrenza, all’esercizio dei poteri di vigilanza e controllo. 

Un focus conclusivo del documento riguarda infine le infrastrutture portuali e di rete con un’ottica che non è solo strettamente portuale bensì logistica.

“Guardiamo con grande interesse ai molti progetti previsti dal PNRR e dal PNC, auspicando il rispetto della tempistica ed eventuali interventi di semplificazione e velocizzazione, qualora emergessero criticità, soprattutto con riferimento agli interventi di dragaggio.

Come detto, il documento associativo è già stato portato attenzione di importanti titolai di incarichi politici di rilievo. In particolare, i vice Presidenti di Uniport Pasquale Legora De Feo e Fabrizio Zerbini hanno incontrato Il Presidente della Commissione Trasporti della Camera Salvatore Deidda.

Un incontro in cui il Presidente di Commissione ha mostrato grande sensibilità e attenzione verso le tematiche e le imprese del settore rappresentato da Uniport: l’incontro è stato occasione per aprire un focus anche su alcune tematiche di stretta attualità per il settore che, dopo un biennio segnato dall’emergenza pandemica, sta soffrendo gli effetti negativi provocati dalla crisi russo-ucraina, oltre al blocco di intere filiere logistiche, strategiche per alcuni porti nazionali e per i distretti produttivi che gravitano su quei porti.

I rappresentanti dell’Associazione hanno evidenziato come oggi l’operatività portuale presenti caratteristiche marcatamente energivore, che rendono essenziali interventi specifici, in aggiunta alle misure di carattere generale fin qui adottate, finalizzati ad alleggerire terminal e operatori da sovraccosti energetici imprevedibili, difficilmente ribaltabili sulla merce o sui caricatori.

Non meno urgente, ha sottolineato la delegazione dell’Associazione, è prevedere per il triennio 2023-2025 almeno una sterilizzazione dell’indicizzazione annuale dei canoni di concessione demaniali: sarebbe infatti improponibile anche solo immaginare, dopo un incremento per l’anno 2022 di più dell’8%, successivi aumenti in linea con il tasso di inflazione in continuo rialzo.

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